Quando i buoi dicevano o dicono “cornuti agli asini”

Lo ripeteremo ancora  mille volte:  “in politica, la capacità di compromesso (onesto però) è quasi tutto”.

In un sistema come il nostro, è una capacità non disponendo della quale sarebbe meglio darsi all’ippica.

Tanto da doverci dire con rabbia e non con rassegnazione: “ perchè meravigliarci delle contorsioni alle quali assistiamo per i tentativi di formare un governo, anche se solamente locale”.

Quelli che: “guai ai vecchi riti della politica” hanno, in pratica sempre fatto e fanno le stesse cose degli “innovatori” che li avevano preceduti e che, pure loro, avevano lucrato attraverso gli stessi giuramenti di fare vedere agli italiani o ai concittadini: “cose mai viste” e di non fare mai vedere “cose già viste”.

Insomma, certi politicanti assomigliano sempre più a coloro che hanno contestato a suo tempo, i quali, a loro volta, avevano fatto proclami mirabolanti per poi, messi alla prova, come confondersi con gli esponenti della vituperata “prima repubblica”.

Non appena a portata di governo, hanno lestamente scolorito i punti più accattivanti (e meno realizzabili) dei loro programmi.

Naturalmente, lo scandalo non è cercare i compromessi (come è stato fatto ed è documentabile, ad esempio promesse di ‘poltrone’) per arrivare ad una vittoria elettorale.

Lo scandalo è la totale mancanza di trasparenza.

Chi ha deciso e attraverso quali discussioni ciò che fino a poco tempo prima  era pervicacemente escluso ?

Ma anche sul piano più generale, il rapporto con gli elettori lascia a desiderare, perché è proprio l’idea di un possibile “inciucio”che veniva escluso per principio mentre è stato sempre pronto a scattare da dietro l’angolo dove si era mimetizzato.

Insomma, tra i vecchi partiti che facevano accordi e compromessi, senza averli mai esclusi e gli asini di oggi che dicevano cornuti ai buoi, salvo puoi tentare di accordarsi, i politicamente disonesti sono questi ultimi.

Che, oltretutto, torneranno ad insultarsi non appena allontanatasi la chimera del potere.

C’è da sperare che onestamente lo riconoscano tanti elettori che generosamente avevano concesso la loro fiducia, senza farsi incantare quando nuovamente “cencio comincerà a parlare male di straccio” e le ‘quinte colonne’ entreranno in azione.

Così, purtroppo, è perdere ulteriore tempo  correndo dietro agli specchietti per le allodole.

-Redazione-