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ospedali | il Fendente

La Direzione aziendale della Asl e i sindaci in visita negli ospedali

downloadIn occasione delle festività natalizie, si sono svolte visite in tutte le strutture della Asl sud est ai ricoverati e ai dipendenti, presenti anche i presidenti delle conferenze dei sindaci

Arezzo – Dall’ospedale più piccolo al più grande, la Direzione aziendale della Asl, assieme ai rappresentanti dei comuni, in occasione delle festività natalizie ha deciso di far visita ai ricoverati e ai dipendenti delle 13 strutture ospedaliere presenti nei territori delle province di Arezzo, Siena e Grosseto. (altro…)

Futuro dei piccoli ospedali, Mugnai (Pdl) in Commissione sanità «Accogliere subito la richiesta di audizione avanzata dai sindaci»

logo-consiglio-regionale-toscana«Ascoltare i territori prima di decidere»: è la prima istanza avanzata dal Vicepresidente della IV Commissione alla ripresa dei lavori

Firenze – «Calendarizzare con assoluta priorità l’audizione dei sindaci dei comuni dove hanno sede i piccoli ospedali, ovvero quelli che saranno oggetto della riforma annunciata dall’assessore Marroni»: (altro…)

Chiusura Ospedali montani & disagiati / Lazzeri (Più Toscana) interroga la Regione

Secondo Uncem Toscana, con l’ultima manovra sanitaria della Regione Toscana potrebbero chiudere tutti i presidi ospedalieri di montagna, ma sono a rischio anche altri ospedali disagiati. “Individuare strutture alternative per non ripetere l’errore dopo la chiusura dei manicomi”

«L’appello di Uncem va accolto perché il rischio chiusura degli ospedali montani e disagiati è reale. In Toscana si vogliono chiudere oltre 2000 posti letto per acuti, quando il Ministero ci ha chiesto di rinunciare solo a 106, ma il Governo vuole anche tagliare gli ospedali con meno di 80 e 120 posti letto». È quanto afferma il consigliere regionale di “Più Toscana”, Gian Luca Lazzeri, in merito alla paventata chiusura dei presidi montagna e disagiati. L’allarme è stato lanciato dal presidente di Uncem Toscana, Oreste Giurlani, e Lazzeri ha deciso di interrogare direttamente l’assessore regionale al Diritto alla Salute, Luigi Marroni.

«La chiusura – spiega il consigliere membro della IV commissione “Sanità” – si paventa pure a causa dell’elevato numero di ricoveri “inappropriati”, ma noi sappiamo benissimo che anche questi sono uno degli aspetti dell’importantissimo ruolo sociale che svolgono i presidi di montagna e disagiati. I posti letto di questi ospedali, infatti, sono un’importante ciambella di salvataggio sociale».

Secondo l’esponente di “Più Toscana”, «almeno per i territori montani, devono essere individuate delle strutture alternative altrimenti si ripeterà la vergogna della chiusura dei manicomi ai sensi della legge 180/1978 (la cosiddetta “Legge Basaglia”), con malati abbandonati a se stessi e nessuna struttura alternativa creata. La capacità di governo di questa maggioranza regionale, che si autodefinisce di sinistra – conclude Lazzeri –, si misura da queste cose». – (Comunicato stampa)-

 

Ospedali a rischio: “penalizzata l’intera provincia di Arezzo”

Locci, “Valtiberina, Valdichiana e Casentino privi di presidii se passasse la linea dura della spending review”

“Se passasse la linea dura entro sei mesi la provincia di Arezzo si vedrebbe privata di tre presidii ospedalieri su cinque, con un vastissimo territorio scoperto”. A lanciare l’allarme è il consigliere regionale Dario Locci (Gruppo Misto), in seguito ai tagli annunciati dal Governo nel settore sanità.

“Secondo la prima versione della spending review – spiega il consigliere – tutti gli ospedali con meno di 120 posti letto andrebbero chiusi entro la fine dell’anno”. A chiudere i battenti, dunque, potrebbero essere in un colpo solo l’Ospedale del Casentino (Bibbiena), quello della Valtiberina (Sansepolcro) e quello della Valdichiana.

“In questo modo – continua Locci – tutto il Casentino, la Valdichiana e la Valtiberina si troverebbero a gravare sull’ospedale di Arezzo, il più facilmente raggiungibile. Stiamo parlando, infatti, di un territorio privo di grandi arterie stradali, ostacolo che non possiamo far finta di non vedere né tantomeno demandare a una futura soluzione”.

La versione più soft della spending review, che sposta la soglia a 80 posti letto, taglierebbe comunque fuori sia Bibbiena che Sansepolcro.

“Oltretutto – aggiunge il consigliere – si tratta di ospedali che funzionano e che sono già stati ridotti ai minimi termini dalle politiche regionali. Questa non è revisione della spesa, questo si chiama agire al buio. E non ci voleva una squadra di tecnici per farlo”.

Ufficio Stampa

Francesca Puliti