E così sia: Berlusconi condannato, anche il Ppe lo molla / Porte chiuse a Forza Italia bis

g“Scherzetto” contro l’ex premier ormai pregiudicato per frode fiscale.  Un eurodeputato popolare conferma: “I membri non italiani sono allibiti, ci sono forti resistenze a volerlo riaccogliere”. Così la nuova formazione del Cavaliere si collocherebbe con la destra, e il suo posto sarebbe preso dall’area centrista-montiana

Altolà del Partito popolare europeo alla domanda di ammissione da parte di Berlusconi per Forza Italia bis.

Forse gli stanno  preparando l’ultimo scherzetto: il no all’ingresso della nuova Forza Italia nel partito popolare europeo.

Una mossa che assumerebbe i contorni dell’ufficialità solo nel prossimo ottobre, ma che di fatto avrebbe l’immediata conseguenza di “relegare Berlusconi a destra, mentre il campo dei moderati rimarrebbe sgombro di leadership”.

I Paesi membri sono “allibiti dalla questione Berlusconi”, ammette  un eurodeputato del Ppe. Dalla segreteria del Ppe filtrano resistenze a che “Fi“ entri a far parte della famiglia popolare continentale. “A Bruxelles è da tempo scattato l’allarme rosso – sottolineano– se in Italia la sentenza Mediaset è argomento di discussione quotidiana a cui qualcuno sta facendo l’abitudine, in Francia, Germania e nei paesi nordici è una cosa allucinante”.

Nel Ppe “c’è una grossa resistenza a voler riaccogliere Berlusconi”. Si va quindi verso un “no” di Bruxelles tra due mesi alla richiesta azzurra del fu Pdl in occasione della prossima legislatura in vista delle elezioni europee del giugno 2014.

Berlusconi è ritenuto incompatibile con il Ppe: “Per questo riteniamo, nell’interesse dell’Italia, che si dia vita ad un Ppe italiano aperto a chiunque nei fatti si ritenga autonomo dal Cavaliere”.

A Bruxelles è scattato ufficialmente l’allarme rosso, in quanto si domandano come potrà il Ppe (il cui segretario Lopez è atteso in Italia tra due settimane), con i suoi valori e la sua storia, accettare al proprio interno un partito guidato da un condannato in via definitiva.

Intanto si è formato un blocco rappresentato da Francia, Germania, Inghilterra, oltre a Svezia e Finlandia: pronti al veto contro il Cavaliere.