Non basta un segretario se non c’è una politica

Il vero problema è che tutti i partiti italiani sono ridotti allo stesso modo e l’ipocrisia regna sovrana

Il vero problema è che tutti i partiti italiani sono ridotti ai minimi termini ed allo stesso modo.

La situazione era matura, per  il terremoto che sta mandando all’aria vecchi equilibri della politica italiana occorreva solo il detonatore, ed  il governo metà tecnico e metà politico unito alle larghe intese che lo sostengono, certamente ha favorito le scosse telluriche di questi giorni.

All’interno del PD, dove il sisma ha prodotto i danni maggiori,  c’è ancora chi pensa che la colpa sia tutta di Renzi.

Le due maggiori forze della vecchia maggioranza, 5Stelle e PD, dopo avere tentato di fregarsi a vicenda, si scannano, ora, al loro interno ma ci si ostina a non guardare in faccia la realtà.

Il Conte 2 era già morto prima,  per una ragione semplicissima:

lo stato di salute di questi due partiti da cui  non può nascere un governo sano se a dargli vita e a fornire uomini e idee sono due partiti moribondi.

Eppure c’è nel PD, a quanto pare  si ostinano  a non volere guardare alle vere cause del malessere.

Preferiscono, ancora una volta la collaudata via di fuga di dare tutta la colpa al “bullo fiorentino”. Perché, se Renzi è fuori dal PD, all’interno ci sono ancora gli “ex” renziani, già individuati come i veri responsabili delle dimissioni di Zingaretti. Di questo passo, si passerà alla caccia preventiva ai futuri renziani e, infine, ai loro parenti più o meno prossimi.

-Ma il vero problema è che tutti i partiti italiani sono ridotti allo stesso modo. I segretari vengono eletti con il 100% dei voti e con la stessa percentuale vengono abbattuti.

L’ipocrisia regna sovrana e le dichiarazioni di fedeltà come codice identitario hanno preso il sopravvento sulla sintonia delle idee. Del resto, dove e come manifestarle le proprie idee se non ci sono sezioni, se le decisioni sono adottate all’unanimità, la linea politica non è solennemente sancita dai congressi, e le conte sono solo strumento per dividersi candidature, posti ed altre prebende?

La democrazia nei partiti è il problema vero da risolvere se si vuole una migliore qualità e un fisiologico ricambio nelle istituzioni e, quindi, nella governance del Paese.

Zingaretti con le sue dimissioni  ha reso  più evidente e più urgente la necessità di una rifondazione del partito su basi nuove e capaci di attrarre nel proprio perimetro energie e idee che oggi rifiutano la sclerosi di vecchia memoria.

-Fonte: Pensalibero-

Pubblicato da Redazione