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Renzi dimissionario, la telefonata con Mattarella
Il presidente del Consiglio ha anticipato al capo dello Stato il contenuto della conferenza stampa in cui ha annunciato il proprio passo indietro.
L’inquilino del Colle gli ha proposto di verificare la possibilità di un governo-bis, ma ha ricevuto il no netto del segretario del Pd. Assai probabili le consultazioni con i partiti, due gli scenari in campo: un nome che riesca a raccogliere una maggioranza per permettere l’approvazione di una legge elettorale oppure un governo del presidente
Ora ci sarà di capire con quale proposta il Pd si presenterà al Quirinale, ciò avverrà nella riunione della direzione del Pd, convocata per martedì.
Sarà quello il momento per comprendere come cambieranno gli equilibri interni dopo la sconfitta referendaria, dopo che il “rottamatore ha rottamato il suo partito”.
“La colpa è la sua”, diceva più di un dirigente al Nazareno.
“Ora non potrà più decidere da solo”, è la tesi non solo della minoranza Dem, che rivendica di aver rappresentato con il No una quota di elettori Pd, ma anche degli esponenti della maggioranza non di stretta fede renziana.
Stasera, secondo quanto si apprende, l’orientamento di Renzi non sarebbe di lasciare la guida del partito. Anzi, i suoi già spingono perché si ricandidi al congresso, che sarà convocato forse nella direzione di martedì, per poi presentarsi alle elezioni politiche.
Ma le percentuali della sconfitta, che registrerebbe picchi tra i giovani e al Sud, osserva più d’uno, rovinano non poco anche l’appeal del leader, ormai ex rottamatore.
-Pubblicato da Redazione-
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