Valtiberina – Stasera, 20 maggio 2012, alle ore 19.00, ritroviamoci a porta fiorentina,in Sansepolcro, largo Caponnetto-Falcone-Borsellino. Prendiamo una posizione chiara e forte contro il vile attentato di Brindisi che ha ferito gravemente l’Italia intera.
Senza bandiere, senza divisioni, UNITI.
E’ l’invito da seguire lanciato da Alessio Martini, a cui tutti i cittadini dovrebbero partecipare.
Noi della Redazione aggiungiamo, per la storia che: come già è successo in tutte le stragi che hanno insanguinato il Paese negli ultimi cinquant’anni, da piazza Fontana, all’Italicus, a piazza della Loggia, non sapremo mai purtroppo, chi sono gli autori dell’attentato di Brindisi. Al massimo e ben che vada, riusciremo a scoprire e a processare qualche killer prezzolato, autore materiale dell’eccidio. Ma sui cinici, spietati mandanti che hanno voluto progettato e organizzato, su chi, perchè e con quale obiettivo ha armato le mani assassine, possiamo rassegnarci: non sapremo, mai nulla. Dal punto di vista investigativo la storia italica insegna che la verità, in materia di stragi, ci è preclusa.
Diversa invece la verità politica e morale: le stragi arrivano sempre nei momenti, come è l’attuale, di transizione e cambiamento e, conseguentemente, di forte turbolenza politica. E servono a bloccare le spinte al nuovo quando vanno diffondendosi come virus nella società minacciando gli assetti del Potere.
In un Paese che, come il nostro, ha congelato la politica: la bomba destabilizza per impaurire, terrorizzare, fermare l’opinione pubblica nel suo percorso critico di consapevolezza e di indipendenza di giudizio.
Chiunque abbia schiacciato il pulsante, chiunque abbia ordito il progetto ( e spesso si sono registrate convergenze di interessi e saldature tra criminalità organizzata e apparati dell’establishment minacciato) attua la strategia della tensione.
Per evitare di fare il gioco degli assassini:
Tutti in piazza per continuare ad affermare il valore della democrazia crescente e della partecipazione diffusa, ma anche della verità e del cambiamento.
-Redazione-
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