L’appello all’Inps della Cgil

Quota aggiuntiva della pensione, c’è chi la riceve e chi no.
Riceviamo da CGIL-SPI e pubblichiamo:

I pensionati hanno tredici mensilità. Alcuni hanno anche quella che tecnicamente viene definita “quota aggiuntiva” ma che nel linguaggio corrente è chiamata quattordicesima. A chi spetta?

-Ai pensionati che abbiano compiuto 64 anni di età e che non abbiano un reddito lordo superiore a 13.192 euro annui.

La quota aggiuntiva è proporzionata al reddito e va da un minimo di 336 euro ad un massimo di 600 euro. Sembrerebbe tutto semplice. Ma non lo è.

“Ad alcuni pensionati arriva e ad alcuni no. E non riusciamo a capire perché – commenta Giancarlo Gambineri (nella foto), della Segreteria Spi Cgil. Comprendiamo che la prima volta il pensionato che matura il diritto alla quattordicesima faccia la domanda. E questo anche se l’Inps ha tutte le condizioni per verificare da solo chi e quando matura questo diritto. Ma perché in moltissimi casi la domanda deve essere ripetuta negli anni? Ricordo che l’Istituto, con i dati a sua disposizione e con le dichiarazioni annuali dei pensionati, è in grado di agire autonomamente. Invece si crea una sorta di zona grigia nella quale il pensionato che ha ricevuto la quattordicesima lo scorso anno, questo potrebbe non riceverla. E’ evidente che l’età anagrafica non può subire variazioni all’indietro e che i redditi dei pensionati difficilmente aumentano e, in ogni caso, gli aggiornamenti sono già a disposizione dell’Inps”.

Lo Spi Cgil invita quindi l’Istituto di previdenza ad attivare protocolli che non costringano i pensionati che ne hanno diritto a ripetere annualmente la domanda.

“In ogni caso – conclude Gambineri – invitiamo i pensionati che ne hanno diritto a presentarsi presso i nostri uffici o quelli dell’Inca per predisporre la domanda”

-CGIL-SPI Arezzo-04.07.2019-

Pubblicato da Redazione