La Sinistra interviene in merito ad alcune dichiarazioni rilasciate dal PD locale sul Regolamento Urbanistico di Sansepolcro

MarconciniRiceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa

Leggendo il comunicato del Partito Democratico di Sansepolcro non possiamo fare a meno di intervenire nuovamente sul tema del Regolamento Urbanistico e controbattere, puntualmente, ad alcune affermazioni che difendono lo strumento che proprio in questi giorni è in fase di approvazione.
Innanzitutto, appellarsi all’unanimità di alcune votazioni per suffragare la validità di quanto prodotto è del tutto fuori luogo. Fin qui le votazioni del Consiglio sulle singole osservazioni hanno infatti avuto come oggetto le controdeduzioni alle richieste dei soggetti osservanti: singoli casi particolari o questioni tecniche da valutare di volta in volta. In tali situazioni abbiamo voluto partecipare in maniera costruttiva alla discussione (senza il minimo ostruzionismo). Quello che invece contestiamo non sono i particolari, i tanti singoli dettagli delle osservazioni discusse, ma il disegno complessivo dello strumento; la sua logica di fondo, l’approccio politico con cui è stato concepito.
Secondo noi, infatti, l’unica “idea” di base che ha orientato la realizzazione di questo R.U. è quella dell’accoglimento passivo di una serie di istanze che sono arrivate da più direzioni: indicazioni provenienti dal Piano Strutturale, disposizioni diramate da enti sovra-comunali (Regione e Provincia), progetti preesistenti e tante singole richieste presentate dai più disparati soggetti privati. Un corpus eclettico di disposizioni che è stato fuso a freddo in maniera tale da non creare attriti di alcun tipo; manca un amalgama di fondo, una prospettiva che sappia interpretare il presente e preservare il futuro del nostro territorio da un ingiustificato consumo di suolo.
Inoltre, non per alimentare “sterili polemiche”, ma non possiamo di certo soggiacere a certe dichiarazioni che tacciano come falsi i dati oggettivi (espressi dai numeri!) sugli eccessivi dimensionamenti (il 60% del PS) e sulle nuove aree di trasformazione. C’è una città che in termini demografici si sta restringendo e il R.U. concepito da questa giunta recepisce la volontà di realizzare altre 900 possibili abitazioni. Su questo dato si possono fare tutte le contestualizzazioni del caso, ma alla base di tutto c’è – e rimane – una relazione numerica che non torna: quella tra gli attuali valori demografici e la previsione urbanistica.
In definitiva, su questo tema la nostra voce non può che rimanere critica: a nostro avviso il R.U. di una città come la nostra – il cui milieu non può che seguire la strada di una valorizzazione sostenibile – dovrebbe incarnare una forte esigenza di cambiamento.

Per questo chi lo ha redatto avrebbe dovuto avere il coraggio di distaccarsi dai dettami del passato (un P.S. partorito da un’amministrazione di segno politico opposto). In fondo, sempre secondo noi, non ci sarebbe stato bisogno di realizzare un nuovo Piano Strutturale per porsi in discontinuità con il passato e riallinearsi al presente; probabilmente sarebbe bastato utilizzare tutto il margine di gioco a disposizione per prendere delle decisioni politiche che si sarebbero potute tradurre con una diversa progettualità. E invece, a nostro modo di vedere, è stata fatta la scelta più semplice, quella che non scontenta (quasi) nessuno e che forse, in vista delle elezioni, fa perdere il minor numero di consensi.

-L’Altra Valtiberina – Insieme Possiamo-
via Agio Vecchio, 34 – Sansepolcro