Risoluzione per gestione ottimale verde pubblico

header-chiara-gagnarli2Dalla  portavoce M5S Chiara Gagnarli:

“”Grazie al lavoro del gruppo operativo agricoltura della regione Toscana, ho depositato una risoluzione sulla gestione del verde pubblico impegna il Governo ad introdurre, nella attuale normativa, dei nuovi vincoli per gli Enti pubblici che saranno costretti, in fase di appalto, ad impegnare somme per la manutenzione pari ad almeno il 60% del costo totale dell’opera di rinverdimento, a preferire specie adatte all’ambiente urbano, se possibile autoctone, a dare la precedenza a specie a basso impatto allergenico, a dotarsi di personale qualificato, a rendere vincolante l’approvazione e l’applicazione di appositi Piani di gestione del verde urbano.
Il ripristino e la realizzazione delle aree verdi pubbliche e private diventa sempre più importante ed improcrastinabile per senso di responsabilità morale, legale e civile nei confronti delle comunità e delle generazioni future che dovranno inevitabilmente fare i conti con avversità climatiche in rapido mutamento.
I benefici prodotti dalla presenza di alberi sono enormi per cui sono fondamentali una pianificazione e una gestione che tuteli il patrimonio presente e pianifichi impianti futuri per aumentare la dotazione media di verde/cittadino che è, attualmente, fra le più basse d’Europa; in breve ogni volta che investiamo soldi nella gestione, nel rinnovamento del patrimonio arboreo e, soprattutto, in nuovi impianti, produciamo una serie di servizi eco-sistemici fra cui:
-il sequestro e lo stoccaggio di CO2;
-la riduzione degli inquinanti;
-la riduzione dell’isola di calore urbana grazie alla traspirazione degli alberi e all’ombreggiamento che producono;
-la regimazione delle precipitazioni, perché gli alberi riducono la velocità del loro impatto e allungano i tempi del deflusso;
-l’aumento del valore economico degli immobili e lo stimolo al commercio;
-il miglioramento della salute e del benessere delle persone;
esiste quindi la necessità di preservare il patrimonio arboreo autoctono, troppo spesso surclassato da specie ornamentali alloctone, non adatte all’habitat nazionale, inteso come clima, disponibilità di fattori di crescita, resistenza a fitopatie e fisiopatie, senza contare il reale rischio di immissione nel nostro territorio di potenziali patogeni per le nostre specie vegetali.
La legge n. 10 del 14 gennaio 2013 istituisce la Giornata nazionale degli alberi il 21 novembre, al fine di perseguire, attraverso la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo, l’attuazione del protocollo di Kyoto, ratificato ai sensi della legge 1o giugno 2002 n. 120 e le politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell’aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all’albero nella cultura italiana e la vivibilità degli insediamenti urbani;
la stessa legge in materia di mappature delle alberature monumentali obbliga le regioni al recepimento entro un anno dalla data di entrata in vigore, alla raccolta dei dati risultanti dal censimento operato dai comuni e, sulla base degli elenchi comunali, a redigere gli elenchi regionali da trasmettere al Corpo forestale dello Stato;
l’inottemperanza o la persistente inerzia delle regioni comporta, previa diffida ad adempiere entro un determinato termine, l’attivazione dei poteri sostitutivi da parte del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali;
nelle pubbliche amministrazioni locali spesso si assiste al fallimento delle operazioni di realizzazione di aree verdi siano esse realizzazioni ex novo che ristrutturazioni di aree verdi già esistenti, anche nel breve periodo, a causa dell’inesperienza del personale addetto alla manutenzione, dell’approssimazione degli assessori, della mancata o insufficiente irrigazione, della carenza nutrizionale, della spesso errata scelta varietale delle piante messe a dimora rispetto al contesto climatico e paesaggistico che si traduce in uno spreco di denaro pubblico senza beneficio alcuno per la comunità;
per tali motivazioni è auspicabile che ogni amministrazione comunale si doti di un piano del verde urbano redatto a regola d’arte.
-da Chiara Gagnarli-

Pubblicato da Redazione