Tags
Related Posts
Share This
Ripristinare strada millenaria / Firma la petizione
Il cittadino Paolo Gaggiottini ha lanciato questa petizione:
Una strada millenaria è stata interrotta con una rotatoria e un monumento sopra , opera unica al mondo incastonata nella Valle del Tevere dove sono custodite le opere di Piero della Francesca, alcune delle quali ritraggono la strada ferita dall’opera dell’uomo moderno essendo una linea retta perfetta che congiunge la città di Sansepolcro ad Anghiari in Toscana, teatro della famosa battaglia dipinta da Leonardo da Vinci.
La strada è anche un secolare astrolabio ( la foto in alto è reale del 21 Giugno 2015 ) che indica il solstizio d’estate, il primo raggio di sole illumina il rettilineo d’Anghiari in linea perfetta da secoli, mettendo anche in comunicazione luoghi Francescani come il convento della Croce di Anghiari a quello di Montecasale a Sansepolcro, segnando il passaggio del frate di Assisi.
Firma anche te per riportare e ricordare la storia della nostra meravigliosa Italia ferita dall’ignoranza di chi governa gli enti locali e nazionali.
(nella foto a sx.: il monumento nella rotatoria)
-Pubblicato da Redazione-
A onor del vero il rettifio storico è stato sfregiato ben prima e ben più oltraggiosamente:
– dalla fabbrica Soldini
– dall’Oliver
– dalle decine di costruzioni realizzate in adiacenza al suo percorso vedi un po’ bar ristoranti, nonché abitazioni di S. Fiora
– che dire poi dell’abbandono del vecchio ponte sul Tevere dove il rettifilo s’incurvava appena per poi riprendere appena attraversato il fiume; fatto che ha portato a cedere le aree prossime ed interne alla golena, una volta percorse dal rettifilo, a fini industriali o per aree di servizio.
-Saltare sul carro dell’ “ignobile rotonda” che sicuramente non è l’offesa peggiore che è stata fatta al rettifilo, proponendo una petizione non mi sembra un serio modo di operare per il recupero di quest’asse storico.
Che dire, invece, di iniziare a chiedere alle nostre amministrazioni il rispetto e l’applicazione del vincolo, che insiste sull’asse e che viene invece ignorato o applicato estemporaneamente, se e quando ci si ricorda?
E se si pensasse ad un piano di riqualificazione intercomunale?
Ndr. – Il peggio è che le nostre amministrazioni valtiberine pensano a ben altre cose.
Totalmente d’accordo con Andrea!
Beh… a sto punto perché non ripristinare la strada sterrata e non buttare giù tutti i pali, cartelli, case e casine adiacenti alla strada.
Anzi, propongo per chi vuole andare al Borgo con l’auto a motore scoppio di passare per San Leo e poi prendere la statale sennò solo a piedi e a cavallo, vestiti come ai tempi del Palio però….
Va bene tutto ma il mondo va avanti, cerchiamo di esseri concreti…
La miglior soluzione, a minimo impatto ambientale, credo sia costruire una monorotaia sopraelevata a induzione magnetica.
Salud
Impagabile! Roberto C. for President!
Intanto, bisogna cominciare da qualche parte!
La rotonda mi sembra lo scempio più recente, più evidente e più facilmente da eliminare –
Piena ragione.
Questo obbrobio, di cattivo gusto è stato, come sempre, avvallato in maniera del tutto superficiale, da persone senza competenze.
Un TROIAIO che dovrebbe essere abbattuto a spese di chi l’ha voluto.
Tanto per essere polemico la strada sarà tutt’al’più secolare, da quando han fatto sta rotonda sento solo polemiche… ma il tracciato originario non esiste più da quando e crollato il vecchio ponte sul tevere altro che rotonda.
Salud
Ndr.- Ma fino al ponte crollato E’ quella originaria,”giuste” le lamentele dei cittadini che “tengono” alla storia.
Beh…
Da quelli di Santa Fiora che ti vuoi aspettare..
Ndr, – Quelli di Santa Fiora che hanno pari dignità degli altri, fanno ciò che certe amministrazioni concedono loro di fare. Quindi la colpa NON è di loro.
Si si certo…
Ma non siamo noi ad acchittare con improbabili ghirlande e cappellini rosa il cotanto monumento della rotatoria ad ogni festa paesana…
Fosse per me spianerei a prescindere..
Gia fatto.
Dopo i complimenti a Paolo Gaggiottini per la meritoria iniziativa,vorrei evidenziare che esiste un’altra importante opera trascurata e offesa in nome di un falso progresso.
La reglia dei mulini detta “REGLIA DELL’ACQUA VIOLA” che i Camaldolesi costruirono nel1228 e che ha rivestito un importante ruolo fino agli inizi degli anni novanta del secolo scorso per quanto riguarda l’equilibrio idro geologico della zona.
Lungo il suo percorso che iniziava in località “gorga buia e terminava in territorio umbro, erano situati 11 mulini e almeno una gualchiera (ricordo di aver giocato,da bambino, nella grande vasca di quella del Mulino del Comune,localita dove vivo tuttora.
ANCHE PER QUESTA OPERA IMPORTANTE DEL NOSTRO TERRITORIO SAREBBE ORA CHE LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE PRENDESSERO L’INIZIATIVA PER UN SUO RECUPERO E VALORIZZAZIONE ,TANTO PIU’ CHE E’ INSERITA NEL P.I.T. DELLA REGIONE TOSCANA.Vediamo se dopo le negligenze degli anni passati,QUALCHE AMMINISTRATORE LUNGIMIRANTE RIUSCIRA A RESTITUIRE DIGNITA,RUOLO E VITA A QUESTA IMPORTANTE OPERA DELL’INGEGNO UMANO O SE INVECE SARA LASCIATA ALLA MERCE DEI MODERNI MILITANTI DI UN ISIS LOCALE FORMATA DA MILIZIE PRIVATE E ISTITUZIONALI
gianfranco giorni
Leggo solo ora il commento di Andrea Cecconi con il quale CONCORDO PIENAMENTE!!!!!
Vorrei aggiungere che la fabbrica Soldini ha dato lavoro, per decenni, a centinaia di persone.
Non è una cosa da poco.
Totalmente incomprensibile è, invece, l’abbandono del vecchio (e storico) ponte sul Tevere, alcune rovine del quale sono tuttora ben visibili sul letto del fiume, a testimonianza della sensibilità e della cultura degli amministratori competenti.
Infatti Egr. Sig. Fabiano infatti vediamo i risultati e come la Fabbrica Soldini ha ripagato il nostro territorio, che è vero ha beneficiato dei centinaia posti di lavoro, ma ambientalmente, paesaggisticamente e architettonicamente hanno fatto alla peggio….
Ormai è tutto tardi e agli errori del passato di chi ha autorizzato tutto ciò o non ha vigilato: non si rimedia
parere personale
L’unico tratto che ha qualche parvenza del tratto originario sono quei 100 metri che potete mirare su gogolert
[IMG]http://i59.tinypic.com/2zs2qae.jpg[/IMG]
o se preferite http://i59.tinypic.com/2zs2qae.jpg
Che infatti portano ancora il nome “via dei Tarlati”
Credo che la rotonda sia stata costruita per motivi di sicurezza cioè per evitare che macchine provenienti dal lungo rettilineo sfrecciassero ad oltre 100 km. orari nella zona abitata.
Il bello e il brutto non sono ne io ne voi che possiamo deciderlo, c’è un’apposita istituzione, pagata da tutti noi, che fa capo alla sovrintendenza alle belle arti perciò rassegnatevi… per me potete buttarla giù la rotonda el baroccio annesso ma poi si RUSPA tutto ciò che è compreso fra le linee gialle
[IMG]http://i59.tinypic.com/nco8iw.jpg[/IMG] http://i59.tinypic.com/nco8iw.jpg
CAPANNONI VARI, ABITAZIONI, POLIGONO DI TIRO, NUOVO STADIO DEL BORGO, PICCINI METANOPOLI… almeno fino alla rotondina delle forche…. mi sembra sensato
DA ROTONDA A ROTONDA
Salud
Concordo in pieno.
Le cose o si fanno per bene o non si fanno.
Giù tutti e al giro col carretto
Si segnala una rotatoria che meriterebbe altrettanta attenzione: quella delle Forche in corrispondenza dello svincolo, con opera di analogo autore, ma è nascosta dal terrapieno della ex. S.G.C. Orte-Ravenna.
Forse bisognerebbe spianare anche il terrapieno con i suoi 6 metri di terra portati in altezza…
Difficile ricostruire un vecchio ponte che ha ceduto, oltre che per la debolezza della sua muratura a sacco, per il fatto di trovarsi a cavallo di un’area soggetta a subsidenza (si noti la differente natura del fiume a monte e a valle del ponte).
Interessante sarebbe magari gettare un ponte monotrave (a mo’ di passerella) che consentisse un attraversamento sicuro e lontano dal traffico pesante ad una ciclopista che unisse Anghiari a Sansepolcro (sfruttando, ove possibile, il vecchio sedime ferroviario ormai reso invisibile) e che, unita alla strada dell’argine, potrebbe anche costituire un’opzione ulteriore per qualche ciclista appassionato di strade bianche…
Portiamo avanti questa battaglia a tutela della conservazione delle bellezze del nostro territorio.