L’emendamento presentato da Rutelli votato da Pdl, Lega, Udc e Mpa. Pd furente: “Il dialogo è finito. Vogliono una leggere per impedire la governabilità”. Ora lo scontro si sposta in Aula. Ma Casini assicura: “E’ l’inizio dell’accordo”
Roma – Via libera della commissione Affari Costituzionali del Senato a un emendamento alla legge elettorale che prevede che per conquistare il premio di maggioranza una coalizione debba superare una soglia del 42,5%. A favore dell’emendamento presentato da Francesco Rutelli, oltre al suo gruppo Api, anche la Lega, Udc, Mpa e Pdl. Contrari Pd e Idv.
Tutto ciò accade nella stessa giornata in cui il segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani aveva avvertito: “Sulla legge elettorale non si fanno colpi di mano da parte di maggioranze spurie. Il Pd è pronto a discutere in commissione ma no a votazioni random né a forzature”. Il no a qualsiasi forzatura è per Bersani uno dei due punti fermi.
L’altro è la garanzia di governabilità. “Serve attenzione alla governabilità perché l’Italia si trova davanti a tantissimi problemi e la colpa più imperdonabile sarebbe allestire una legge elettorale che in premessa inibisse la governabilità”, ha avvertito. Detto questo, ha proseguito, “siamo assolutamente pronti a discutere. La commissione deve continuare una discussione che porti a una soluzione ben fatta, non con votazioni random e l’idea di forzare la mano che potrebbe avere qualcuno. La soluzione è possibile e noi abbiamo qualche idea”.
E invece?
Invece è successo proprio quello che Bersani aveva auspicato non succedesse. Così la capogruppo del Pd in Senato, Anna Finocchiaro, usa toni duri: così, dice, è rotto il dialogo. Questo voto ripropone “la riedizione di una strana maggioranza, una strana coalizione magari con un premier tecnico che garantirebbe il Pdl che così non registra una debacle, la Lega e le opposizioni”. A questo punto, continua Finocchiaro, “i lavori della commissione sono compromessi, ora si va in Aula. Noi presenteremo un emendamento per l’Aula se fisserà una soglia al 40% però un premio al 54% oppure un premio al primo partito del 10-12%”. Coloro che hanno votato l’emendamento Rutelli sulla soglia al 42,5% “sono forze politiche – sottolinea – che vogliono consegnare il Paese ad una situazione dove nessuno vince e nessuno perde”. Noi del Pd, invece, vogliamo una legge che dia stabilità al Paese. Purtroppo si sono avverate le previsioni di Bersani”.
In realtà il problema, secondo il Pd, non era tanto il premio di maggioranza alla coalizione (42,5%, appunto) quanto l’appendice che i democratici vorrebbero: se nessuno conquisti il premio di coalizione scatterebbe il premio (del 10%) al primo partito.(da Il Fatto Quotidiano)
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