Roma – Il presidente del Consiglio Mario Monti cala l’asso per realizzare i 10 miliardi di euro di risparmi nell’ambito della spending review e scongiurare così l’aumento dell’Iva di due punti (dal 21 al 23%) ad ottobre.
Secondo le indiscrezioni, il premier avrebbe proposto infatti il congelamento fino al 31 dicembre 2013 di tutte le tariffe di luce, acqua, gas e trasporti. Una misura che alleggerirebbe così gli oneri di spesa non soltanto in carico alla PA, ma anche a famiglie e imprese.
Ieri, lunga riunione a Palazzo Chigi sul tema della spending review, un incontro, a cui ha partecipato anche il premier Monti, oggi invece è in programma l’incontro con le parti sociali (alle 13) in cui verranno comunicati i provvedimenti contenuti nel decreto che vedrà la luce al più tardi venerdì.
La coppia Monti-Grilli (suo braccio destro al ministero dell’Economia) ha affrontato l’entità dei tagli valutando l’opzione tra un decreto pesante da 7-8 miliardi (ma la cifra potrebbe arrivare a 10) e un provvedimento più leggero, da 5 miliardi, rinviando il resto del pacchetto all’autunno. Quest’ultima sembra essere l’ipotesi più probabile al momento.
Fra i capitoli di spesa che subiranno la sforbiciata del Governo, che ha affidato una mission speciale al commissario Enrico Bondi, ex presidente di Parmalat noto sul mercato per le sue skill da risanatore, c’è in primis la voce costo del lavoro. Sarebbero infatti previsti diecimila esuberi entro l’anno e 80-90 mila entro il 2014. In totale, nell’arco di tre anni la cura dimagrante per il dipendenti pubblici (circa tre milioni e mezzo di lavoratori) sarà di 100 mila lavoratori. Previsto anche un taglio del 50% delle auto blu, un obbligo della fruizione delle ferie per i dipendenti pubblici senza la possibilità di compensi sostitutivi e una stretta sulle consulenze (no agli incarichi ad ex dipendenti).
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