Sansepolcro: il “Signore del Metano” e la rotonda delle meraviglie

Fot.1Da qualche settimana non facciamo che leggere commenti in cui si critica, a volte anche pesantemente, la nuova rotonda (foto 1)  appena realizzata a Sansepolcro in prossimità del nuovo distributore di metano della ditta Paolo Piccini.

Per la verità i lavori non sono del tutto compiuti e le polemiche sono iniziate, a lavori ancora in corso, e quasi da subito.

La gente, sclerata da troppi impegni del vivere quotidiano, non sopporta più nulla.

Un minimo di buon senso, a torto o ragione, avrebbe preteso di attendere la completa ultimazione dei lavori prima di esprimere qualsivoglia giudizio, ma il buonsenso sembra essere merce sempre più rara.

Se la gente si fosse semplicemente posta il quesito: “sono a Sansepolcro in grado di costruire una rotonda?

Stante l’inequivocabile risposta non ci sarebbe stata nessuna polemica.

Fot.2Si perché a Sansepolcro sono campioni mondiali di costruzione di rotonde basti pensare:

– al vaso rotonda dell’autostazione (la rotonda minimale per eccellenza, se non unica al mondo… estremamente rara (cfr. Foto 2);

-alle micro rotonde, dette a culo di bicchiere, di San Paolo e di Porta del Ponte (cfr Foto 3 e 4);

-alla rotonda di Santa Fiora (cfr, Foto 5) che, cosa più unica che rara, da accesso ad una abitazione privata.

Provate ad imboccare la provinciale della Libbia girando a destra dopo il ponte del Tevere e digitare sul vostro navigatore: abitazione privata… mi immagino che, giunti in prossimità della rotonda, la vocina suadente della guida dica: tra duecento metri, alla rotonda, prendete la seconda uscita e sarete a Fot.3Fot.4Fot.5destinazione: abitazione privata!

Stabilito che a Sansepolcro ci sono i migliori costruttori al mondo di rotonde (tra l’altro, tutte, inequivocabilmente tonde, mentre quella in prossimità del distributore della ditta Paolo Piccini sembra essere a curvatura variabile – non è proprio rotonda rotonda… varia un po’ a seconda della bisogna e ci sono più raggi di curvatura … cfr. Foto 1) va da se che l’oggetto strano (per via della forma, grandezza e o perché immette nella strada europea E 45 e non in una casa privata) non possa non essere oggetto di critica.

Secondo noi chi ha avuto la testa per i progetti precedenti e anche chi si è ben guardato dal criticarli ha perso, oggi, un ottima occasione per tacere!

Durante i giorni della polemica, che ormai si protrae da quasi un mese, siamo transitati nel tragitto Anghiari – Sansepolcro in entrambi i sensi di marcia almeno quattro volte al giorno e non abbiamo mai riscontrato alcun disagio.

Segno evidente che gli episodi (certamente ci sono stati e documentati) sono stati, in ogni caso, pochi ed occasionali (in corso lavori ed in presenza di cantiere?).

Episodi del genere in giorni particolari si sono verificati alcune volte da ben prima che iniziasse il cantiere della nuova rotonda e si sono verificati, bene puntualizzarlo, in assenza di qualsivoglia cantiere.

Fot.6Arrivando a Sansepolcro in una giornata di traffico intenso la coda inizia a formarsi per via del semaforo all’altezza delle case popolari (angolo via del Prucino).

Poco prima il flusso era già stato rallentato dalla rotonda della chiesa pollaio delle Forche (cfr. foto 6).

Anche questa realizzazione ha l’aspetto di un oggetto misterioso più che di una rotonda ma a Sansepolcro la fantasia, come abbiamo visto, non manca (per essere più precisi crediamo sia l’unica rotonda al mondo che sia dotata di uscita per il sagrato/parcheggio di una chiesa, ovviamente l’entrata in rotonda dal parcheggio/sagrato è regolamentata da un segnale di Stop (cfr. foto 6). L’unica rotonda al mondo in cui è previsto un accesso da uno stop?

Se lo hanno fatto certamente si poteva fare e noi non abbiamo alcunché contro i fedeli e, tantomeno, contro i luoghi di culto… solo ci paiono soluzioni originali per non dire estemporanee!

Duecento metri prima della rotonda antistante la chiesa il flusso del traffico aveva già fatto a tempo a rallentare confrontandosi con la rotonda dello sbandieratore e con l’ostacolo psicologico costituito dal dover transitare sotto il cavalcavia della E45.

Anche in assenza della “rotonda Piccini” il flusso del traffico in entrata doveva e deve fare i conti, quindi, con quattro possibili fonti di rallentamento/ingorgo per non dire che lo stesso flusso era ed è, inoltre, pesantemente condizionato, anche se inevitabilmente, dal limite di velocità fissato nel tratto in questione a 50 Km orari.

Viene a questo punto spontaneo chiedersi se la colpa per le difficoltà del flusso di traffico verso il paese siano dovute alla scellerata acefala e sconsiderata crescita della periferia urbana della città murata e agli altrettanto sconsiderati rimedi (si poteva fare un po’ meglio?), appena elencati posti in essere da una gestione urbanistica gestita in toto dagli stessi soggetti (PCI, DS e PD -salvo la brevissima parentesi Polcri -) o dalla costruendo “rotonda Piccini”?

Fot.7Per gli increduli, inoltre, pubblichiamo quello che si dice essere stato il progetto originale (cfr. foto 7) dal quale si evince che l’opera avrebbe dovuto avere dimensioni diverse e maggiori.

Concesso e non ammesso che la nuova rotonda non funzioni è colpa del progettista che è stato posto in grado di operare in spazi ridotti e o della vecchia amministrazione che ha deciso di non usare lo strumento urbanistico dell’ ”esproprio per pubblica utilità”?

Esiste ancora tale strumento o è stato soppresso?

Il discorso vale, ovviamente anche per l’attuale amministrazione che si è insediata da diversi mesi prima che venissero iniziati i lavori della nuova rotonda e che opera da tempo ormai, a nostro avviso, in totale continuità con le scelte della precedente.

Abbiamo sentito di autoarticolati che, uscendo dalla E45 non potrebbero girare nella, troppo stretta, nuova rotonda.

Dove dovrebbero arrivare, secondo voi, gli articolati? Dovrebbero arrivare al parcheggio/sagrato della chiesa delle Forche? Si perché se non girano nella nuova non girano neppure in quella già in essere.

Certo che, uscendo dalla E45, dovrebbero poter girare, se non verso la città, almeno in direzione opposta verso la zona industriale.

Per questo è necessaria e sufficiente, ci pare, ma noi “siamo cani”, la semplice correzione e rettifica di un cordolo e non certo l’introduzione di una doppia corsia… che movimentazione di merci è necessaria?

-Quanti articolati devono transitare?

-Siamo in pianura Padana e o in presenza di una minuscola area industriale?

-Abbiamo letto della brutta pensilina del nuovo distributore che ostruirebbe la vista dello splendido “Borgo”.

Ci pare (abbiamo verificato) che la vista del borgo sia ampiamente ostruita dal terrapieno (un muro di quasi sei metri di altezza) su cui corre la E45 e questo da diversi decenni ormai.

Per non dire che, anche in assenza di E45 la vista del “Borgo” sarebbe assolutamente impedita dalla squallida periferia di cui gli abitanti sono stati in grado, nel corso degli ultimi decenni, di circondare il paese.

Notevoli, ma non rilevanti per la storia dell’architettura, sono, a nostro modesto avviso – siamo sempre cani e ci scusiamo in anticipo con chi ha idee diverse –  i fabbricati dell’ Hotel Borgo e della Chiesa, più volte ricordata delle Forche.

Quest’ultima ci sembra scimmiottare le architetture di un grande del Novecento: Giovanni Michelucci.

Peccato che sia di Giovanni Cecconi, ci pare di ricordare, e non di Michelucci… un soggetto che, è acclarato, non potrà mai finire nei libri di storia dell’architettura.

Da più lontano ancora lo sguardo è calamitato dall’enorme massa dello stabilimento Buitoni che non ci pare (siamo sempre cani) degno di nota se non per la quantità che non fa certo rima con bellezza.

Vogliamo parlare degli altri squallidi e dozzinali capannoni che incontriamo lungo il percorso e o della, forse unica, eccezione?

Diteci voi… noi siamo qui ed accettiamo qualsiasi pubblico confronto.

Abbiamo sentito di interessi privati dei soliti noti e di una rotonda che servirebbe un distributore. Intanto non pare proprio così che la stazione di servizio pare avere accesso, come tutte le stazioni di servizio, dalla pubblica strada e non dalla rotonda e poi, in ogni caso, sarebbe stazione di servizio e non abitazione privata e o sagrato/parcheggio (sempre privato!)… non abbiamo nulla neanche contro i privati, ma ci pare che la situazione sia più che chiara.

Prima di continuare ci corre l’obbligo di precisare che non conosciamo Piccini, non ci abbiamo mai parlato, non siamo sul suo libro paga (il pastone ce lo garantisce il pensionato con cui viviamo) e neanche il giornale che ci ospita è in nessun modo collegato e collegabile a sponsorizzazioni e o elargizioni (neanche liberali) della ditta in questione.

Ditta che, invece, è sempre presente a fianco delle iniziative sportive e non solo dei cittadini del “Borgo”.

Premesso questo c’è da rilevare che non sembrano esserci, ad oggi, carichi pendenti verso l’industriale in questione: “il Signore del Metano”.

Fino a prova contraria stiamo parlando di un imprenditore onesto che potrebbe costruire un nuovo distributore in centinaia di comuni sparsi per la penisola e molte amministrazioni sarebbero felici, in cambio di una stazione di servizio e di una decina di nuovi posti di lavoro, di donare terreni e chiudere più di un occhio su eventuali oneri di urbanizzazione.

Guadagna? Cosa dovrebbe fare? Intraprende e rischia dei capitali mica fa beneficienza intanto che lavora!

“Noi siamo cani”, ma ci pare proprio che con il metano abbia dato, a molti abitanti della valle, una grande mano e che lo stia facendo da decenni.

Ci pare proprio che anche altri tipi di carburante siano forniti, nei suoi distributori, a prezzi mediamente più bassi con assoluti vantaggi per chi si rifornisce da lui.

GelatoIo sono un cane giovane ( Tolomeo “il bastardo” inviato speciale del Fendente), ma il pensionato mi riferisce di un vecchio (molto avanti con l’età) che continuava ad occuparsi di far rifornimento agli automobilisti pur non avendo, molto probabilmente, nessun bisogno di continuare a farlo (la ditta avrebbe potuto permettersi benissimo un giovane operaio in più).

Il pensionato mi assicura che non fosse avidità e o frenesia del guadagno, ma cultura del lavoro e spirito di sacrificio.

Oggi trattasi di merci rare!

Continua… dobbiamo ancora chiarire il perché la nuova rotonda per noi sia: “la rotonda delle meraviglie” e del perché potrebbe funzionare perfettamente se non ci fosse chi, non sappiamo perché, usa argomentazioni, a nostro avviso pretestuose, per mettere zizzania.

Un po’ di pazienza che di loro, se non ci avvelenano prima (tranquilli che mangio solo dalle mani del pensionato) diremo tra qualche giorno.

Roberto Manescalchi-

Via della Torre 27, 52031 Anghiari (AR) Italia

Tel. +39 391 4764951

www.robertomanescalchi.com

-Redazione-