Quasi una “passerella politica”, poco pubblicizzata ai cittadini

Quasi assente la popolazione e le realtà imprenditoriali della vallata.

Anghiari – Una passerella politica. Un evento poco pubblicizzato quasi per addetti ai lavori. E’ quanto emerge durante il Consiglio Provinciale aperto sulla questione dell’invaso di Montedoglio che si è svolto ieri mattina alle 10,30 ad Anghiari.

Quello che doveva essere un punto di discussione si è dimostrato solo un discuisire politico, senza un serio confronto con la realtà sociale ed economica.

Presente buona parte della Giunta provinciale, assessori e consiglieri provinciali e regionali.

Da notare che il Presidente della Provincia Vasai è arrivato con un ritardo(nella foto l’arrivo del presidente) di tre quarti d’ora sulla tabella di marcia (la vice presidente Ricci ha detto per impegni).

Pochissima in realtà la popolazione presente e da notare la quasi totale assenza delle realtà imprenditoriali economiche e produttive della vallata. Molti gli interventi succedutisi l’uno dopo l’altro (alcuni interessanti anche se con richieste già note, Ndr), tra cui: consiglieri comunali delle attuali amministrazioni e di quelle passate, consiglieri provinciali e qualche cittadino che con parole semplici ha centrato il nocciolo del problema (sicurezza, danni all’agricoltura mai risarciti).

Ma cosa è stato chiesto, in sostanza? Molte le cose in ordine sparso (già arcinote, Ndr).

Si parte dalla richiesta più importante, quella della messa in sicurezza dell’invaso e della sistemazione dell’alveo del fiume Tevere (promessa e mai eseguita!), la creazione di un fondo di garanzia, vantaggi economici e compensazioni per i comuni rivieraschi, il ruolo chiave che dovrebbe essere svolto dall’Unione dei Comuni Valtiberina Toscana, l’assenza di un piano di evacuazione, la necessità di ristrutturazione dell’intero invaso anche in chiave turistico occupazionale,  la rivalutazione dell’ente EAUT come risorsa e la battaglia che si sta portando avanti sullo Statuto dell’ente.

E’ stato poi diffuso ai partecipanti un documento firmato da alcune forze politiche attive in consiglio, che sarà discusso nel prossimo consiglio provinciale e che riassume un po’ tutte le richieste avanzate oltre a delle altre.

Poi si è discusso ampiamente del noto caso della nomina di un rappresentante della valtiberina come membro del CdA del nuovo ente che gestiste la diga ossia l’EAUT. Un tema scottante che ha tenuto banco nei mesi scorsi, annebbiando a volte, i reali problemi che ruotano attorno all’invaso. Molti hanno fatto riferimento alle recentissime dichiarazioni del governatore Enrico Rossi (presente a Sansepolcro lo scorso weekend in occasione della festa del Pd, facendo notare che poteva essere presente magari in questa occasione, Ndr)  sulla necessità che i sette Sindaci della valtiberina concertino al più presto un comune e autorevole nominativo per ricoprire quell’incarico, dando così un reale messaggio d’apertura.

Alcuni hanno poi rimarcato il fatto che è stato fatto un apposito bando pubblico per nominare il presidente del nuovo ente (e non estratto da qualche gioco di spartizione delle poltrone), e altri giustamente hanno rimarcato il fatto che putroppo, la valtiberina ne sia venuta a conoscenza troppo tardi quando i nomi erano già stati fatti (nell’ente adesso è in carico Boretti che non è stato nominato per bando ma per voce del governatore, Ndr).

Al termine dei lavori il conisiglio provinciale (con le richieste avanzate) si è riunito per l’approvazione di un documento comune.

Una considerazione è d’obbligo: si è tanto parlato del futuro della diga di Montedoglio ma dal 29 dicembre 2010 ad oggi cosa si è realmente fatto?  Ciascun politico o amministratore dovrebbe mettere una mano sulla propria coscienza.

mm-