Anghiari: lettera di un cittadino dopo il comunicato stampa del Sindaco

Riceviamo e pubblichiamo:

“Una grande tristezza”
smiletristeQuesto è il sentimento che sorge spontaneo leggendo la risposta del sindaco La Ferla alle critiche mosse da “Risveglio e Progresso per Anghiari” ai lavori effettuati sull’ex monastero di S.Martino, il “Conventone”.
Non entro nel merito delle critiche, con le quali concordo solo in parte.

Mi limito a ricordare che:

una volta tolto il tendaggio e l’impalcatura che avvolgevano il grande immobile, il primo a lamentarsi del nuovo aspetto assunto dal cassero fu il consigliere di maggioranza Mirco Meozzi che, il 17 gennaio scorso, preannunciava su fb anche un’interrogazione consiliare.
Il 20 gennaio “Il Fendente” pubblicò una foto scattata dal Campo alla Fiera e il primo commento fu di tale Armando: “Oh che è quella PATACCA BIANCA sotto il tetto”? A mio parere icastica e geniale rappresentazione della nuova realtà che si presentava alla vista.
Il 22 gennaio io postavo su “Amici della Biblioteca di Anghiari” una foto dei lavori e chiedevo il parere degli esperti, che di certo tra gli “Amici” non mancano. Ci sono state risposte evanescenti, ci sono state non risposte, c’è stato un solo “mi piace”. Eppure il mio messaggio è stato letto da 35 persone, compresa un’omonima di una dirigente o funzionaria della Soprintendenza (o forse è proprio lei in persona). Spuntava finalmente una risposta geniale: quella dell’ing. Enrico Montini, tecnico comunale, che recitava testualmente “Antequam loquaris, disce”. Ovviamente questo chiariva tutto e metteva fine alla discussione.
Tutto ciò per dire che la cosa era nota da più di un mese.

Ma il sindaco La Ferla risponde solo quando “gni c’entra l’occhio”, come diciamo nell’aretino. Altrimenti “un c’era, e si c’era dormiva e si dormiva sognava d’en c’essere”.
Tanto è vero che, per esempio, non ha risposto a quanto pubblicato da “Il Fendente” del 7 febbraio e relativo a quanto da lui affermato sull’accesso dei disabili motori a palazzo Corsi.

Con foto inoppugnabili io dimostravo che il sindaco “non diceva il vero” e che NESSUN DISABILE MOTORIO può entrare autonomamente in Palazzo Corsi.
Ecco il motivo della mia grande tristezza.

Avere un sindaco che conta inesattezze, che il 10 febbraio era per i fatti suoi, invece che a Basovizza (se è pluriandato ad Auschwitz poteva anche fare un salto a vedere le foibe, o no?) e che, nei confronti di una innocua minoranza usa parole come:atteggiamento demagogico e populista” e “presunzione di capire senza conoscere” parlando di un edificio risalente nientedimeno al “periodo ellenistico“!
Almeno una curiosità mi tolga, sindaco: quali sono le prove secondo le quali il Conventone risale al periodo ellenistico (323 a.C.-31 a.C.)?
Ma mi faccia il piacere!

Di Lei e della Sua amministrazione, almeno a me, resterà solo una grande sensazione di tristezza.

-Fabiano Giabbanelli-

Pubblicato da Redazione