PRC Arezzo: assurde le aperture il Primo Maggio!

 Lavoratrici e Lavoratori della GDO e negozi nei piccole centri subiscono queste liberalizzazioni.

Riceviamo e pubblichiamo:

Il mondo della grande distribuzione manterrà sollevate le serrande anche nel giorno del Primo di Maggio festa delle lavoratrici e dei lavoratori.

Tutto questo avviene grazie alle liberalizzazioni, volute dal governo Berlusconi prima, e peggiorate con provvedimento emanato dal Governo Monti nel 2012 con l’intento di farci credere che basti tener i negozi aperti più tempo per far tornare a crescere la nostra economia: insomma una vera e propria sublimazione del messaggio consumistico fine a se stesso.

La liberalizzazione ha consentito alle imprese della Grande Distribuzione di spremere lavoratori 365 all’anno e di fare strage degli esercizi di vicinato che non possono competere.

Nessun risultato sul piano della riduzione dei prezzi ma perdita del diritto al riposo e alla festa per lavoratrici e lavoratori, nonché ulteriore desertificazione dei nostri centri abitati.

Il far west del commercio – mentre in Europa a partire dalla Germania il settore rimane regolato – è uno dei tanti esempi di politiche condivise da centrodestra e centrosinistra. Quel che conta è il profitto e si può aprire non solo il 25 aprile o il Primo Maggio ma persino a Natale.

A nostro avviso tenere aperto durante le festività civili e religiose rappresenta, al contrario, un imbarbarimento culturale oltre che sociale cui intendiamo opporci con tutte le nostre forze e sollecitiamo tutti i sindaci della provincia a prendere nettamente posizione.

E’ ipocrita sostenere che le aperture nei giorni di festa movimentino l’economia, soprattutto in un paese in crisi in cui crollano i consumi e non c’è nessuna politica di sostegno della domanda interna: non basta tenere aperti i negozi se i portafogli sono vuoti!

Tanto più che le liberalizzazioni, che permettono di tenere aperti gli esercizi 365 giorni all’anno, penalizzano fortemente il piccoli commercianti che non possono più competere con la grande e grandissima distribuzione.

Il fenomeno che si rileva non è che la gente consuma di più ma che si acquista maggiormente nei centri commerciali a scapito della piccola distribuzione a conduzione, spesso, familiare.

Come Rifondazione Comunista ci sentiamo non solo di appoggiare le iniziative di mobilitazione promosse dai sindacati ma di chiedere con forza ai cittadini di boicottare i negozi aperti il primo di maggio e nelle restanti festività, sia civili che religiose.

La festa del lavoro deve essere la festa anche dei lavoratori del commercio che vedono nella liberalizzazione selvaggia un’ulteriore spinta verso la destrutturazione e precarizzazione del lavoro.

-Partito della Rifondazione Comunista-Federazione di Arezzo-

Via Po n° 37 – 52037 Arezzo (AR) – federazione.prcarezzo@gmail.com

Pubblicato da Redazione