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E l’ antipatico Renzi rovesciò il tavolo
Aveva un assoluto bisogno di una più vasta agibilità politica. E soprattutto mancava in Italia una formazione mediana.
Lo sa anche lui di risultare antipatico ai tanti, a volte arrogante, spocchioso, un po’ solipsista ma lucido e veloce politicamente.
Ha commesso tanti errori, buttando a mare il molto che aveva raccolto.
Fino a un mese fa affermava: ” mai con i 5 stelle “.
Poi quando Salvini al Papeete ha aperto la crisi di governo, ha capito tutto.
Se si fosse andato a votare, la Lega avrebbe stravinto e, soprattutto, Zingaretti avrebbe falcidiato i suoi parlamentari, lasciandolo da solo.
Mentre l‘ Europa a traino tedesco e francese spingeva per un accordo che facesse fuori Salvini. Allora con una mossa a sorpresa ha rovesciato il tavolo:
-Conte bis e alleanza tra PD e 5 stelle, spiazzando Zingaretti e Gentiloni. Era lui a dettare l’ agenda politica. Poi, fatto il governo, ha accelerato andando ad una scissione a freddo, tutta parlamentare. Aveva un assoluto bisogno di una più vasta agibilità politica. E soprattutto mancava in Italia una formazione mediana.
Ora, però, il compito è ancora più arduo.
Deve abbandonare i vecchi toni, aprire alla nascita di un movimento liberal, agile, lontano dagli schemi del 900 e con una rappresentanza popolare.
Ha bisogno di tempo e di una classe dirigente non limitata ai suoi amici.
La scelta di non partecipare alle elezioni amministrative è sicuramente tattica, ma potrebbe risultare castrante.
E delle idee forti, poche ma chiare, comprensibili.
In pochi mesi lo scenario è mutato radicalmente.
Sicuramente la Leopolda sarà un mini congresso del nuovo partito.
Rimangono Calenda e Richetti, risorse da non snobbare.
-di Roberto Caputo- fonte: “Pensalibero.it” del 23 Settembre 2019
Pubblicato da Redazione
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