Anghiari: analisi della politica / Un video interessante da osservare, ascoltare e meditare

È cessato il grande scontro ideologico degli anni Cinquanta e degli anni Sessanta. Non ci sono più le grandi battaglie sul piano ideologico. Siamo tutti più liberi a questo punto.

Il cittadino dovrebbe comprendere che non è la stessa cosa se vince una forza politica o vince un’altra.

Le scelte e le conseguenze sono diverse:  in materia di salute, in materia di scuola, in materia di assistenza.

Ogni cittadino ha il dovere di informarsi sul programma di una coalizione e su quello di un’altra. Aggiungeremo che ogni cittadino, in prossimità delle elezioni o alla chiusura di una Legislatura, ha anche il dovere di informarsi su quello che è stato fatto da un Governo, da una Maggioranza, o da una Opposizione.

Non è difficile acquisire informazioni di questo genere.

A quel punto il cittadino potrà scegliere per chi intende votare. Eleggere la persona non giusta è comunque un voto sbagliato, e si dimostrerà un costo per l’Italia intera.

In pochi anni il rapporto degli Italiani con la politica è cambiato.

La politica, che, piazza dopo piazza, si conquistava consensi tra i cittadini con i comizi non conosceva i sondaggi, né le operazioni di immagine.

Espressione di questo senso della politica, radicatosi nell’identità di molti italiani, sono stati i partiti e  nelle sezioni dei partiti, disseminate in tutto il paese, si discuteva di piccole e grandi questioni.

Peppone e Don Camillo sono solo la rappresentazione bonaria e sdrammatizzante di quell’Italia. In realtà era viva anche una certa durezza di conflitti e di passioni politiche, che si univa alla volontà di crescita economica e civile e di riscatto dal buio periodo della dittatura e della guerra. Oggi i partiti rappresentano sempre meno l’identità degli Italiani e la democrazia sta trovando nuove forme di espressione, di cui le riforme istituzionali sono una parte significativa.

Negli ultimi decenni molto è cambiato anche nella comunicazione politica.

La discussione politica è diventata sempre più un monopolio dei mezzi di comunicazione di massa.

La spettacolarizzazione della politica non ha tuttavia accresciuto la partecipazione alla vita democratica, mentre sono cresciuti il disinteresse e l’indifferenza verso la  stessa.

Che cosa è cambiato nel passaggio dall’Italia dei partiti e delle sezioni all’Italia delle riforme istituzionali?

La politica ha bisogno di competenza, cioè ha bisogno del sapere fare una cosa.

E così, sapere molto della scuola, della medicina , della giustizia, delle relazioni tecniche.

Il politico che non conosce le questioni diventa inutile e, il più delle volte, dannoso.

La politica, a quel punto, è il luogo in cui la professionalità acquisita diventa una comunicazione generale, un progresso, un servizio reso al Paese.

Si possono avere le idee politiche che vogliamo.

Ovunque ci sono strutture attraverso le quali si possa lavorare.

Occorre avere molta robustezza, e molta fiducia nelle idee politiche che si sostengono.

Se si ha questo, poi si lavora.

Operare in un Consiglio Comunale può essere tanto appassionante quanto lavorare in Parlamento.

L’importante è non perdere mai il rapporto con le persone.

Quel rapporto che in troppe realtà è stato perso.

-Redazione-