Anghiari: lettera-commento di un cittadino

lettere-alla-redazione3Riceviamo e pubblichiamo il seguente commento-lettera inviato in Redazione il 04/02/2015 alle 09:49:
“”Per quanto possa apparire rude, a parer mio il signor Menco esprime un sostanziale dissenso. Per opinione personale, lui “ora”, non ritiene più all’altezza “quei due” nel ricoprire i rispettivi ruoli.

Confondere gli effetti con le cause e depistare l’attenzione è un buon modo per sottrarsi dall’esprimersi sulla questione riportata nell’articolo (conferenza stampa indetta dopo l’evento).
Vorrei far notare alla Redazione che dopo il caso dell’aspirante bibliotecario, la partecipazione su questa testata è andata progressivamente scemando (esiste un motivo che, a tempo debito, questa Redazione renderà noto a seguito di un grave e dispotico e colpevole comportamento verso certi commentatori. Per ora “non” aggiungiamo altro-Ndr.).
Mi riferisco solo alla “partecipazione attiva”, perché sono certo che il Fendente sia quotidianamente scrutato ( la media giornaliera è di 2mila letture-Ndr.) da molti osservatori e pure da chi amministra.
Questi ultimi talvolta, sembra siano posseduti dall’ossessione di voler reprimere-stanare gli autori di “opinioni-giudizi” inviati da commentatori che utilizzano lo pseudonimo, piuttosto che riflettere e dibattere “costruttivamente” sul contenuto di quanto postato.
Suggerisco di stare sereni, perché non potranno essere delle genuine o ironiche considerazioni inviate in forma “anonima” a poter scalfire la loro reputazione.
Le valutazioni potrebbero addirittura sortire qualche positivo effetto.
E’ da escludere si tratti di manovre sostenute da ambizioni politiche riconducibili a dei presunti avversari, poiché contrasterebbe con l’illogica scelta di rimanere ignoti.
Oggi ci sono i social network, sui quali si può scegliere liberamente di confrontarsi.
Lo si sa che sono meno controllabili delle pagine autogestite.
Qualora non gli stia bene, possono sempre compilare il modulo su Google chiedendo formale “oblio”. Non citando più i loro riferimenti, nel bene e nel male scompariranno anche i motivi a sostegno di ipotetiche celebrazioni o doglianze.
Prima di questa legislatura, c’era più partecipazione e un’illimitata libertà di critica puntualmente moderata dal direttore, basterebbe consultare il prezioso archivio per rendersene conto.
Spero che ciò sia dovuto solo a una generale disaffezione alla politica locale e non ci sia altro””.

-Pubblicato da Redazione-