La cattiva coscienza della politica anghiarese

Così non si di rintuzza la sfida dell’antipolitica, anzi gli eventi anghiaresi  sono fiacchi, controproducenti, spesso corrivi, culturalmente subalterni al nemico.

Come   lisciare il pelo al gatto dell’antipolitica presentando come una delle virtù principali la costituzione in Anghiari del Circolo FDI-AN  la cui presidenza è stata data al vicesindaco Claudio Maggini che si è portato dietro due consiglieri della maggioranza: Ezio Lucacci e Giuseppe Sanfilippo.

Circolo FDI-AN  i  cui appartenenti sono consiglieri di maggioranza, una maggioranza di cui fanno parte anche componenti della sinistra ed addirittura dell’estrema sinistra.

Noi osiamo affermare che quanto avviene in Anghiari si tratta di “antipolitica di moda”,quella che convoglia il disprezzo dei cittadini sulla politica ma pretende altresì che la politica resti l’impicciona di sempre.

L’antipolitica oggi di moda è un ossimoro: è un’antipolitica statalista.

A questo punto dovrebbe intervenire la “politica”, quella vera,  ma purtroppo non risponde a questa antipolitica, sembra che in Anghiari la “politica vera” sia morta e seppellita.

La politica non sa cosa rispondere, e se lo fa balbetta frasi sconnesse. Non è capace  di rintuzzare la sfida con argomenti seri in difesa di se stessa e delle proprie virtù.

Certamente l’antipolitica non nasce sotto un cavolo né senza ragioni.

La ragione principale del suo successo è che, sfiancati da una lunga crisi, i cittadini non possono più tollerare le cattive abitudini, lo spreco di denaro pubblico, molti chiedono (e hanno ragione) una politica più sobria, meno disinvolta nell’impiego dei soldi dei contribuenti.

Ma il lecito slitta nell’illecito quando, estremizzando, si abbracciano i peggiori argomenti affioranti dal passato, da un’antica tradizione antidemocratica e antiparlamentare.

Nonostante la loro inconsistenza, le tesi antipolitiche hanno successo, si diffondono e si radicano.

Possono farlo impunemente perché la politica non sa ribattere colpo su colpo, non sa contrapporre argomenti seri, forti e duri in difesa di se stessa, della propria indispensabilità, delle proprie virtù. Non è stata fin qui capace di farlo a causa della cattiva coscienza, della consapevolezza degli errori accumulati.

Emendarsene è necessario.

Ma abbracciare i cattivi argomenti dell’antipolitica, non difendere con fierezza le virtù della democrazia rappresentativa, significa lasciare il campo senza combattere, significa suicidarsi.

Chiudiamo questo articolo con la parte finale del commento di un cittadino-lettore e con una frase che il nuovo sindaco pronunciava in campagna elettorale.

Quella del cittadino – lettore:

“Oggi più che mai è chiaro che la lista “Liberamente” di Alessandro Polcri, incarna al suo interno valori di destra e dunque non può dichiararsi una lista indipendente.
Ad Anghiari, intanto tutto tace, la politica non ha più casa da queste parti, si campa alla giornata e ci si bea per i lusinghieri risultati ottenuti dalle manifestazioni esterne al comune: vedi attività cultural, sportive e iniziative lodevoli della Proloco.
Credo che prima o poi i “ i nodi verranno al pettine”allora ci ritroveremo con un paese più povero e sempre più emarginato da altre realtà che adesso a me pare che marciano con idee e proposte più valide”.

Quella dell’attuale sindaco:

““Ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle”. Con questa frase di Denis Waitley, l’allora  candidato a sindaco della lista civica LiberaMente, Alessandro Polcri , spiegava il motivo per cui aveva  deciso di accettare l’investitura conferitagli da molti suoi concittadini”.

Purtroppo ha ottenuto fino ad ora un cattivo risultato che è sotto gli occhi di tutti e non rimane, alla luce dei fatti, vedere come li spiegherà il sindaco Polcri e le forse di opposizione in sede di consiglio comunale.

 

-Redazione-