Sansepolcro: Marconcini e Cheli sulla vicenda SAV

articolo_SelectedGabriele Marconcini neo Consigliere Comunale del Gruppo La Sinistra e Nico Cheli Segretario Prc di Sansepolcro intervengono sulla vicenda Sav.
Marconcini esordisce facendo presente come stranamente molte delle vicende lavorative della vallata prendano una piega preoccupante sempre nei momenti in cui le attenzioni si affievoliscono. MarconciniIl Neo Consigliere sostiene che: “ Non è un caso ma qualcosa di studiato preventivamente a tavolino il fatto che durante il periodo feriale ci sia più margine per operazioni di licenziamento o dichiarazioni di stato di crisi ed è semplice capirne i motivi: diminuendo le attenzioni mediatiche e istituzionali, automaticamente scivolano via in modo più snello strategie di questo tipo. Negli ultimi anni ci siamo ritrovati più volte ad affrontare situazioni di questo tipo e non vorremmo che ciò si verificasse anche per l’ex Molino sociale”.
Sulle notizie riprese dal comunicato della FLAI Cgil e al nuovo capitolo della vicenda Sav dove si parla di mancanza di liquidità, probabili esuberi, mancati investimenti, mensilità riscosse con fatica o nel caso della quattordicesima mai percepite, interviene anche il Segretario Prc Cheli.
consigliocomunalesansepolcroL’ex Consigliere da sempre vicino alle vicende lavorative della vallata e spesso critico con i soggetti chiamati in causa dichiara: “Francamente sono stanco di dire avevamo ragione, secondo noi, ma a detta anche dell’ex Presidente di Sav, le operazioni che hanno portato nuovi soggetti alla direzione aziendale sono solo di carattere economico; si doveva salvare il Pif ricevuto dalla Regione Toscana (l’unico strumento era tenere in piedi l’attuale ragione sociale, almeno per altri 24 mesi) che in caso di fallimento sarebbe dovuto ritornare al mittente, quindi si tenta di inserire
volti nuovi per recuperare credibilità nei confronti del credito e automaticamente prendere tempo. Qui si parla però di lavoratori che hanno lasciato Tfr in azienda e fatto fideiussioni per ricapitalizzare la stessa, si tratta di denaro pubblico intercettato e non fatto fruttare, si parla di giochi dove la politica regionale ha le sue responsabilità nell’aver voluto mantenere la toscanità dell’azienda al fine di erogare il contributo.
Si parla di una politica distante dalle volontà e dalle esigenze di un territorio troppo spesso abbandonato dai livelli superiori, si parla di soluzioni che a fatica le parti sociali e i sottoscritti hanno portato nei tavoli Istituzionali, imprenditore con la I maiuscola, con piani industriali alla mano e garanzie occupazionali a 360°, puntualmente respinto per pressioni incomprensibili radicate che emergono puntualmente dal conflitto d’interessi che c’è tra politica, imprenditoria e territorio. Ora basta giocare con le persone, le famiglie e l’economia della nostra vallata, dissentiamo da tutto
questo con forza, richiamando le parti in causa a un giusto confronto che tuteli i lavoratori e l’indotto, quello stabile è storia, sacrificio e funzionalità dell’intero tessuto agricolo locale a cui è sempre mancata competenza ma mai lavoro.”
Cheli infine afferma: “Siamo a disposizione della Dirigenza aziendale per aprire un confronto sano e costruttivo, dell’amministrazione per mettere a disposizione idee e competenze e naturalmente della Cgil qualora sia utile.”
Chiude Marconcini: “Il mio impegno è quello di sollecitare la convocazione della Commissione Attività Produttive richiesta dalla FLAI Cgil e di essere propositivo al tavolo, in linea con le nostre posizioni sopra citate dal Segretario”

-Comunicato stampa-

Pubblicato da Redazione