Caos Forza Italia/ I vertici rimettono il mandato nella mani di Silvio

cI capigruppo, i vice capigruppo, e tutti i vertici di Forza Italia presenti alla riunione del Comitato di presidenza ristretto, hanno rimesso nelle mani di Silvio Berlusconi le dimissioni dai rispettivi incarichi. E’ quanto viene riferito da fonti presenti alla riunione.
Che in Forza Italia regni il caos non è una novità. Ma questa volta è accaduto qualcosa che spiega perfettamente la tragedia politica che si sta consumando nel partito dell’ex Cavaliere. La riunione dei gruppi congiunti degli azzurri di Camera e Senato era stata convocata per le ore 16, ma poco prima delle 12 è arrivato un sms ai parlamentari di Fi: nessuna riunione, tutto annullato. E’ il segno che ormai il partito è allo sbando.

Renato Brunetta, riferiscono fonti azzurre, durante l’ufficio di presidenza, ha messo sul tavolo le dimissioni da presidente dei deputati di Forza Italia e chiesto la possibilità di votare di nuovo a scrutinio segreto le cariche di capogruppo alla Camera e al Senato, perché così funziona un sistema democratico.
Raffaelle Fitto in conferenza stampa a Montecitorio ha nuovamente chiesto l’azzeramento di tutti i vertici, da Toti ai capigruppo Romani e Brunetta. L’ex Governatore pugliese non ha affondato il colpo contro Berlusconi, anzi ha proposto all’ex premier di seguire la sua linea e di tornare a guidare veramente il partito. Fitto ha confermato che non parteciperà più alle riunione dei vertici, considerati illegittimi, e infatti all’Ufficio di Presidente c’erano soltanto una trentina di persone.

Il problema per l’ex Cav è che ormai controlla soltanto poco della metà dei parlamentari azzurri.
Il 50% di deputati e senatori non segue più le direttive del leader ed è diviso a metà tra i fittiani e i fedelissimi di Verdini, Letta e Ghedini, ovvero i sostenitori a oltranza dell’accordo con il premier e del Patto del Nazareno. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, ormai volano gli stracci (e gli insulti) tra le varie anime di Fi. Soprattutto dopo che si è consumato lo strappo tra il cosiddetto ‘cerchio magico’, formato da Toti, Gelmini, Bergamini e Rossi, e il gruppo guidato da Verdini. Berlusconi, amareggiato e deluso per le spaccatture interne, cerca di alzare la posta con Renzi, minacciando di rompore sulle riforme ma senza arrivare allo strappo. Una sorta di ultima disperata mediazione tra i fedelissimi del Nazareno e le varie opposizioni, sia quelle di Fitto che quelle di Brunetta e del cerchio magico.
-da Affaritaliani.it-
Pubblicato da Redazione