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paese | il Fendente

Tra la variante inglese (covid) e la costante italiana (improvvisazione)

L’Italia non e’ un paese per vecchi.

Gli ultrasettantenni sono il 90% delle vittime del covid ma non sono una priorita’ per le vaccinazioni.

C’e’ il forte rischio che la terza ondata della pandemia sia la piu’ letale a causa della variante inglese.

Lo scorso dicembre quando la variante inglese fu localizzata nel Kent, il numero delle vittime del covid nel Regno Unito ed in Italia era pressoche’ uguale, circa 70000. In appena tre mesi nel R.U. ci sono state altre 53000 vittime, mentre in Italia “solo” 26000, questo significa che la variante inglese e’ doppiamente letale.

Non solo, i ricoveri negli ospedali raggiunse il picco di 60000, cosi’ come il numero dei contagiati al giorno. (altro…)

Sansepolcro: un paese senza scuole è un paese senza dignità

Da troppo tempo ormai Sansepolcro soffre di una situazione gravissima sia dal punto di vista degli edifici scolastici che dei tagli che umiliano la dignità del capoluogo della Valtiberina.

Sansepolcro – Mai come oggi siamo giunti al culmine di una situazione a dir poco catastrofica per quanto riguarda l’intero settore scolastico a Sansepolcro.  La denuncia del Consiglio di Circolo di Sansepolcro  non è che l’ennesima conferma di questo.

Dal punto di vista degli edifici scolastici Sansepolcro soffre di una carenza che sta diventando ormai endemica: nessuna delle scuole elementari ha una propria sede ma tutti i plessi scolastici sono costretti in sedi di emergenza.

La primaria Collodi è spostata ormai da anni nel plesso delle scuole medie di Via Campo sportivo, sacrificando in maniera grave aule, laboratori, spazi indispensabili alle normali attività didattiche ed extracurricolari.

Il plesso “ex S. Chiara”  costretto in un centro commerciale, con pesanti spese per l’amministrazione comunale, di cui alcune aule sono state recentemente dichiarate non idonee ad ospitare le classi.

La situazione non è certo meno grave per quanto riguarda le scuole superiori: la sede del  Liceo Scientifico in zona campaccio dovrebbe essere ristrutturata nel rispetto delle recenti norme antisismiche e per  la quale sono già stanziati e pronti per essere spesi oltre 2 milioni di euro di finanziamenti da parte di Regione e  Provincia. Anche  questo intervento rischia di essere vanificato e i fondi non più utilizzabili  in parte per l’assurda regola del “Patto di stabilità” che pone la Provincia nell’impossibilità di fare ulteriori investimenti,  e dall’altra perché si è aspettato troppo tempo per definire una sistemazione provvisoria adeguata per gli studenti e per gli uffici.

Altro capitolo dolente è la risistemazione dell’edificio  del Liceo Artistico Giovagnoli   per la cui messa in sicurezza siamo  in attesa di un improbabile  finanziamento da parte dello Stato della famosa “Legge 23/’96”,  non  più stata finanziata ormai da decenni.

Infine, l’Istituto Tecnico Commerciale “Pacioli” di proprietà della Curia e per il quale la Provincia paga un lauto affitto, non è certo un edificio che possa dirsi a norma.

Troppi gli annunci fino ad oggi declamati ma nulla ancora nel piano concreto. Niente ancora in vista. Non vogliamo dire quale sia la soluzione migliore, ma che occorre prendere decisioni al più presto, questo sì !!!

Per non parlare poi dei dimensionamenti che rischiano di far rimanere nel nostro comune soltanto due scuole autonome dopo i tanti anni di tagli che l’intera Valtiberina ha subito. Il Liceo Artistico Giovagnoli  che comprende anche il  Professionale Buitoni, nonostante la costante crescita delle iscrizioni, non ha ad oggi i numeri per soddisfare i parametri della Legge Gelmini e pertanto rischia di perdere la propria autonomia didattica e amministrativa. Ci auguriamo che l’amministrazione comunale si batta per mantenere almeno  due istituti superiori prevedendo una diversa distribuzione  dei vari indirizzi presenti nel territorio comunale senza dover creare un unico “troppo grande”  istituto così come è successo per le scuole primarie e medie con la conseguenza inevitabile  di perdita di posti di lavoro.

Vorremmo  un segnale, da parte dell’amministrazione, che renda dignità alla scuola e che la riporti all’apice delle priorità e delle scelte.

Sara Boncompagni –

-Capogruppo IDV in Consiglio Provinciale-