La storia dell’albero di Natale

uTanti, tanti anni fà, stava arrivando l’inverno e tutti gli uccellini si stavano preparando ad emigrare nelle zone più calde, solo uno era rimasto nel suo nido perchè ammalato, e non ce l’avrebbe fatta a compiere un viaggio così lungo. Qualche mese più tardi, l’uccellino guarì ma ormai era arrivato il freddo inverno, non poteva più raggiungere i suoi amici, e la sua unica preocupazione era quella di trovare un rifugio che lo riparasse dal gelo, più di quel che faceva il suo piccolo nido.
“Nel bosco ci sono molti alberi” ,pensò, “sicuramente troverò riparo in uno di questi”. Andò da una grande quercia e chiese “Ciao quercia, ho tanto freddo, avresti un posticino per me tra le tue foglie?”. Ma la quercia, già innervosita del freddo, gli rispose in malomodo “Se dovessi dare ospitalità a tutti gli animali, sai che confusione. Te ne potevi andare con gli altri uccelli”. Malinconico e infreddolito, l’uccellino si avvicino ad un fluente salice. “Scusa tanto, sono solo e ho freddo, avresti un ramo dei tuoi per farmi riposare al caldo?”. Ma anche il salice non fu disposto a dividere con nessuno i suoi rami “Hai qualcosa da darmi in cambio? Altrimenti vai da un’altra parte”. Non aveva niente da dare in cambio e continuò a cercare riparo altrove.

Poco lontano vide un castagno “Le castagne ormai son cadute”, pensò tra sè l’uccellino, “sicuramente avranno lasciato libero qualche posto tra i rami”. Macchè, anche il grosso castagno sembrava avere il cuore di pietra, e allontanò il povero uccellino lasciandolo girare al freddo senza una meta.
Era ormai la vigilia di Natale, cominciava a nevicare, e l’uccellino aveva vagato nel bosco tutto il giorno, ma nessuno di quegli alberi, che durante l’estate avevano giocato e sorriso con tutti gli uccellini, sembrava disposto a dargli ospitalità.

Ad un tratto un soffio di vento lo fece posare su di un abete che stava ai margini del bosco “Ti prego, aiutami almeno tu, ho freddo e non sò dove andare”. L’abete, impietosito, lasciò che si posasse tra i suoi rami e, dopo averlo ringraziato, l’uccellino mise la testolina tra le ali e si addormentò.
aQuella notte, la notte di Natale, il vento era sempre più gelido, la neve sempre più copiosa e tutto il bosco si rivestì di un candido mantello.

La quercia, il salice, il castagno e tutti gli altri alberi che non diedero riparo al piccolo uccellino, rabbrividirono per il gelo e perdettero tutte le loro foglie, solo l’abete fu risparmiato dal vento, perchè si dimostrò gentile verso l’uccellino.
Il mattino seguente, quando l’uccellino si svegliò, vide l’abete decorato con ghirlande di neve e cristalli di ghaiccio, che il sole faceva risplendere in mille colori.
Era uno spettacolo meraviglioso!
Da quel giorno, in onore dell’ amorevole gesto dell’abete, tutti gli uomini del mondo decorano gli alberi di Natale con ghirlande e cristalli colorati, come simbolo di generosità e amicizia!
– Scritto da Alky il 14 – dicembre – 2011-

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