Prete arrestato a Piacenza / “Drogava e stuprava i ragazzi”

L’accusa: “Gli abusi avvenivano durante i ritiri spirituali”.

Il sacerdote: Don Segalini si trova ai domiciliari ed era stato sospeso a maggio dal vescovo dopo alcuni esposti su suoi comportamenti compromettenti, è noto in città per le sue posizioni a favore della famiglia tradizionale.

Avrebbe somministrato droga e alcol alle sue vittime, ragazzi maggiorenni, per indurle in stato d’incapacità e abusarle sessualmente.

Con questa accusa è stato posto agli arresti domiciliari don Stefano Segalini, classe 1977, fino a maggio scorso alla guida di San Giuseppe Operaio, una delle parrocchie più popolose di Piacenza. Il vescovo Gianni Ambrosio lo aveva sospeso dall’incarico in risposta ad una serie di segnalazioni, giunte in Curia, riguardanti comportamenti compromettenti da parte del prete.

Da quegli esposti è scattato un procedimento canonico che, dopo i primi accertamenti, ha portato all’allontanamento del sacerdote dalla comunità.

Le indagini della squadra mobile, invece, si sono mosse in parallelo e autonomamente, come confermato dalla Questura.

Nei prossimi giorni don Segalini sarà ascoltato dal gip nell’interrogatorio di garanzia. Al momento si trova ospite di una struttura ecclesiastica fuori dal Piacentino (probabilmente in Lombardia) per un periodo di ‘ricostruzione spirituale’ concordato con il vescovo.

La notizia del suo arresto ha scosso la diocesi anche per la notorietà del prete, distinstosi in questi anni sia per alcune prese di posizione pubbliche a difesa della famiglia tradizionale (per esempio, nel 2015 sostenne un appello all’episcopato diffuso dalla testata ultracattolica ‘La Croce’ di Mario Adinolfi per bloccare il varo della legge sulle unioni civili), sia le iniziative di solidarietà, vedesi la recente raccolta fondi in supporto degli sfollati del ponte Morandi a Genova.

Dall’ordinanza del gip, che dispone la misura cautelare ai danni dell’ex parroco sulla base di elementi raccolti nelle scorse settimane, si evince che i presunti abusi sarebbero stati commessi ai danni di ragazzi maggiorennni che gravitavano nell’ambito della parrocchia.

Nello specifico a don Segalini vengono contestati i reati di violenza sessuale e riduzione in stato d’incapacità. Sul caso vige il più stretto riserbo degli inquirenti, data la delicatezza della situazione, anche se trapelano alcuni particolari significativi.

Le violenze non sarebbero avvenute in canonica, ma nel corso di ritiri spirituali e nell’ambito di uscite serali.

Sui domiciliari inflitti a don Segalini il vescovo di Piacenza per il momento preferisce non rilasciare dichiarazioni.

La posizione ufficiale della diocesi è espressa così dal vicario generale, monsignor Luigi Chiesa, in un intervento pubblicato sulla versione online del settimanale diocesano, ‘Il Nuovo Giornale’:

– “La notizia dell’arresto di don Stefano Segalini e del provvedimento cautelare deciso dalla magistratura ci addolora profondamente – si legge sul sito  Confidiamo che si giunga il più rapidamente possibile a chiarire i fatti e le responsabilità. Assicuriamo preghiera e vicinanza a tutti coloro che sono coinvolti in questa tristissima vicenda “.

Quindi l’auspicio finale del vicario generale, affinché “come altre volte è accaduto nella storia della Chiesa, anche attraverso queste ferite ci sia una rinascita”.

di Giovanni Panettiere -fonte: Quotidiano.net-

Pubblicato da Redazione