Una grande “verità”: c’era una volta Anghiari……

La nota di un “vero anghiarese” che, nostalgicamente, ricorda quello che c’era una volta ed ora purtroppo: “non c’è più”

“”La bella foto di Anghiari pubblicata in questi giorni mi ha fatto tornare in mente i personaggi che negli anni ’60 animavano la piazza e i dintorni con i loro negozi, botteghe, laboratori ecc.

Stavo in piazza e molti me li ricordo bene. Provo a elencarli partendo dal  “Murellino delle Legne”, a scendere verso Piazza Baldaccio:

– le 2 mercerie della Gabriella e della Lia, con in mezzo Natalino Ricceri il barbiere;

-poi la farmacia del dott. Cossi;

– poi il caffè che in quegli anni è stato prima di Cecco Mondani, poi di Italiano Sgrignani  quindi  negli anni  Settanta dei fratelli Cima.

-A seguire Aldo dell’Appalto,

– il macello del Berlicchi,

– l’esposizione dei mobili di Galliano Calli che era tenuta aperta da Amedeo Vellati, il babbo della Vesta e nonno di Alberto;

-poi l’Orizia  e dove è ora la farmacia il deposito di bombole di Fausto Brandinelli che aveva la ferramenta per il Corso Matteotti  prima della banca.

-Ancora, Tito e la Frida Chieli (uno dei pochissimi esercizi che ha avuto continuità),

-la bottega dei miei nonni sarti, Duilio e la Marina,

– il caffè Garibaldi che all’inizio degli anni ’60 era gestito da Alfredo Chieli, poi dalla famiglia Zanchi, Menchino e i suoi figli –

-dove è ora il Cicalino, se non sbaglio c’era un’esposizione di abbigliamento,

-poi il Tavernelli).

-Tornando indietro, nel  lato della Galleria Poggini verso il bar, Boris Fornacini barbiere, poi la fioraia.

-In Piazzetta De Amicis, Marcellino fruttivendolo,

-il Marconi che vendeva e riparava le radio, e la bottega di Siro Pierantoni.

-Infine i  2 generi alimentari: Carlo Chieli e la Miranda.

 -Aggiungo la latteria di Telemaco, l’altro generi alimentari di Angiolino in via Garibaldi, e alla Fonte Torquato e l’Ermella che avevano una macelleria, lo spaccio della Cooperativa dei Lavoratori, il negozio del Bozzini e l’officina di Vadero e Rinaldo Graziotti prima che si trasferissero in via Libbia.

Non so se è un post inutile, ma per me che, appunto, abitavo in piazza, è un dolce ricordare””

Pubblicato da Redazione