Sansepolcro: un paese senza scuole è un paese senza dignità
Da troppo tempo ormai Sansepolcro soffre di una situazione gravissima sia dal punto di vista degli edifici scolastici che dei tagli che umiliano la dignità del capoluogo della Valtiberina.
Sansepolcro – Mai come oggi siamo giunti al culmine di una situazione a dir poco catastrofica per quanto riguarda l’intero settore scolastico a Sansepolcro. La denuncia del Consiglio di Circolo di Sansepolcro non è che l’ennesima conferma di questo.
Dal punto di vista degli edifici scolastici Sansepolcro soffre di una carenza che sta diventando ormai endemica: nessuna delle scuole elementari ha una propria sede ma tutti i plessi scolastici sono costretti in sedi di emergenza.
La primaria Collodi è spostata ormai da anni nel plesso delle scuole medie di Via Campo sportivo, sacrificando in maniera grave aule, laboratori, spazi indispensabili alle normali attività didattiche ed extracurricolari.
Il plesso “ex S. Chiara” costretto in un centro commerciale, con pesanti spese per l’amministrazione comunale, di cui alcune aule sono state recentemente dichiarate non idonee ad ospitare le classi.
La situazione non è certo meno grave per quanto riguarda le scuole superiori: la sede del Liceo Scientifico in zona campaccio dovrebbe essere ristrutturata nel rispetto delle recenti norme antisismiche e per la quale sono già stanziati e pronti per essere spesi oltre 2 milioni di euro di finanziamenti da parte di Regione e Provincia. Anche questo intervento rischia di essere vanificato e i fondi non più utilizzabili in parte per l’assurda regola del “Patto di stabilità” che pone la Provincia nell’impossibilità di fare ulteriori investimenti, e dall’altra perché si è aspettato troppo tempo per definire una sistemazione provvisoria adeguata per gli studenti e per gli uffici.
Altro capitolo dolente è la risistemazione dell’edificio del Liceo Artistico Giovagnoli per la cui messa in sicurezza siamo in attesa di un improbabile finanziamento da parte dello Stato della famosa “Legge 23/’96”, non più stata finanziata ormai da decenni.
Infine, l’Istituto Tecnico Commerciale “Pacioli” di proprietà della Curia e per il quale la Provincia paga un lauto affitto, non è certo un edificio che possa dirsi a norma.
Troppi gli annunci fino ad oggi declamati ma nulla ancora nel piano concreto. Niente ancora in vista. Non vogliamo dire quale sia la soluzione migliore, ma che occorre prendere decisioni al più presto, questo sì !!!
Per non parlare poi dei dimensionamenti che rischiano di far rimanere nel nostro comune soltanto due scuole autonome dopo i tanti anni di tagli che l’intera Valtiberina ha subito. Il Liceo Artistico Giovagnoli che comprende anche il Professionale Buitoni, nonostante la costante crescita delle iscrizioni, non ha ad oggi i numeri per soddisfare i parametri della Legge Gelmini e pertanto rischia di perdere la propria autonomia didattica e amministrativa. Ci auguriamo che l’amministrazione comunale si batta per mantenere almeno due istituti superiori prevedendo una diversa distribuzione dei vari indirizzi presenti nel territorio comunale senza dover creare un unico “troppo grande” istituto così come è successo per le scuole primarie e medie con la conseguenza inevitabile di perdita di posti di lavoro.
Vorremmo un segnale, da parte dell’amministrazione, che renda dignità alla scuola e che la riporti all’apice delle priorità e delle scelte.
-Capogruppo IDV in Consiglio Provinciale-
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