Pieve S. Stefano: la minoranza interviene sulla situazione politico-amministrativa

la N.P.Assenza di Consigli Comunali, una maggioranza che dipinge il paese come il Paese dei Balocchi: “La nostra Pieve” riporta l’attenzione sulle questioni reali e invita a riflettere sulle gravi questioni urbanistiche, economiche e culturali.I consiglieri del gruppo di minoranza “La nostra Pieve”, nel porgere ai propri elettori e all’intera cittadinanza i migliori auguri di Buona Pasqua, desiderano fare il punto sulla situazione amministrativa a Pieve S. Stefano nei primi mesi del 2015.

In primo luogo, Pellegrini, Palazzeschi, Benedetti e Marri lamentano la prolungata assenza di Consigli Comunali (non ne è stato convocato neanche uno da 4 mesi!) e la relativa impossibilità di avere un confronto con la maggioranza, che prende le decisioni in Giunta e si sottrae da troppo tempo alla discussione pubblica. Peraltro, il Consiglio è stato finora da parte della minoranza luogo di proposte, alcune delle quali giudicate anche positivamente dalla maggioranza, ma di fatto cadute nel vuoto.

La sensazione dei consiglieri de “La nostra Pieve” è che vi sia una totale mancanza di attenzione e di interesse per il paese e le sue problematiche, che restano tali e si aggravano col passare del tempo. Nonostante le rosee dichiarazioni degli amministratori apparse anche di recente sulla stampa locale, che dipingono una Pieve Paese dei Balocchi e isola felice dove è tutto facile-armonioso-funzionale, Pieve non è né l’una né l’altra cosa. Le condizioni in cui versa il paese sono critiche, sia dal punto di vista urbanistico, con una cronica e progressiva mancanza di decoro urbano e di ordine (due su tutte: 1. in Piazza della Collegiata le macchine sono sempre parcheggiate l’una sopra l’altra! 2. i parchi pubblici sono in condizioni pietose!) sia da quello economico, con una crisi sempre più evidente da parte delle attività commerciali e una difficoltà progressiva a mantenere servizi e cittadini nel centro storico.
La minoranza sottolinea come tra le istanze promosse dai propri consiglieri hanno trovato sempre spazio anche quelle legate alla promozione del territorio e osserva la difficoltà relativa alla promozione turistica e culturale del paese, sempre più chiuso in se stesso nonostante l’amministrazione abbia investito denaro in iniziative ed eventi che avrebbero potuto essere occasioni di apertura e sono stati invece autoreferenziali (2.500€ per l’evento di nicchia “Pieve Classica”, ad esempio, senza finanziare altre iniziative più popolari).

Consapevoli delle scarse risorse disponibili (ma si arrivano a buttare via 2.500€ e in questi anni se ne sono buttati molte decine di migliaia in parcelle a liberi professionisti per continue revisioni ad personam del regolamento urbanistico) i consiglieri de “La nostra Pieve”, che spesso in Consiglio si sono sentiti rispondere che non ci sono soldi per realizzare le loro proposte, auspicano in futuro un impegno da parte degli amministratori che vada davvero in una direzione di miglioramento delle condizioni del paese. Tanto più che un paese morto non solo è difficile da promuovere, ma anche da vivere per i suoi cittadini!”

Gruppo consiliare “La nostra Pieve”

Pubblicato da Redazione