Commento inviato il 27/08/2012 alle 13:49 all’articolo: “Sansepolcro, è nato il ‘Comitato del Buon Divertimento’”, commento di una perfetta chiarezza che dovrebbe far riflettere e cercare, da persone civili una giusta via d’uscita per il rispetto dovuto verso gli altri.
Eccolo ed una riflessione è auspicabile:
Sansepolcro – La questione è, a mio avviso, molto semplice e di facile lettura: in ogni paese civile ci sono degli interessi contrastanti che la Pubblica Autorità è chiamata a regolare.
In questo caso mi pare siano 3:
-l’interesse (legittimo) dei gestori dei locali a fare quanto più denaro possibile;
-l’interesse degli avventori a divertirsi come più gli aggrada;
-l’interesse dei residenti a riposare e a non vivere in un ambiente malsano e sporco
Il primo e il secondo non contrastano e, sino ad oggi, sono stati tutelati dalla pubblica autorità (che non ha posto particolari limiti alle attività né degli uni, né degli altri).
Il terzo invece è stato del tutto ignorato, determinando nei residenti una forte animosità verso le altre 2 categorie, oltre che verso la stessa pubblica autorità.
Detto questo uno stato di diritto che si dica tale, in certe circostanze, per determinare le proprie scelte deve fare delle valutazioni necessariamente “non neutre” o, se vogliamo, privilegiare un interesse a dispetto di un altro. Questo perché spesso gli interessi non possono essere conciliati.
Ora qual è il valore più importante fra i seguenti:
1.Diritto d’impresa
2.Diritto al divertimento
3.Diritto al riposo e al vivere in un ambiente decoroso
Dovrete convenire che questi diritti non si conciliano nella fattispecie esaminata.
Personalmente non ho dubbi, il diritto al riposo e al vivere in un ambiente decoroso
viene prima degli altri due, per questo deve essere tutelato maggiormente.
Infine 2 considerazioni, entrambe, se vogliamo, alquanto tristi:
la prima: è la sensazione che, sino ad oggi, le scelte della pubblica autorità non siano state determinate da valutazioni di principio, quanto piuttosto dalla tutela più o meno diretta di ben precisi interessi economici;
la seconda: è che la crisi economica ridurrà in parte il fenomeno dell’acquisto di alcol presso questi esercizi (mi pare già di riscontrarlo) e ci porterà sempre ragazzi ubriachi ma che portano “la sbornia al sacco” per risparmiare, così che ci troveremo anche esercenti piangenti per “i budelli d’oro” ormai smarriti.
Tant’é.
-d.m.-
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