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dibattito | il Fendente

Anghiari: questa sera alle ore 21.00 incontro pubblico al Bar Jolly

m7 - fermata accoglienteGli organizzatori ricordano che:

è confemato l’ incontro pubblico è in programma per questa sera, giovedì 30 ottobre , alle ore 21.00, presso i locali messi gentilmente a disposizione dal Jolly Bar .

Oggetto della discussione:
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Ad “Otto e mezzo”, Augias vs Freccero / Polemica su M5S

brSerrato botta e risposta tra Corrado Augias e Carlo Freccero, durante “Otto e Mezzo”, su La7. Argomento cruciale: la polemica tra lo scrittore e il Movimento 5 Stelle.

Non ho mai definito ‘squadristi’ i grillini” – puntualizza Augias – “ma ‘fascisti inconsapevoli’: per età, inesperienza e forse scarse letture. Questi ragazzi pensano di fare una cosa nuova, bella, pulita, pura. E non si rendono conto che attaccare dentro un Parlamento, come in una piazza, significa mimare ciò che avvenne negli anni ‘20 in Italia e negli anni ‘30 in Germania”. (altro…)

Anghiari, lunedì sera si è celebrato un incontro-dibattito sul tabacco / Proiettato un documentario vincitore di un noto premio giornalistico

DIGITAL CAMERAIncontro dibattito lunedi sera sulla coltura del tabacco ed i suoi legami con la salute.

Il dibattito organizzato dai rappresentanti di “Cittadinanzaattiva Alto Tevere” in collaborazione con il gruppo di amici della Valtiberina e la Banca del tempo si è svolto presso la sala convegni della Confraternita di Misericordia.  (altro…)

Dibattito sulla Costituzione Italiana / Comunicato dei Democratici per Cambiare

costit.Grande successo per l’iniziativa “La più bella del Mondo” promossa dai Democratici per Cambiare in collaborazione con il Professore di Diritto Costituzionale e concittadino Biturgense Massimo Rubechi.

Sansepolcro – Numerose le persone che hanno voluto partecipare, stimolando con interessanti domande il dibattito sulla Costituzione Italiana.

Il dibattito ha preso il via e lo spunto da uno spezzone dello spettacolo di Roberto Benigni sulla costituzione e si è articolato, anche grazie alla grande capacità divulgativa del relatore tra i più svariati argomenti.

L’intervento, strutturato sul piano storico, giuridico, sociale ha messo in risalto il ruolo della donna, l’importanza delle autonomie locali, il ruolo del presidente del consiglio e quello del presidente della Repubblica, solo per citarne alcuni.

“Il viaggio alla scoperta della nostra costituzione è stato molto affascinante e non certo semplice in alcuni suoi aspetti e per questo, ci riserviamo di ricordare, come ha fatto sabato il Professor Rubechi, che bisogna ben guardarsi da facili riduzionismi e critiche a volte troppo spesso populiste nei confronti della nostra carta Costituzionale.

Cogliamo l’occasione ancora una volta per ringraziare tutte le persone, in primis i tanti giovani, il sindaco e gli altri rappresentanti istituzionali, sindacali e di varie associazioni che hanno partecipato alla nostra iniziativa. Speriamo di rivederci presto nei prossimi appuntamenti.”

-Democratici per Cambiare – Sansepolcro –

L’Italia senza le Province

La sintesi degli interventi dei Gruppi consiliari
Arezzo – Sono stati gli interventi dei gruppi consiliari ad aprire il dibattito sul tema del riordino delle Province, dopo la relazione introduttiva del Presidente Vasai. Il Presidente del Consiglio Provinciale, Giuseppe Alpini, dopo aver ringraziato i numerosissimi ospiti, ha sottolineato la questione centrale della costituzionalità della legge 214/2011, laddove interviene sulle questioni dell’ordinamento delle Province. Poi è stata Lucia Tanti, per il Pdl, ad aprire la serie degli interventi. “L’aula piena – ha detto la Tanti – è un segno di attenzione importante da considerare. Nel merito vorrei dire che il decreto non è costituzionale, e mi aspetto che il Presidente della Regione Rossi segua quanto già fatto dal Presidente del Piemonte e, probabilmente, da quello della Regione Lazio. Dobbiamo confrontarci sul cambiamento complessivo delle Istituzioni, con l’idea di Province più grandi e ridotte nel numero. Dobbiamo uscire dal populismo contro le province, ma anche dalla difesa corporativa di questi enti”. Dopo di lei ha preso la parola Alessandra Landucci, per Sel. “Quello che affrontiamo – ha spiegato la Vice Presidente del Consiglio – è un tema molto importante, i tentativi di riassetto istituzionale di questi anni sono stati sempre originati dalla riduzione della spesa e mai da una vera riorganizzazione del sistema. Anche il Decreto del Governo ha questa caratteristica, ma non raggiungerà neanche questo obiettivo perché non ci saranno risparmi. Credo quindi che questo decreto sia frutto di demagogia spicciola e che serva solo a gettare fumo negli occhi alla società civile, chiamata a versare lacrime e sangue e per questo giustamente indignata di fronte ai costi della politica”. Poi è stata la volta di Sara Boncompagni, per l’Italia dei Valori. “ Stiamo rispettando – ha spiegato la Boncompagni – il programma che abbiamo presentato agli elettori, in maniera coerente e corretta. Riteniamo altresì che le cose siano cambiate, e l’Italia e l’Europa siano entrate in una crisi che ci costringe a rivedere l’organizzazione della nostra pubblica amministrazione. Abbiamo raccolto le firme per una proposta di abrogazione delle Province, perché abbiamo bisogno di una vera riforma istituzionale, non operando con colpi d’accetta come ha fatto il decreto del Governo”. “Mi sento profondamente appartenente a questo consesso – ha spiegato Lorenzo Puopolo per Sel – non penso di essere inutile e neanche di essere la causa del particolare momento storico che sta vivendo il nostro paese. I politici devono essere uomini delle istituzioni e devono essere percepiti come coloro che salvaguardano il bene pubblico; qui in questa sala ho lavorato con persone che hanno queste caratteristiche”. Fortemente critico con Governo e Parlamento, Alfio Nicotra di Rifondazione Comunista. “Non c’è solo un governo che ha varato questo decreto – ha detto Nicotra – ma c’è stato anche un Parlamento che lo ha approvato. Un Governo e un Parlamento di nominati ha deciso di cancellare un ente democratico eletto dal popolo, e questo è molto grave. La democrazia non può essere considerata un costo, e per questo dobbiamo reagire a questo tentativo di semplificare considerando tutte le assemblee elettive e democratiche come un peso”. Massimo Pacifici per il Pd ha messo al centro la situazione del sistema paese.”Stiamo attraversando un periodo di crisi – ha affermato Pacifici – ed è necessario operare sui conti pubblici. Si è scatenata una sorta di “si salvi chi può” nel quale le Province sono state lasciate sole come anello debole senza pensare ai disservizi che subiranno i cittadini e i territori. Noi riteniamo che il vero costo della politica sia altrove, e tutti noi sappiamo dove sono i veri motivi dello spreco che va attaccato senza se e senza ma. Se si allontana l’amministrazione dal territorio si penalizzano soltanto i cittadini e le imprese”. “C’è stata una campagna di informazione inesatta – ha spiegato Simone Palazzo, per l’Udc – non c’è un progetto di riforma che riguardi l’intera architettura dello Stato. Questi decreti fatti in fretta fanno errori, le Province non sono inutili e i dipendenti dell’ente lo sono ancor meno. Distinguiamo le questioni e non facciamo facile demagogia, e allora mi chiedo perché oggi non ci sono deputati e consiglieri regionali. Il nostro ruolo è quello di evidenziare problemi e ricercare soluzioni. Dobbiamo rimanere compatti e aspettare la fine di questa turbolenza, perché l’Italia ha risorse, mezzi e persone che possono farcela”. Fortemente critico con il Governo l’intervento di Francesco Lucacci, per Gruppo misto Unione Toscana. “Quando si pensa di risolvere i problemi dell’Italia come sta facendo questo Governo si butta fumo negli occhi. Questo ente è necessario, e tutto si è fatto tranne spiegare questo, perché la Regione non sarà mai in grado di prendere provvedimenti efficaci sul territorio che non conosce. C’è bisogno di una riforma, ma non si può buttare via il patrimonio di esperienza che si è costruito come dimostrano i risultati ottenuti anche da questa Provincia e da dipendenti che svolgono con passione i loro compiti. L’abolizione delle Province è una sciocchezza, anche se una razionalizzazione è necessaria partendo anche dai Comuni”.
-Gb-