Coordinamento per la Democrazia costituzionale: “Il Governo Gentiloni è un oltraggio al voto del 4 dicembre”

comitato noRiceviamo e pubblichiamo:

“”E’ innegabile che il Governo di Gentiloni rappresenta un oltraggio, un insulto per gli elettori che domenica 4 hanno sepolto la “schiforma” Renzi-Boschi con una slavina di No, e anche per tutti gli italiani (compresi quelli del Si) che si sono recati alle urne convinti del valore politico, giuridico e morale del proprio voto. Un governo fotocopia sbiadita, con tutte le pedine al loro posto, giusto per fare un vero e proprio “dispetto” al Paese, come se nulla fosse successo: e il burattinaio – come si conviene nel teatro dei pupi – dietro le quinte, al Nazareno, ben imbullonato alla poltrona di Segretario del PD, a tirare i fili di una maggioranza – è bene ribadirlo – costituzionalmente illegittima e a dar voce alle marionette, sicuro che i giannizzeri e le giannizzere del suo “giglio magico” faranno buona guardia. Maria Etruria Boschi a Palazzo Chigi, guardia del corpo e della mente dell’avatar che fa le veci di Presidente del Consiglio, il fido Luca Lotti allo Sport con delega all’editoria (cioè col cappio ben stretto al collo di una stampa già di per se a vocazione cortigiana). Renzi aveva detto che in caso di sconfitta avrebbe chiuso: nessuno di noi –  del Comitato ufficiale del No, quello di Rodotà per capirsi  – glielo aveva chiesto, ma tant’è…Invece lui rilancia, anzi raddoppia! Creando un governo ombra di se stesso, che dall’ombra potrà spadroneggiare senza neppure pagar pegno.

I nostri peggiori incubi si sono materializzati: sconfitti dal voto questi avventurieri-impostori-lestofanti politici tenteranno di consumare la propria vendetta e di conservarsi potere e comando con ogni mezzo, forzando  gli equilibri istituzionali, svuotando una democrazia già esausta, esasperando gli animi di chi subisce la crisi economica e le conseguenze del loro pessimo operare. Senza una risposta ferma, intransigente, forte, di massa, continueranno a spadroneggiare e ostentare la propria arroganza del potere. In un Paese civile, un voto dovrebbe essere un voto: stabilire un punto fermo. Chiudere un’ esperienza antipopolare. Voltare una pagina. In Italia evidentemente non è così. La fragilità dell’opinione pubblica, la cialtroneria delle classi dirigenti, la debolezza degli organi di garanzia, a cominciare dal Capo dello Stato – un re travicello piegato alla pratica muscolare del peggior giocatore in campo – ci dicono che ancora una volta si dovrà contare solo sulla mobilitazione delle coscienze e delle persone. Il che significa che la battaglia continua. Non è finita il 4 di dicembre. La difesa della Costituzione e della democrazia in Italia è cosa di cui dovremo farci carico direttamente tutti noi. Oggi, come una settimana fa, come un mese fa, come in tutta questa lunga campagna referendaria, facciamo sentire la nostra voce, con tutti i mezzi legittimi a disposizione. Non lasciamoci derubare del gruzzolo di democrazia che abbiamo faticosamente raggranellato in questi mesi: è per questo che gli oltre 700 Comitati del NO sorti spontaneamente in tutta Italia- compreso quello di Arezzo – non solo non si sciolgono, ma rilanciano con maggior forza e determinazione la propria attività per l’applicazione integrale della nostra Carta e per evitare il definitivo precipitare del Paese nel baratro.””

-Coordinamento per la Democrazia costituzionale di Arezzo-Arezzo, 13.12.2016

Pubblicato da Redazione