Alla “Biennale di Palermo”: trionfo dello scultore Gianfranco Giorni

10898237_1002380659778321_6287128095826111178_nSi è appena conclusa la Biennale di Palermo che dall’11 al 25 gennaio ha accolto circa 1000 artisti contemporanei, pittori e scultori, provenienti da tutto il mondo.
Promossa da EA EDITORE e patrocinata dalla Regione Siciliana , ha avuto un Testimonial d’eccezione, il critico Vittorio Sgarbi, che ha dichiarato apertamente il proprio interesse per la biennale palermitana, subito dopo quella di Venezia.
1La cerimonia di premiazione è stata presentata da Piero Chiambretti ed è stata impreziosita dallo spettacolo musicale di Gino Paoli accompagnato dal pianista Danilo Rea e dalla presenza dei critici d’arte prof. Paolo Levi e Sandro Serradifalco. Quest’ultimo direttore artistico della Biennale.
I due artisti vincitori della sez. pittura: Alexander kanesky, e scultura: 2Gianfranco Giorni,
Gianfranco Giorni:  non è uno che viene da lontano, ma è di qui, di questa valle, di Anghiari che è un po’ il bacino di tante esperienze artistiche italiane, dove è ancora forte il senso di attaccamento alla terra; e questo si sente e si vede tutto nelle sue sculture.

Uccelli, bambini, figure sognanti e senso di armonia ci calano nella dimensione dell’artista fatta di paesaggi, luci, odori e immobile quiete.
E’ un artista, uno scultore che, quando espone sa portare la campagna in città; sembra quasi un paradosso che solo l’arte e l’artista possono realizzare.
Le sue esposizioni sembrano presentare opere che per soggetto e materiale impiegato seguono questo indirizzo e che risultano abbastanza varie.
3(2)Il bronzo a volte si sostituisce al legno, la terracotta alla pietra refrattaria, segno anche dell’eclettismo della’utore.
Ci si trova davanti a figure familiari e pacificanti come bambini presi nel gioco (Bimbo che esulta, 2001; Bambini che giocano, 2004) cani o uccelli posati sui rami (Colombo sul ramo, 2004; La madre, 2006) e figure di alto valore simbolico ed evocativo come La Temperanza, 2003 nella quale si aggiunge l’acqua, che quasi si sente, come elemento enfatizzante del senso di eterno e placido scorrere della natura.
-Il direttore de “il Fendente”-