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Cari politici, sapete cosa è la “democrazia”?
Forma di governo basata sulla partecipazione di cittadini uguali, in cui il potere è esercitato dallo stesso popolo per mezzo di rappresentati liberamente eletti
Dal greco: democratia composto di demos popolo e cratos potere.
In tempi bui è facile avere la vista offuscata, e la stessa considerazione della democrazia può riuscire scossa.
Ciò che sfugge nei latrati e nelle contingenze scure del momento è che “la crisi politica” è la vera pietra angolare della democrazia, il bastione più ardito e avanzato, il torrione più alto e solido: è davvero una forma di governo, anzi, più in alto, una forma di cultura in cui il mantenimento dell’assenza di gerarchie sociali, la lotta per questo mantenimento, e per conquistare o difendere benessere e diritti civili, e la minaccia di questi, la proposta luminosa e lo squallido discreditamento delle rappresentanze, i rivolgimenti che sparigliano le camarille e le camarille che tentano di reimporsi, lo scorrere e il cambiare continuo e grave nella dialettica dei tempi – in cui tutto questo e solo questo – può assicurare, con la sua fluidità, la libertà per ciascuno di trovare il proprio posto in un mondo che sia la stessa barca per tutti.
Così, però, come esistono le primavere democratiche di alfabetizzazione, interesse, pensiero indipendente, senso di collettività, ne “esistono gli inverni in cui la richiesta collaborazione di tutti per generare di volta in volta il miglior cambiamento non ha riscontro qualificato”.
Ma la democrazia resta per vocazione voce uguale della maggioranza e della minoranza, forza del debole e obbligo nobile ( non sempre, purtroppo–ndr.-) del forte, condivisione della diversità in ogni suo contributo, e quelle che ci paiono le sue derive o i suoi difetti strutturali dovrebbero essere le sue occasioni di maturazione (le nostre occasioni), la cui portata è decisa dal valore culturale che esprimiamo innanzitutto come singoli.
Dopotutto, se una spirale vortica in un circolo vizioso, in uno virtuoso potrà pure vorticare.
Insomma, Democrazia significa: l’esistenza di un popolo istruito che ragiona con la sua testa e non un branco di ignoranti che credono al primo predicatore mediatico che arriva e promette il mondo
-Redazione-
BENE!!!!Complimenti Direttore.Chi sa quale salute gode l’orecchio dei politici nostrani?
Ndr. – Al tuo commento proviamo a dare una risposta usando un proverbio (dal latino proverbium), che tu sai bene essere, una massima che contiene norme, giudizi, dettami o consigli espressi in maniera sintetica, molto spesso in metafora e in rima, e che sono stati desunti dall’esperienza comune.
Essi generalmente riportano una “verità” (o quello che la gente ritiene sia vero): si dice infatti che i proverbi sono frutto della saggezza popolare o della cosiddetta “filosofia popolare” o spontanea.
Ecco il proverbio:
“Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire” e crediamo purtroppo che “non”sentiranno.
Caro Gianfranco, la tua vicenda personale insegna che da Lorsignori non ci si può aspettare niente: si può solo tentare di difenderci. Come è noto, sono andato a “Mi manda RAI 3” perché branchi di cinghiali avevano devastato la mia coltivazione di zafferano. Ho avuto ragione su tutta la linea: un avvocato docente universitario (Antonello Spadafora) ha affermato che l’ATC (Ambito Territoriale Caccia – leggi Provincia e Regione) ha il DOVERE di risarcirmi. Sì!!, buonanotte!! Ora, come te, ho dovuto incaricare un legale per tutelare i miei diritti. Dimenticavo: l’ATC, pur invitato alla trasmissione, ha fatto finta di niente. Il presidente incaricato dell’ATC, tal dott. Alessio Capecci, è un funzionario della Provincia, quindi alle dirette dipendenze di Roberto Vasai, Presidente della Provincia e ASSESSORE ALL’ ATTIVITA’ VENATORIA. Che Italia di merda!
E NOI ci difenderemo!!!, anche se , le leggi sono chiare e non doveva essere necessario intraprendere alcuna azione legale dal momento che, come Tu ricordi,. esistono istituzioni preposte alla tutela dei diritti di tutti i cittadini. STAREMO A VEDERE anzi AD AGIRE!!!!
Ma non dovevan venire rottamati i Vasai compresi i loro cocci?
La realtà triste è che nella rossa toscana il partito dei cacciatori detta legge come e più dei tabacchicoltori in Valtiberina ed il popolo bue ingoia continuamente continuando a votarli.