La politica? Una nobile arte che non può essere improvvisata

Lo spettacolo indecoroso delle ‘promesse elettorali’ pronunciate in campagna elettorale, sopratutto  per elezioni amministrative viene,  viene finalmente  stigmatizzato da molti cittadini: promesse irrealizzabili, politici con irresponsabilità diffusa ed  ognuno cerca il proprio interesse personale mentre  i partiti  ed i vari ‘movimenti’ sono dominati dalle caste dei fedelissimi che si raccolgono attorno ai leader .

Il cittadino comune è chiaramente sfiduciato, rassegnato e non c’è da dubitare che farà sentire la sua protesta quando andrà a votare.

Cosa fare per avere politici responsabili? Crediamo che, prima di rispondere a questa domanda, sia opportuno chiarire cosa sia la responsabilità del politico.

Essa, tanto per intenderci, non concerne, come una retorica vincente vuole far credere, la competenza tecnica e specifica sulle questioni.

La responsabilità etica del politico, come quella del medico o del magistrato, concerne  la sua professione.

La responsabilità in politica significa prima di tutto saper far bene il proprio mestiere, nella fattispecie avere qualità come la facoltà di sintesi, la visione d’insieme delle cose, la capacità di mediare fra gli interessi privati e quello generale, la virtù di essere convincenti, la costanza di realizzare gli obiettivi che ci si è prefissi non appiattendo la propria azione sul consenso immediato.

Oggi purtroppo in Italia è proprio questo che manca: la qualità della classe politica è alquanto bassa, ed è questo che la rende irresponsabile.

Da cosa dipende questa nostra attuale situazione? Ciò che è venuto meno è, negli ultimi tempi, il meccanismo di formazione e selezione della classe politica.

Il politico di un tempo era responsabile perché aveva fatto una gavetta e si era formato attraverso una preparazione che non era volta alla conoscenza specifica degli argomenti, ma direttamente al saper fare politica.

Questa nobile arte, infatti, non può essere improvvisata, né è da tutti perché non tutti ne hanno, la vocazione/missione.

Essa non può essere fatta da dilettanti, né appiattirsi sulla mera amministrazione come pretendevano le ideologie novecentesche (per Lenin nel comunismo realizzato anche una casalinga sarà in grado di governare) o come pretendono oggi i grillini (col loro astratto ideale democratico per cui “uno vale uno”, indipendentemente dai propri meriti e capacità)

Il discorso sulla responsabilità in politica o del politico richiama quindi quello della formazione politica, ed è da qui, a  nostro avviso , che occorre ripartire per provare a selezionare una classe politica e dirigente responsabile, cioè degna del proprio nome.

-Pubblicato da Redazione-