Tasse, il canone Rai? Non andrà alla Rai

L’evasione recuperata non sarà utilizzata per finanziare il servizio rtelevisivo pubblico ma per abbattere la pressione fiscale
Tutta l’attenzione sull’inserimento del canone Rai nella bolletta elettrica, per poi scoprire che evasione recuperata con questa operazione non servirà affatto a finanziare il servizio pubblico radiotelevisivo.

Ed è subito, come ovvio, polemica politica.
Cifre – La manovra finanziaria per il 2016 prevede, infatti, (articolo 10, comma 8) che le eventuali maggiori entrate rispetto alle previsioni di bilancio (circa un miliardo 730milioni) andranno in un apposito fondo dello stato per la riduzione della pressione fiscale. Pagheremo una tassa per finanziare l’abbattimento delle tasse? Sembra di sì. Conti alla mano, da qui al 2018 alla Rai andrà circa un miliardo 600milioni di euro (la stessa cifra del 2015). Allo stato, invece, andranno circa 450milioni di euro (previsioni) da qui al 2018, che andranno a ridurre altre tasse come Tasi e Ires.
Reazioni – Come prevedibile, l’Usigrai (il sindacato dei giornalisti Rai) è già sul piede di guerra: “Così si rischia di aumentare ancora di più l’impopolarità della tasse più evasa in Europa. Si chiedono soldi ai cittadini dicendo che sono per la Rai e li si utilizzano per altro. Nei fatti si smentisce l’obiettivo dichiarato dal governo di aumentare il servizio pubblico”.
Rumorose anche le reazioni nel mondo politico: “Va da se che su questo provvedimento faremo le barricate – afferma al quotidiano La Stampa Maurizio Gasparri del Pdl –. Come si può utilizzare una tassa di scopo che nasce con finalità specifiche per altri obiettivi? Teoricamente non si può…”.

In prima linea anche il presidente della Commissione Vigilanza Rai Roberto Fico (Movimento 5 stelle): “Se va pagato il canone per la televisione pubblica il canone va alla televisione pubblica”.

Come dire: è possibile finanziare con un tassa la riduzione di un’altra tassa?
-tratto da QuiFinanza-

Pubblicato da Redazione