Che fine ha fatto? La proposta dei residenti del centro di Anghiari sulla regolamentazione dei parcheggi

Le prime proposte furono presentate almeno 4 anni fa dall’associazione di promozione sociale La Voce dei Piccoli, insieme al gruppo Amici della Terra Valteberina.

Nell’occasione fu ripreso un  progetto giacente in Comune da diversi che era stato ptoposto  dall’attuale segretario di Circolo  del PD di Anghiari Barbara Croci che si proponeva la valorizzazione delle due piazze unite in un’ideale camminata dal viale Gramsci a Piazza Baldaccio senza soluzione di continuità, dove si potesse fruire del Paese di Anghiari con camminate, sedute e spazi ricreativi.

Corso Giacomo Matteotti avrebbe dovuto avere una regolamentazione diversa, più vicina ai residenti, si ipotizzava la costruzione di un nuovo parcheggio, ma  anche questo progetto abbandonato da troppo tempo nei cassetti del Comune.Era un progetto abbastanza complesso che venne ripreso durante gli incontri sostenuti come singoli cittadini da almeno 80  firmatari di una petizione consegnata a luglio 2015 al sindaco di allora Riccardo La Ferla.

Partendo dal presupposto che l’attuale situazione non sembrava essere più sostenibile in particolar modo dai residenti, durante le discussioni emersero i seguenti punti:

  • la possibilità di permessi per residenti, massimo una macchina a famiglia, annuali a pagamento che garantiscano l’identificazione delle autovetture
  • la possibilità di parcheggio per soste prolungate per i residenti nella parte destra di corso Matteotti e in zone limitate delle piazze, di via Mazzini e di viale Gramsci e per i non residenti limitare la sosta al minimo indispensabile (30 minuti)
  • la creazione di spazi dedicati alla sosta per gli avventori delle attività da ricavare nella parte sinistra di corso Matteotti
  • la possibilità di avere spazi riservati ai residenti durante le manifestazioni che vedono le rispettive zone chiuse o inaccessibili
  • la messa in opera di soluzioni atte a diminuire il flusso e la portata di corso Matteotti ( attraversamenti pedonali, restringimenti di carreggiata, rallentamenti)
  • una diversa modalità di comunicazione tra la Polizia Municipale e i cittadini, soprattutto nei casi in cui si renda necessaria la chiusura delle aree interessate che rappresenta un grave disagio per i residenti, con comunicazioni tempestive e ben visibili e cercando di ovviare alle problematiche non solo tramite sanzioni

Così ci spiega uno dei cittadini presentatori della suddetta proposta:

-“”Non avevamo certo la velleità di sostituirci a chi l’amministratore dovrebbe farlo di mestiere ed ha avuto un mandato elettorale, ma volevamo essere propositivi per superare una difficoltà che ci vedeva direttamente coinvolti. Avevamo studiato la fattibilità di tali proposte e seppur consapevoli che non avremmo potuto ottenere tutto quanto richiesto, ci aspettavamo l’apertura di una discussione che potesse farci partecipi nella soluzione dello stallo creatosi. Il sindaco La Ferla ci ascoltò, mi ci confrontai in veste di portavoce dei firmatari e nell’arco dell’ultimo anno di mandato ci risentimmo un paio di volte in cui promise di far partire una sperimentazione per il periodo di dicembre 2015 in cui corso Matteotti sarebbe stata a parcheggio con disco escluso residenti, identificabili da permesso gratuito richiesto in comune”.

Le altre proposte ” non ” vennero accolte. E così precisa il nostro interlocutore:

-“Avremmo duvuto ricevere un fantomatico assenso dai commercianti, non ho mai ben capito il perché, per altro nelle riunioni ne sono stati coinvolti diversi. Aspettammo  dicembre, poi gennaio, poi iniziò la campagna elettorale e fu la fine. Con l’elezione del nuovo sindaco, ancora in veste di portavoce del gruppo creatosi, cercai un appuntamento per mesi, lo ottenni quando ormai il gruppo non si riuniva più e non avendo nessun potere rappresentativo. Presentai la proposta al sindaco Polcri a dicembre 2016, con riproposizione delle firme raccolte. Su alcune cose di disse d’accordo, su altre meno, ma da allora non abbiamo più saputo niente”.

Le idee che sono circolate in questi anni non solo nelle due amministrazioni, ma anche e soprattutto nell’opinione pubblica, francamente sono state sconfortanti.

Non passa giorno che non si senta qualcuno che citi a sproposito gli altri borghi toscani dove il centro sia stato chiuso e ridotto a passaggiata fra fast food di bassa qualità e negozietti di paccottiglia e chincaglieria.

Il pericolo è che:

-questa visione limitata comporti  lo spopolamento del paese e la distribuzione sbilanciata delle risorse, per un  atteggiamento, dettato soprattutto da una mancanza di visione adeguata ed efficace del futuro

Sperando di avervi fatto cosa gradita raccontandovi come si sono svolti i fatti vi saluto cordialmente e vi invito . così termina il cittadino anghiarese – al festival “Riprendiamoci il futuro”, che ci vede sostenere proprio le tesi qui emerse”.

-Redazione