Quando politica e comunicazione si scontrano: succede ad Anghiari

☩-360x255Questo articolo è un’analisi di come la base di ogni lavoro di successo manchi totalmente nel panorama politico italiano e quindi locale: la comunicazione.

Ma come siamo messi sul piano politico nzionale e locale?Chi ci governa sa comunicare attraverso “comunicati stampa ed anche con  i mezzi  internet  che sono   a  loro disposizione?”

I politici italiani usano davvero il web per ascoltare il popolo?

In qualsiasi momento della vita c’è bisogno di ascoltare, anche quando si comunica in privato, dentro le mura di casa propria.

Se non c’è ascolto, non c’è dialogo. E se non c’è dialogo, non esiste comunicazione.

Fatichiamo a farci capire, qualche volta, ma nonostante tutto ci proviamo, anche  se dall’altra parte chi dovrebbe ascoltarci (vero Sindaco?)  volta lo sguardo o, ancora peggio, reagisce con presunzione, cade ogni presupposto per una convivenza civile.

Nel mondo politico questo concetto vale molto più che nelle altre sfere che compongono la società.

Noi, come semplici cittadini, ci affidiamo a chi dovrebbe guidarci e chiediamo aiuto nel momento in cui ne abbiamo bisogno.

Proviamo anche a dare consigli, a chiedere attenzione, a fare qualche critica costruttiva. Quello che ci aspettiamo indietro è solo l’ascolto.

Cosa succede quando si innesca questo processo nel mondo politico italiano?

Uno dei casi che fa più discutere è quello di certi sindaci che presenti su Twitter avrebbero  un ruolo importante e proprio per questo sarebbe fondamentale che la loro comunicazione passasse senza problemi dal politico al cittadino.

Quello che succede è l’esatto contrario: l’utilizzo del comunicato stampa e del social network da parte del politico (sindaco) parte da basi totalmente sbagliate, che ricorrono (gli esempi non mancano) il più delle volte alla maleducazione, alla supponenza e all’attacco.

Basterebbe  una risposta, solo questo.

Basterebbe l’ascolto ed il  togliersi dal ruolo di politico supponente e mettersi sul piano del normale cittadino.

Basterebbe  poco, eppure non viene fatto.

Perché una risposta è tanto faticosa da scrivere, caro Sindaco ?

Perché non dare almeno qualche risposta ogni tanto alla domanda più insistente dei cittadini?

A cosa vengono usati i comunicati stampa, se non per dialogare con i cittadini?

Se conoscete politici che rispondono ai commenti, fatemelo notare. Saremo felice di citarli,  a  noi del “Fendente” sono capitati solo due sindaci che rispondevano, dimostrando rispetto: Talozzi e Bianchi.

Il dialogo, in politica, è fondamentale perché permette al cittadino di esprimersi ed essere ascoltato e al politico di comprendere e migliorare.

Se togliamo questi presupposti, ogni utilizzo dei comunicati stamoa, dei social network (ma anche di blog o siti) diventa sterile.

Comunicare con il popolo ” è un atto dovuto ” e questo vale per le piccole amministrazioni e per le grandi.

Nessuno dovrebbe esimersi dal dialogare online con i cittadini.

Quale è la buona comunicazione, allora?

È quella che:

  • Non utilizza supponenza, offese o silenzi
  • Ascolta tutti, dal semplice cittadino al collega politico
  • Non censura gli utenti, bloccandoli o cancellandone i commenti
  • Utilizza i social conoscendone le potenzialità e le regole
  • Risponde quando e dove possibile, con il massimo rispetto per tutti

Bisogna riconoscere che non tutti i soggetti politici hanno il tempo o le competenze per farlo. Di ciò, con esempi anche locali, ne parleremo in altro articolo.

-Redazione-