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rosa | il Fendente

Sansepolcro, incontro testimonianza con Rosa Schiano

RosaSchianoQuesta sera, Venerdì 13 giugno alle ore 21.00 presso la sala del consiglio comunale di Sansepolcro

L’Associazione Habibi, che ricordiamo nasce a sostegno del servizio svolto da Don Mario Cornioli in Terrasanta, organizza un incontro testimonianza con Rosa Schiano.

Rosa Schiano è una fotoreporter e un’attivista  dell’International SolidarityMovement (movimento internazionale nato nel 2001, che supporta la lotta di liberazione palestinese con la pratica della nonviolenza attiva). (altro…)

Tante attività estive al ‘centro diurno’ per disabili della Valtiberina

casadi-rosa-ragazziContinuano senza sosta le attività del Centro diurno Casa di Rosa.

Valtiberina – La struttura che ha sede a Sansepolcro in Via Scarpetti ha programmato una serie di nuove iniziative per tutta l’estate.

I ragazzi diversamente abili (23 uomini e donne tra i 20 ed i 60 anni provenienti da vari comuni del comprensorio) ospiti del centro, (altro…)

Sansepolcro: attività nuove per i ragazzi disabili di “Casa di Rosa”

casadi-rosa-ragazziBallo di gruppo e ginnastica oltre che nuoto e teatro, ecco le nuove attività per gli ospiti del Centro Casa di Rosa.

Sansepolcro – Il centro di accoglienza per diversamente abili (foto a sx.)sta programmando alcune attività esterne che stanno riscuotendo apprezzamenti tra gli ospiti della struttura e degli operatori. Prima tra tutte l’attività di ballo liscio di gruppo diretta da Ilaria Lorenzini che da 27 anni è maestra di ballo della scuola Ballando e Ballando della Motina di Anghiari. Un esperimento voluto e promosso grazie alla collaborazione dell’Unione dei Comuni, della Cooperativa sociale Sean e dell’imprenditore Bragagni dell’azienda pievana Tratos. “E’ la prima volta che viene fatto in Valtiberina – dice Mariangela Mariotti Responsabile del centro in via Scarpetti  composto da 23 uomini e donne tra i 20 ed i 60 anni – a cui i ragazzi hanno risposto con entusiasmo anche quelli con problemi più gravi di tipo autistico”. “E’ la prima volta per me con ragazzi diversamente abili – dice Ilaria Lorenzini (foto in basso)tra l’altro anche conosciuta giornalista televisiva – con loro mi sono davvero emozionata. 230170_1050517504301_9422_aL’obiettivo era oltre che imparare a farli muovere anche quello di farli ballare insieme, una cosa già molto difficile anche per chi è normale nei movimenti. Il bello è che partecipano anche ragazzi in sedia a rotelle e addirittura si sono formate delle coppie”. Ma il ballo non è l’unica nuova attività. Si sta svolgendo un percorso di ginnastica adattata in collaborazione con la palestra FIT 4you di Anghiari presso la palestra della Giovagnoli. “Anche questa è la prima volta – dice Laura Cangi educatrice e animatrice della Cooperativa Sean che ha autofinanziato il progetto – partecipano una decina di ragazzi, fanno dei giochi e si divertono molto. I nostri ragazzi apriranno anche la maratona biturgense in programma per giugno”. C’è poi il nuoto una volta la settimana alla Piscina Peter Pan dove si fanno movimenti in acqua con l’ausilio dell’istruttore. Il venerdi c’è poi l’attività teatrale che è già al terzo anno di attività promossa con la Compagnia Capotrave. I ragazzi stanno lavorando ad un copione a cui seguirà un saggio assieme a quello di ballo i primi di settembre in occasione della festa annuale degli ospiti della Casa. Lo scorso inverno inoltre è partito un nuovo progetto, un percorso fotografico curato da Michela Pannilunghi educatrice Sean che ha coinvolto quattro ragazzi in una decina di uscite esterne in città, liberi di fotografare ciò che volevano. Ne è nata una raccolta di foto che farà parte di una mostra a Palazzo Pretorio dal 10 al 14 ottobre in collaborazione col noto fotografo biturgense Riccardo Lorenzi. “I ragazzi collaborano con gioia – dice la responsabile Mariotti – sono motivati a fare attività esterne al centro, cosa che gratifica anche noi e che ci spinge a fare sempre di meglio. Vorrei ringraziare tutti gli enti che hanno collaborato a questi progetti dall’Unione dei Comuni al Servizio Sociale Asl8, alla Cooperativa Sean agli operatori e  infermiere, con un ringraziamento particolare all’Associazione Cultura della Pace che ha devoluto una donazione con la quale abbiamo acquistato un divano, un lettino oltre ad asciugamani e coperte nuove per i ragazzi del centro”.

Monia Mariani- 

Codice rosa, l’esperienza di Arezzo a Rai Storie, sulla rete Due, oggi ore 12,15

imagesUno speciale per raccontare i suoi obiettivi, le sue potenzialità, e le esperienze di un anno di attività. Ecco i numeri.

Arezzo –  L’esperienza del “Codice Rosa” nei pronto soccorso, in Italia, è nata presso la Asl di Grosseto. Poi in Toscana altre quattro aziende hanno avviato dal gennaio 2012 esperienze analoghe.

Il progetto del Codice Rosa è destinato ad essere applicato in tutta Italia.

L’esperienza di Arezzo è stata scelta dalla Rai per raccontare come funziona, quali sono le sue potenzialità, quali le esperienze raccolte in un anno di attività.

Due gli appuntamenti di questo speciale di 6 minuti girato all’ospedale San Donato: entrambi oggi, sabato 23 febbraio, a mezzanotte sulla seconda rete Rai, nel programma “RAI STORIE”, e  a livello regionale, su Rai Tre, alle ore 12,15.

Il Codice rosa, è uno specifico percorso dedicato alle donne, ma anche ai bambini, agli anziani e, più in generale, ai soggetti deboli, vittime di violenza. Nel 2012 in provincia di Arezzo sono stati presi in carico 241 casi. Di questi sono stati classificati per gli adulti 203 casi di maltrattamenti, 10 di abusi e 6 di stalking. Per quanto riguarda i bambini e i minori in genere, 14 casi di maltrattamento e 8 di abusi.

Numeri  che non sono solo frutto di una contabilità statistica e che vanno letti ed analizzati con la massima attenzione. Molto spesso, infatti, i singoli episodi sono l’atto finale di violenze che, specie in ambito familiare ed amicale, si perpetuano da lungo tempo, con minacce e percosse, fino al ricorso spesso non più rinviabile, al più vicino pronto soccorso.

Il progetto, poggia su due punti di forza: la costituzione e la messa in rete di una task force interistituzionale composta da professionisti sanitari, forze dell’ordine e polizia giudiziaria; dall’altra, l’attivazione del servizio presso il pronto soccorso, struttura che spesso è in grado di “agganciare” la vittima delle violenze, anche se solitamente, vengono dichiarati eventi accidentali per mascherare le vere cause.

Per ognuno di questi casi – ad eccezione dei codici gialli e rossi che sono trattati nelle aree dedicate – le cure vengono prestate direttamente nell’ambulatorio del codice rosa, al riparo da sguardi indiscreti e nella massima riservatezza. L’approccio dei componenti del gruppo che interviene per i codici rosa, punta in primo luogo a mettere a proprio agio il paziente, senza tralasciare gli aspetti relativi alla sicurezza, attraverso la tutela assicurata dagli agenti della polizia. Le procedure operative sono guidate da precisi protocolli:  per la gestione delle cartelle cliniche, la raccolta di anamnesi, esami obiettivi, consulenze, eventuali raccolte di prove biologiche, fino alla eventuale documentazione fotografica che viene effettuata sulla base della gravità delle lesioni riportate dalla vittima e che viene poi consegnata alle forze dell’ordine a corredo della denuncia. In caso di necessità specialistiche, i consulenti (ginecologo, pediatra, chirurgo, psichiatra) intervengono direttamente presso l’ambulatorio del codice rosa, in modo da non creare ulteriori disagi al paziente con inutili spostamenti. Dopo le cure, la contestuale attivazione delle forze dell’ordine e della Procura, viene attivato il supporto territoriale, articolato in funzione delle specifiche necessità, in assistenza sociale, consultorio, associazioni di volontariato e supporto (pronto donna)”.

 

Da oggi, sabato 8, apre l’esposizione delle creazioni manuali dei ragazzi disabili di “Casa Rosa”

Il ringraziamento della responsabile                                                                                     

Sansepolcro – Le creazioni artigianali dei ragazzi disabili di “Casa di Rosa” saranno esposte  da oggi, sabato 8 dicembre, fino alla vigilia di Natale. Grazie alla collaborazione di numerosi enti pubblici e privati anche quest’anno i lavori realizzati durante l’anno dai ragazzi disabili del centro, saranno esposti, nei locali adiacenti la Chiesa del Buon Gesù, nel Corso XX Settembre. Un’esposizione multiforme dove le creazioni manuali dai ragazzi (eseguite grazie al supporto di alcuni insegnanti – tra le quali: tessitura, lavori a maglia e uncinetto, legatoria, mosaico, pittura, decoupage, lavorazione del legno e ceramica), saranno esposte e messe in vendita per reperire fondi per le esigenze e le attività del centro, all’autofinanziamento e alla promozione di altre iniziative educative. Il mercatino di Natale è ormai un evento irrinunciabile che, assieme alle altre numerose attività svolte durante l’anno, offre grande visibilità al centro e dà ai suoi ragazzi la possibilità di crescere e interagire con l’estero. “Casa di Rosa” è infatti l’unico centro d’integrazione per disabili in Valtiberina Toscana ed ha festeggiato oltre trent’anni di vita. L’attuale struttura in via Scarpetti è stata aperta nel 2003 (in precedenza nell’ala del vecchio Ospedale, poi presso i locali di una scuola di musica e in un altro locale ad Anghiari) ed ospita oltre una ventina di ragazzi con handicap motorio e mentale. Il centro diurno gestito dalla Cooperativa Sean in convenzione con la Asl8 Valtiberina  (aperto tutti i giorni dalle 9 alle 16e30) è formato da due centri distinti: quello di socializzazione (ospita 7 ragazzi con patologie gravi) ed il laboratorio di terapia occupazionale (14 ragazzi con patologie meno gravi); gli ospiti – maschi e femmine con un’età media tra i 18 e i 50 anni – provengono dai sette comuni del comprensorio valtiberino (Sansepolcro, Anghiari, Pieve Santo Stefano, Badia Tedalda e Caprese Michelangelo). “Vorrei ringraziare calorosamente coloro che hanno partecipato alla realizzazione di questa importante iniziativa a cui noi teniamo molto – sono le parole di Mariangela Mariotti, Responsabile del Centro Casa di Rosa –  in particolare, la curia di Arezzo nelle vesti di Monsignor Giovacchino Dallara, l’Ordine dei Cavalieri di Malta per l’uso dei locali e tutti gli enti pubblici coinvolti, ASL8 e Unione Montana dei Comuni della Valtiberina Toscana. Senza il  loro prezioso contributo non saremmo riusciti ad organizzare un evento così importante ed educativo. Invito tutti a venire a trovarci; rimarranno colpiti dal lavoro e dall’entusiasmo di questi nostri favolosi ragazzi che hanno tanto da raccontare”.  L’ingresso è libero, tutti i giorni fino al 24 dicembre, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 19e30. Monia Mariani