“ E’ più facile scatenare la guerra che fare la pace”

War or Peace

E’ la frase di Clemenceau, chiamato “il Tigre”-

Come non dargli torto facendo attenzione a ciò che avviene quotidianamente a livello di Nazioni nel mondo, ma non solo, anzi, una calamità peggiore che purtroppo quasi quotidianamente avviene (per fortuna senza spargimento di sangue), ma la guerra si può fare in tanti modi e chi ne subisce le conseguenze è la cittadinanza.

Ecco un tipo di scontro che viviamo in questi giorni in Anhiari, abbastanza aspro, evidenziato dalla seguente lettera che qualcuno cui era diretta ce l’ha inviata e ci porta a formulare due domande.

La prima:Cosa ne  pensano i consiglieri di ‘Insieme per Anghiari’ ?;

la seconda:il segretario PD del Coordinamento Provinciale di Arezzo che risulta firmatario del seguente documento  fattoci, come già detto,  pervenire da uno dei destintari, e che per dovere di cronaca publichiamo, è per caso intervenuto per calmare gli animi, per rendersi conto degli eventi?

La lettera inviata dalla segreteria di Circolo del PD

“”lunedì 9 luglio 2018

La lettera che “stigmatizza” il pd anghiarese rispetto alla situazione politico -amministrativa comunale ci risulta tanto incomprensibile nei contenuti quanto inopportuna nelle modalità.

Queste modalità le abbiamo già sperimentate bene durante i mesi e gli anni passati, modalità che hanno contribuito al disastroso risultato delle ultime amministrative.

Più chiaramente, perché è ora necessario essere ben comprensibili, si tratta di modalità che non possiamo più acconsentire , a nessun livello, in quanto sono quelle dello screditamento dei compagni di partito, anzi di più, della delazione

Dal partito di Anghiari si sono scritte negli anni missive al segretario provinciale di allora per screditare l’amministrazione del PD di Anghiari, ora si scrive all’attuale segreteria provinciale , dallo scranno dell’opposizione in consiglio comunale , per screditare la dirigenza del PD locale.

I toni sono quelli tipici della protervia, suggeriamo dunque di abbandonarli quanto prima, non fosse altro perché , come è noto, tale qualità dell’animo rende impossibile utilizzare qualsiasi forma di diplomazia , indispensabile in politica.

Prima di riflettere sulla tempistica inopportuna dell’intervento, accenniamo una risposta alla affermazione più curiosa tra quelle contenute nella lettera, la più facilmente risolvibile, quella secondo cui il partito democratico di Anghiari avrebbe due bacheche inutilizzate sotto la Galleria Magi.

Ci risulta, invece, una sola bacheca della quale, al passaggio di consegne nel 2017, ci è stata affidata una chiave, in copia unica.

Da quel momento il contenuto della bacheca, generalmente affisso in forma di manifesto, è regolarmente sostituito e le copie dei materiali vengono archiviate .

Se si allude dunque alla bacheca più a nord contenente, tra le altre cose, un manifestino risalente a diversi anni fa riferito forse ad un vecchio congresso del Partito democratico, quella ci risulta da sempre in carico alla Camera del lavoro.

Curiosa svista da parte di chi avrebbe dovuto gestirla sino dal 2007.

Ma veniamo al dunque. In un momento di grandissima complessità per la nostra democrazia e per il Partito democratico , che vediamo penare a tutti i livelli territoriali, dispiace constatare che c’è ancora chi pensa di approfittare delle difficoltà per trovare piccoli spazi di ribalta e seminare discredito.

I firmatari, sette dei tredici nomi appartengono alle stesse tre famiglie , rappresentano in totale circa il 15% degli iscritti, e all’ultima assemblea convocata, svoltasi qualche settimana dopo le elezioni del 4 marzo, erano in larga parte assenti.

Che vogliamo fare?

Dopo il crollo dei consensi, che ad Anghiari è arrivato con ben due anni di anticipo rispetto al PD nazionale, non possiamo perseverare.

E’ opportuno dunque che episodi simili non si ripetano, dovremmo essere un gruppo coeso, un partito.

Abbiamo una comunità da rianimare, un legame da riscrivere con l’esterno e una promessa di discontinuità nei modi e nelle relazioni che intendiamo mantenere.

Anche grazie alla nostra democrazia interna c’è chi ha avuto il coraggio, l’onere e l’onore di raccogliere il PD nel momento peggiore: c’è tanto da fare, va fatto in modo disinteressato e volontaristico, con buonsenso e determinazione.

Sicuramente si potrà fare meglio in futuro, ma ora tocca a chi ha per statuto questo compito .

Di cose ne sono state fatte, per la prima volta il gruppo dirigente del pd anghiarese ha chiuso in pari il bilancio nel periodo di sua competenza , non ha lasciato debiti, rispettato le regole statutarie, organizzato una serata conviviale di raccolta fondi in sede dopo decenni che questo spazio, storicamente usato anche per questo tipo di attività, era stato sotto utilizzato .

Sono stati organizzati diversi incontri pubblici tra i quali due eventi con parlamentari e dirigenti del PD nazionale.

Il gruppo operativo, insieme con molti iscritti, si è dovuto occupare delle primarie subito dopo l’ insediamento, del congresso provinciale , delle elezioni nazionali, ma evidentemente non è abbastanza.

Perché ormai si trascendono i fatti, perché sono le persone , che secondo i firmatari, non vanno .

Ora insieme vi diciamo basta.

Se volete aiutateci lavorare , se siete in grado aiutat e con fatti concreti, con generosità.

La solidarietà era uno dei valori fondamentali della sinistra, ce ne dovremmo ricordare di più.

Chi di voi non vuole o non se la sente può mollare, o attendere tempi migliori.

Cordialmente,

Barbara Croci – Segretaria PD Anghiari

Albano Ricci -Segretario PD Coordinamento Provincia di Arezzo””

-Pubblicato da Redazione