Rifacciamo la storia del “canile di Sterpaia Vecchia” allegando nuove foto di questi giorni

Riproduciamo un nostro articolo pubblicato sul “Fendente” il 3 dicembre 2013 dal momento che “la storia sembra ripetersi”:

10697337_10204690186122012_2593831327454676427_oNel dicembre del 2012 iniziò a circolare su facebook una foto che rappresentava le pessime condizioni igienico sanitarie in cui erano detenuti dei cani rinchiusi in un box, con allegata una segnalazione relativa al canile di Sterpaia Vecchia, situato nel Comune di Badia Tedalda (AR).
Allarmati dalla foto, in data 28.12.2012 alcuni volontari delle associazioni Nati Liberi Versilia Onlus di Pietrasanta (LU) e dell’associazione Quattrozampe di Massa andarono a verificare personalmente la situazione del canile.
Informatisi sia tramite i volontari della zona di San Sepolcro, sia tramite l’addetto del Comune, constatavano che si tratta di un canile rifugio comprensoriale dove vengono mandati i cani dei sette comuni della Valtiberina, dopo che hanno passato un periodo di 40 giorni nel canile sanitario, normalmente in quello di San Sepolcro.
q2Più precisamente, il canile fu aperto nel 2005, quando la Conferenza dei sindaci affidò la gestione esecutiva del canile “Sterpaia Vecchia” al Comune di Badia Tedalda, quale Ente contitolare della gestione associata delle funzioni e competenze in materia di servizio canile: all’epoca, vi furono trasferiti i cani del canile Sassi Rossi a San Sepolcro, cosa che provocò una battaglia da parte delle associazioni locali che li seguivano da tempo.
In effetti, è bastata una semplice visita al canile per capire quanto sia difficile accedervi, sia per i volontari, sia per eventuali adottanti, dal momento che la struttura è situata lontano dai centri abitati, ad un’altitudine di 800 metri: per raggiungerlo, bisogna percorrere per una buona mezz’ora una strada di montagna, che d’inverno può risultare davvero inaccessibile a causa della nebbia e della neve. Senza la guida di una volontaria del posto, l’accesso al canile sarebbe stato impensabile.
La struttura in sé appariva fin da subito in buone condizioni, avendo fra l’altro tutte le gabbie una parte coperta, ma i volontari del posto ci spiegavano che la situazione era molto migliorata, all’apparenza, dal giorno dell’apertura, in conseguenza delle molteplici segnalazioni, denunce ed esposti che gli stessi avevano effettuato nei confronti dei gestori: ci veniva riferito che molti cani erano deceduti in passato per malattie legate alla denutrizione ed alla scarsa assistenza sanitaria, o per la gestione promiscua delle accoglienze, che aveva comportato il sopravvento dei più forti sui più deboli.
q1In effetti l’elenco dei decessi appariva fin da subito inquietante, come pure il fatto che gli unici cani risultati “affidati” erano quelli intestati agli stessi volontari che avevano effettuato le segnalazioni e denunce. Ci veniva esibito dai volontari un fascicolo contenente, fra l’altro, le foto di alcuni cani prima e dopo l’ingresso al canile, con tanto di certificazione medica attestante le pessime condizioni di salute in cui si trovavano al momento del ritiro dal canile.
Decidemmo, pertanto, di creare e pubblicizzare un album contenente un appello per ciascuno dei circa 40 cani detenuti lassù, in modo da dar finalmente loro la possibilità di un’adozione.
Il primo giorno portammo via (figurando come adottanti) 5 cani, tutti molto magri e affamati. Poi, grazie al passaparola sull’omonimo gruppo facebook appositamente creato, si è messa in moto la macchina della solidarietà da parte dei volontari di tutta Italia, che quindi si sono intestati i cani “a distanza”, facendoli ritirare per loro conto dai volontari locali, per poi prenderli in consegna tramite le staffette, tenerli in stallo presso i propri rifugi ed infine occuparsi della loro adozione: alcuni cani sono stati portati in Versilia, altri a Firenze, Massa, La Spezia, Roma, Treviso, Bergamo, Pavia, Milano.
Molti di loro cercano ancora un’adozione, ma sono seguiti con amore dai volontari che se ne sono fatti totalmente carico ed hanno tutte le cure e le attenzioni che meritano, dopo una vita trascorsa nel nulla. Diversi cani ritirati hanno presentato gravi dermatiti ed erano denutriti, le foto e le certificazioni dei veterinari possono dimostrarlo.
q4In data 30 novembre 2013 sono finalmente usciti gli ultimi 3 cani dal canile di Sterpaia: ciò, giova ribadirlo, grazie agli sforzi dei volontari di mezza Italia, che hanno sostenuto le spese per ritirarli, accoglierli e curarli: il canile è finalmente vuoto.
Ora il Comune di Badia Tedalda sta tentando di mistificare questo risultato, sbandierandolo come simbolo della propria efficienza, al fine di convincere altri Comuni ad inviare lassù i propri cani.

Trascriviamo, a tal riguardo, l’articolo di Francesco Del Teglia uscito sul CORRIERE DI AREZZO il 19.11 2013., dal titolo “Boom di adozioni al canile gestito dall’Unione Montana. Dati in affido il 100% dei cani”: “Ragià, Bandito e la piccola Stellina. Sono i nomi dei tre bastardini attualmente ospiti del canile-rifugio comprensoriale di “Sterpaia Vecchia” a Badia Tedalda. E il resto degli animali? Tutti hanno trovato un padrone, grazie ad un autentico boom di adozioni. Pure i tre animali ancora presenti già sono stati prenotati e lasceranno anch’essi Badia prima di Natale. Un vero successo per la struttura, oggi di proprietà dell’Unione Montana dei Comuni. “Le informazioni e i dati fornitimi dal responsabile operativo del canile, ingegner Oliviero Trebbi -commenta soddisfatto il vicesindaco Alberto Santucci- sono tali da dimostrare con chiarezza quando un servizio pubblico funziona. Dal 9 agosto 2005, data di apertura del canile, sono stati 137 i cani complessivamente accuditi nella struttura, 44 i decessi naturali per malattie o vecchiaia, 3 i soggetti rimanenti, appunto Ragià, Bandito e Stellina, e ben 90 le adozioni che in 8 anni hanno raggiunto ogni angolo del territorio nazionale: da Castiglion Fiorentino a Viareggio, da Forte dei Marmi a q5Grosseto, da Torino a Treviso, fino a Milano, La Spezia e così via. Merito di un buon progetto di comunicazione e di una gestione attenta e qualificata che non ha esitato ad invitare il Gabibbo a visitare il canile nel febbraio 2009 e che si è anche aggiudicata il trofeo di terzo assoluto per il cane Poldo all’esposizione canina del 27 giugno 2010 organizzata a Sansepolcro. Lo scopo principale di un canile pubblico – conclude Santucci- è quello di dare i cani in adozione e noi abbiamo dato in adozione il 100% dei cani disponibili. Ora ci poniamo un nuovo ed ulteriore traguardo: dato che da gennaio 2014 il canile comprensoriale di Badia Tedalda resterà vuoto per eccesso di adozioni, invitiamo tutti i canili pubblici del centro-Italia che lamentassero esubero di ospiti a quattro zampe a prendere contatti con l’Unione Montana dei Comuni della Valtiberina e con il comune di Badia Tedalda per concordare forme di collaborazione.
E’ del tutto inveritiero che i 44 decessi siano stati “naturali”, come lo è il fatto che i circa 40 cani usciti dal dicembre 2012 ad oggi siano stati adottati da privati di mezza Italia in conseguenza di un asserito ed in realtà inesistente “progetto di comunicazione” da parte del Comune.
In realtà, siamo in possesso del registro di ingresso/uscita degli animali del Comune aggiornato al 31.1.2010, dal quale emergono i decessi di cani molto giovani, anche cuccioli, nonché di documenti che attestano la volontà del Comune di impedire l’accesso ai volontari, accesso che è necessario sia per la socializzazione dei cani, sia per promuovere le loro adozioni: lettera in data 13.7.2012 con cui il Sindaco Fabrizio a6Giovannini riscontra la richiesta di informazioni sull’effettiva attività di volontariato presso il canile di Sterpaia Vecchia, dichiarando che il Comune di Badia Tedalda “opera con propri mezzi e proprio personale”; lettera con cui già nel 2009 dei volontari richiedono di poter effettuare opera di volontariato presso il canile, senza peraltro ottenere alcun riscontro; ordinanza n.1 del 22.6.2009 con cui la Comunità Montana Valtiberina stabilisce il “DIVIETO DI UTILIZZARE APPARECCHIATURE FOTOGRAFICHE E/o CINEMATOGRAFICHE all’interno della struttura del canile rifugio comprensoriale di Sterpaia vecchia”.
Da quanto sopra esposto (e documentato), emerge con evidenza che sono stati i volontari e le associazioni di mezza Italia – non il Comune in qualità di gestore – a dare prima pubblicità e poi a farsi carico dei cani del canile di Sterpaia, che per tanti anni non hanno avuto alcuna visibilità sia per la mancata realizzazione e pubblicizzazione degli appelli, sia per il mancato coinvolgimento dei volontari locali nella gestione della struttura.
Ora che il canile è finalmente vuoto, gli sforzi di tutti noi volontari verrebbero vanificati dalla pretesa del Comune di “accogliere” lassù altri cani dei “canili pubblici del centro Italia”: è piuttosto auspicabile che la politica prenda finalmente atto del fallimento tanto della gestione come della struttura (per il luogo inaccessibile ove è ubicata) del canile di Sterpaia Vecchia, per chiuderlo definitivamente. Avv. Michela Bertolozzi Presidente Nati Liberi Versilia Onlus
1911961_10204690026678026_7177591101999531448_oElenco dei decessi fino al 2008:
Luna entrata il 9 agosto 2005, deceduta il 22 novembre 2006 (30 mesi) Furia entrata 11 agosto 2005, deceduta il 23ottobre 2005 (50 mesi) Black entrato 11/8/2005 deceduto all’età di 66 mesi Nemo entrato 11/8/2005 deceduto all’età di 66 mesi Spider entrato 11/8/2005 deceduto all’età di 36 mesi Lucky entrato 11 agosto 2005 deceduto 8 maggio 2007 (55 mesi) Pepe entrato 11/8/2005 deceduto all’età di 66 mesi Pino entrato 17 agosto 2005, deceduto a 58 mesi Ghigno entrato il 16 settembre 2005, deceduto all’età di 7 mesi Nada entrata il 16 settembre 2005, deceduta il 21 dicembre 2007 (19 mesi) Nera entrata il 16 settembre 2005, deceduta il 26 novembre 2005 (98 mesi) Cucciolo entrato il 16 settembre 2005, deceduto il 27 dicembre 2007 (90 mesi) Rolly entrato il 16 settembre 2005, deceduto il 23 ottobre 2007 (160 mesi) Lillo entrato il 12 gennaio 2006, deceduto il 16 maggio 2007 (12 mesi) Lupo entrato il 20 marzo 2006, deceduto il13 dicembre 2006 (nato il 1/2/98) Nancy entrata il 27 settembre 2006, deceduta il 14 maggio 2007 (nata il 1/11/2004) Spenk entrato il 27 settembre 2006, deceduto il 3 ottobre 2006 (nato il 1/1/2005) Nipur entrato il 13 marzo 2007, deceduto il 24 settembre 2007 (nato il 15/5/2000) Niko entrato a gennaio 2008, deceduto il 27 agosto 2008 (22 mesi) Strada entrato 27.11.2008 deceduto cucciolo

Ma ecco l’illusione: il 17  ottobre 2014, mentre ci si avvia alla stagione invenale, al freddo ed alla neve arriva il comunicato stampa dell’Unione dei Comuni per annunciare  un  progetto  più ampio e articolato. Si chiama infatti “Cani & Gatti”, ed è stato approvato nel corso di una recente seduta della giunta dell’Unione dei Comuni.
“Un progetto lungamente ragionato – spiega il vicepresidente dell’Unione e sindaco di Badia Tedalda Alberto Santucci – che nasce dal confronto e dalla condivisione dei metodi e degli obiettivi fra sindaci, Unione, servizio veterinario della Asl 8, Gruppo comunale di Protezione Civile, volontarie Enpa e comune di Badia Tedalda”..

Le foto sopra pubblicate ci sono state inviate da un cittadino- lettore e riguardano: un box sopra e sotto, un pasto, quattro ‘ospiti’ che sono le nuove presenze, mentre “monta” la rabbia di molti cittadini amanti degli  animali-  

-Redazione-