Valtiberina: appello per il NO al referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari

Domenica 20 e lunedì 21 settembre gli elettori saranno chiamati ad esprimersi sul referendum costituzionale relativo all’eventuale riduzione del numero dei parlamentari.

Se la riforma sarà approvata dalla maggioranza dei votanti la Camera dei Deputati passerà da 630 a 400 deputati e il Senato della Repubblica da 315 a 200 senatori (nello specifico, i deputati eletti in Toscana passeranno da 38 a 24, i senatori da 18 a 12). Una riduzione di oltre un terzo dei rappresentati popolari senza intaccare i loro stipendi o i loro privilegi. L’approvazione della riforma renderà la casta ancora più casta e per i piccoli territori esprimere un rappresentante che ne sia portavoce in Parlamento sarà ancora più proibitivo.

Noi voteremo NO al referendum costituzionale del 20 e 21 settembre per i seguenti motivi:

  • La storia del nostro territorio ci ha insegnato quanto sia stato difficile in passato eleggere parlamentari della Valtiberina. Con l’approvazione della riforma diventerà impossibile riuscirci di nuovo.
  • Assicurare un risparmio di circa un euro ogni anno ad ogni italiano non vale il costo di perdita di democrazia e pluralismo del Parlamento. Se l’obiettivo è risparmiare sul funzionamento di Camera e Senato è più semplice tagliare stipendi e privilegi e non il numero dei rappresentati popolari.
  • Tagli fallimentari ci sono già stati! Negli ultimi decenni abbiamo assistito alla diminuzione dei consiglieri comunali (in alcuni comuni come Sansepolcro da 30 a 16), dei consiglieri provinciali (neppure più eleggibili) e dei consiglieri regionali senza assistere a nessun miglioramento della politica nelle Istituzioni.
  • Ridurre i parlamentari non corrisponde ad una maggiore qualità degli eletti. La qualità e correttezza verso il territorio di elezione si ottiene scegliendo consapevolmente chi eleggere. Allargando il collegio di elezione si ottiene un maggiore distacco dal proprio corpo elettorale.
  • Non è affatto vero che siamo il Paese europeo con il maggior numero di parlamentari rispetto alla propria popolazione. Se vince il Sì saremo una delle nazioni peggio rappresentate in Europa.
  • Nel 1948, con 45 milioni di Italiani, i Padri costituenti avevano scelto un numero di parlamentari simile, che nel 1963 fu portato a quello attuale in seguito all’aumento della popolazione. Oggi ridurlo con una popolazione di 60 milioni di abitanti è un atto privo di logica.

Firmatari dell’appello (in ordine alfabetico):

Danilo Bianchi, Gianluca Enzo Buono, Maritza Boncompagni, Francesca Cardelli, Dario Casini, Remo Castellano, Maria Cecchetti, Lara Chiarini, Francesco Ciacci, Luca Ciavattini, Laura Del Dottore, Ivano Del Furia, Giuliano Del Pia, Lorenzo Del Pia, Luca Gabrielli, Giancarlo Gambineri, Michele Gentili, Stefania Giovagnini, Tonino Giunti, Gianni Gorizi, Guido Guerrini, Mario Lucchetti, Egildo Magrini, Dario Mari, Carlo Alberto Masala, Francesco Meloni, Mario Menichella, Mirco Meozzi, Valerio Mercati, Fabio Merendelli, Arcangelo Milano, Marcello Minelli, Giacomo Moretti, Roberto Neri, Arman Palazzeschi, Lamberto Palazzeschi, Miriam Pellegrini, Francesca Piccini, Loretto Ricci, Alessandro Rivi, Marcello Rossi, Giovanni Tricca, Francesco Valori.

-Pubblicato da Redazione-