“Polittico della Misericordia” / Sembra che il Sindaco sia arrabbiato

-articolo di Roberto Manescalchi (foto)

Si dice che nel consiglio comunale del 1 ottobre fosse veramente arrabbiato con chi era contento dell’occasione persa dalla città (mancata trasferta del Polittico della Misericordia a San Pietroburgo) e pare che in particolare ce l’avesse con il rappresentante dei cinque stelle.

Carissimo Sindaco Cornioli se, per caso avesse bisogno di sfogo, sappia che io non sono contento… di più sono al settimo cielo!

Noi abbiamo la testa che gira al contrario l’uno dall’altro ed ognuno di noi, certamente pensa che la sua giri meglio e per il verso giusto.

Lei urla e sbraita in ogni dove di occasione mancata

Io urlo, sbraito e faccio finanche capriole di gioia virtuali (verrei a farle persino sotto palazzo delle Laudi se non fosse che la pavimentazione è dura e sono vecchio) per lo scampato pericolo in cui stava per incorrere il Polittico.

Questione di punti di vista! Non si arrabbi che poi, quasi sempre, a chi si arrabbia toccano le famose due fatiche:

-quella per farsi montare la collera e quella per farsela passare che poi il rappresentante dei cinque stelle è donna e… che ci vuol fare?

Le donne sono al mondo per farci penare! Lei certamente saprà che campano più a lungo degli uomini e questo chiaramente avviene perché non hanno moglie ed è un dato statistico incontrovertibile. Non tanto logico!

Non tanto logico, a mio modo di vedere, tale e quale i ritorni di immagine, di turisti e benefici vari che il sindaco e i suoi favoleggiano ogni volta che c’è da prestare qualcosa che andrebbe tutelato, sempre a mio avviso, in ben altro modo.

Anche io ho ingoiato bile quando la pala centrale è partita per Milano… un po’ per ciascuno non fa male a nessuno.

A proposito, mi sembra di averlo visto in televisione (da qualche parte ho il video… mi sembra proprio lui spero di non sbagliare) intanto che toglie un triangolino (triangolino che si stacca e riattacca) dalla base della Resurrezione per far vedere il telaio del distacco a massello?

L’articolo che segue gli piacerà di sicuro.

Dov’è che Piero dipinse la sua Resurrezione?

Giorgio Vasari, nel 1568, nella seconda edizione (rivista e corretta) delle sue celeberrime vite ci dice di Piero che:

1) “…e nel palazzo de’ Conservatori (dipinse) una Resurrezione di Cristo (fig.1, a sx., foto prima dell’ultimo restauro), la quale è tenuta dell’opere che sono in detta città e di tutte le sue la migliore”

2) “ I libri di Pietro sono per la maggior parte nella libreria del secondo Federigo duca d’Urbino e sono tali che meritatamente gli hanno acquistato nome del miglior geometra che fosse ne’ tempi suoi.”

Insomma ed in sostanza il buon Giorgio – il più importante architetto del Cinquecento e il fondatore della storia dell’arte – ci dice che la più bella pittura del migliore fu dipinta nel palazzo dove ancora oggi si trova.

Di questo avviso non pare essere la prof. Cecilia Frosinini  responsabile, per conto del fiorentino Opificio delle Pietre Dure, dell’ultimo restauro dell’affresco terminato nel marzo u.s. che ha dichiarato quanto segue:

“”22 Novembre 2016 

La straordinaria Resurrezione di Piero della Francesca, opera iconica del maestro quattrocentesco e simbolo di Sansepolcro, non fu dipinta sulla parete della Sala dei Conservatori della Residenza, l’antico palazzo del governo (oggi sede del Museo Civico) dove si trova ora e dove faceva bella mostra di sé già a metà Cinquecento. “Ora ne siamo certi, fu dipinta altrove e poi trasportata qui”, annuncia all’Ansa Cecilia Frosinini, direttore del settore Conservazione Dipinti Murali e stucchi dell’Opificio Pietre Dure di Firenze e responsabile del progetto di restauro avviato due anni fa. Il muro originario fu tagliato e trasportato dov’è ora. Si tratta, spiega la studiosa, “di un trasporto a massello, probabilmente il primo in età moderna, realizzato peraltro con una tecnica diversa da quella che conoscevamo e che poi impiegò il Vasari”. 

http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Piero-della-Francesca-restauro-svela-mistero-Resurrezione-ff99191c-a859-489d-ad02-edfaa9bbf967.html

-22 Novembre 2016

«Ora — ha spiegato Frosinini — ne siamo certi: la Resurrezione fu dipinta altrove. E venne portata qui utilizzando un trasporto a massello probabilmente il primo in età moderna».

Una tecnica che esisteva già in età romana, usata anni dopo anche dal Vasari (altro grande ammiratore di Piero della Francesca) per spostare opere di Donatello, Ghirlandaio, Botticelli e che consisteva nel taglio della sezione del muro, nella costruzione del telaio e nel trasporto dell’opera nella nuova collocazione proprio su questo telaio.

Un intervento «non facile per l’epoca», avvenuto con tutta probabilità dopo la morte di Piero (e quindi dopo il 1492), ma che secondo i tecnici «potrebbe addirittura aver migliorato la conservazione del capolavoro, rendendo più elastico il suo supporto e permettendogli di resistere a bombe, guerre e terremoti».

https://www.corriere.it/cultura/16_novembre_22/resurrezione-piero-della-francesca-sansepolcro-palazzo-governo-d84f4d5a-b0e2-11e6-b55d-c69c2623ee72.shtml

23 Marzo 2018

“Il dipinto venne spostato qui da un altro luogo- spiega Cecilia Frosinini, Direttrice del Settore Restauro Dipinti Murali dell’Opificio – E’ dunque uno dei più antichi e monumentali trasporti a massello della storia dell’arte”.

http://www.ansa.it/toscana/notizie/2018/03/23/san-sepolcro-risplende-la-resurrezione_f038f6fa-c285-43e7-99e8-772b8da09beb.html

-23 Marzo 2018

Oggi possiamo affermare con certezza quel che a lungo avevamo sentito dire: il dipinto venne spostato qui da un altro luogo, forse anche da una parete esterna sull’arengario – dice Cecilia Frosinini, Direttrice del Settore Restauro Dipinti Murali dell’Opificio – E’ dunque uno dei più antichi e monumentali trasporti a massello della storia dell’arte. Decidere di portarlo qui, nel Palazzo della residenza e nella Sala dei Conservatori del popolo”, dove un tempo si riuniva l’Assemblea cittadina “fu una scelta identitaria”.

http://www.ansa.it/canale_viaggiart/it/notizie/bellezza/2018/03/23/s.sepolcro-risplende-la-resurrezione_fe635cee-4251-4c33-8f38-fbacf3c9bdab.html””

Come abbiamo visto sopra, nelle “quattro citazioni, da considerare naturale premessa, la prof.ssa Cecilia Frosinini ha dichiarato  che:

– Piero non dipinse il suo capolavoro dove oggi si trova, ma che lo stesso fu dipinto altrove.

Abbiamo riportato due dichiarazioni registrate dalla stampa per ognuna delle due occasioni in cui la stessa ha esternato.

Lo abbiamo fatto perché i virgolettati non coincidono perfettamente anche se l’autorevolezza delle testate RAI e Corriere della Sera nella prima occasione e ANSA (Agenzia Nazionale Stampa Associata) Redazione Toscana e Viaggi Arte lasciano pochi dubbi sul fatto che, comunque, l’affresco, secondo la professoressa, sarebbe stato dipinto da altra parte.(fine prima parte)

-Roberto Manescalchi-

-Pubblicato da Redazione-