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Renzi, il suo guru è un gufo: perché ora Matteo trema
Lui è l’americano Jim Messina, il consigliere politico di Obama scelto da Matteo Renzi per guidare la sua campagna per il referendum costituzionale di ottobre. Tra 2008 e 2012 non ha sbagliato un colpo, ma ora le abilità dello stratega americano vengono messe in discussione dall’attualità strettissima.
Che scoppole – Come ricorda il Tempo, infatti, c’è Messina dietro la scelta del premier inglese David Cameron di indire il referendum sulla Brexit, che molti analisti hanno considerato più una prova di forza contro gli antagonisti interni al partito conservatore piuttosto che una scelta politica di respiro internazionale.
Com’è andata a finire, Cameron sconfitto e dimesso, è noto.
E c’è sempre Messina dietro i popolari spagnoli del premier Mariano Rajoy, che si sono affidati alle sue idee per respingere la marea di Podemos. A Madrid si è votato ieri, molto probabile una vittoria dei populisti di sinistra di Iglesias o comunque una sconfitta del Ppe.
Il metodo fallimentare – In entrambi i casi, il metodo Messina è stato molto semplice: puntare sul catastrofismo da sindrome “fine di mondo” in caso di vittoria del nemico. Là il “Leave” e “Podemos”, qui i “populisti del no alle riforme”, con tanto di minaccia di dimissioni.
Pare che Renzi ci abbia già ripensato: sarà un caso?
-tratto da libero quotidiano.it-
Pubblicato da Redazione
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