Trenta comuni italiani aderiscono alla rete europea contro il pesticidi

I sindaci si impegnano a bandire l’utilizzo di pesticidi chimici entro tre anni e a sensibilizzare la popolazione sull’esistenza di metodi alternativi

Da Bolzano a Ragusa, uniti nella lotta ai pesticidi. Sono trenta i Comuni italiani ad aver già aderito a “Pesticdìide Action Network “(Pan) Europe, la rete europea delle città libere da pesticidi. Il progetto, lanciato in Italia a novembre del 2017, mira a ridurre al minimo l’uso di sostanze chimiche nelle aree pubbliche. In favore di alternative sostenibili e meno nocive per l’ambiente.

L’adesione alla rete comporta la sottoscrizione di un protocollo d’intesa.

I sindaci si impegnano a bandire l’utilizzo di pesticidi chimici entro tre anni e a sensibilizzare la popolazione sull’esistenza di metodi alternativi. “L’obiettivo principale del network  – spiega Michela Bilotta, coordinatrice per l’Italia di Pan Europe – è quello di creare una massa critica di Comuni europei che decidono di vietare l’utilizzo dei pesticidi chimici nelle aree verdi destinate alla popolazione. Si tratta di parchi, campi sportivi, marciapiedi, aiuole: tutti luoghi a uso e consumo dei cittadini”.

Il primo Comune italiano ad aver aderito alla rete pesticide free è Occhiobello, in provincia di Rovigo. 

Poi si sono unite città più grandi:  -Belluno, Varese, Ragusa, Bolzano.

A inizio aprile Pan Europe ha siglato un accordo con l’associazione Borghi Autentici d’Italia, che raccoglie 260 piccoli centri dislocati su tutta la Penisola.

Quindici di questi sono già entrati a far parte del network europeo:

-sei sono in provincia di Lecce (Melpignano, Copertino, Aradeo, Galatone, Matino, Salve),

-due a Bari (Cassano Murge, Acquaviva delle Fonti),

-due a Cosenza (Miglierina, Roseto Capo Spulico). Altri a Sassari, Oristano, Chieti, Pavia.

L’associazione dei borghi ha anche inserito nel suo manifesto programmatico il rispetto della sostenibilità ambientale e la promozione di politiche a favore della biodiversità.
“Non imponiamo un unico metodo alternativo all’impiego di sostanze chimiche”, precisa Bilotta. “Alcuni Comuni hanno optato per il diserbo manuale, altri per il pirodiserbo. Altre città ancora utilizzano quali diserbanti naturali l’aceto o l’acido pelargonico. Richiedono forse maggiore manodopera e più tempo, ma i benefici a livello di sostenibilità ambientale sono enormi”.  

Il prossimo 27 settembre tutti i sindaci che hanno sottoscritto il protocollo d’intesa parteciperanno una tavola rotonda al Parlamento europeo, a Bruxelles, insieme agli eurodeputati delle commissioni Ambiente e agricoltura e ai rappresentanti del Comitato delle Regioni. Un’occasione di confronto e scambio di buone pratiche, per condividere sul tavolo europeo i risultati raggiunti.

-di Giorgia Pacino– tratto da R.it-

Pubblicato da Redazione