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La Battaglia di Anghiari, Leonardo e la Tavola Doria
E’ opera di un anonimo del ‘500 o vi è la mano del Genio di Vinci?
Anghiari – La Mostra che si è inaugurata al Museo Statale di Palazzo Taglieschi, ad Anghiari, dal titolo “Capolavori in Val Tiberina: la Tavola Doria” resterà aperta fino al 3 novembre.
Ed il centro d’attrazione è proprio la cosidetta “Tavola Doria”, che prende il nome dalla famiglia napoletana dalla cui collezione questo dipinto proviene e raffigura un momento, forse il più significativo, della famosa “Battaglia di Anghiari”.
Venerdì sera, al Teatro Comunale dei Ricomposti di Anghiari, il Maggiore dei Carabinieri Massimiliano Quagliarella (foto), Capo Sezione Operazioni del Comando Carabinieri Tutela, ci ha raccontato la storia oscura e tormentata di quel dipinto.
La “Tavola Doria” è stata recuperata in maniera rocambolesca dal Corpo Speciale dei Carabinieri e rientrata in Italia nel giugno del 2012 dopo che era stata esportata illecitamente dall’Italia, essendo vincolata dall’8 novembre del ’39, da un decreto della reale Sovrintendenza alle Gallerie di Napoli.
Durante la guerra se ne persero le tracce che riemersero molti anni dopo: nel 2008.
Il luogo in cui era riapparsa era il Porto Franco di Ginevra da dove scomparve di nuovo, chiusa in una cassa di legno sigillata e nascosta in un anonimo deposito periferico. Intanto, gli investigatori erano riusciti a stabilire alcuni suoi spostamenti: la Tavola Doria aveva infatti viaggiato tra l’Europa, gli Stati Uniti e l’Oriente.
La bravura del Corpo Speciale dei CC consentì di rintracciare un mercante d’arte giapponese che sembrava avere un interesse diretto sull’opera, riuscendo a scoprire il luogo esatto ove era custodito questo capolavoro: nella “cassaforte deposito 1-00, E45” situata all’interno del Porto Franco Ginevrino.
Si seppe in seguito che apparteneva al Tokio Fuji Art Museum, che l’aveva acquistata in buona fede. Ne seguirono lunghe trattative tra Le Autorità italiane e i responsabili del Museo giapponese, in seguito alle quali la tavola è potuta rientrare a far parte del patrimonio artistico italiano.
Il dipinto mostra il momento centrale della “Battaglia”: la lotta per la conquista dello stendardo da strappare alle truppe milanesi che vennero sconfitte il 24 giugno 1440 nella : Battaglia di Anghiari.
Ora, quel dipinto, la “Tavola Doria” è esposta al Museo Statale di Anghiari dove è auspicabile rimanga perché quello è il suo luogo naturale.
-Redazione-
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