Le “15 Vittime” anghiaresi per l’esplosione del 18 agosto 1944, dimenticate dall’Amministrazione locale
Le accuse di un giornalista che fu testimone della sciagura
ANGHIARI – Un triste evento non ricordato a dovere. Il riferimento è alla strage della Caserma dei Carabinieri di Anghiari del 18 agosto 1944 quando l’esplosione di una bomba piazzata nei pressi della Caserma causò la morte di tre Carabinieri e dodici civili e il ferimento grave di altri due militari. A tuonare contro l’amministrazione è Gino Dente noto cittadino e giornalista anghiarese, testimone oculare all’epoca dell’eccidio e autore, nel 2009, di un libro storico investigativo dal titolo “18 agosto 1944. Il sacrificio di sangue dei Carabinieri e Civili ad Anghiari” che ha riportato l’attenzione sul fatto criminoso. “All’epoca avevo sei anni e stavo giocando a circa 150 metri dalla caserma quando scoppiò l’ordigno – ricorda il gionalista-. Lo stesso carabiniere Giovanni Dente, mio padre, fu ferito gravemente”. “Nel libro ho cercato di far emergere il vero motivo della strage – afferma -. Fu asserito che l’ordigno fu messo da truppe tedesche in ritirata, ma se queste si ritirarono il 29 luglio e l’ordigno scoppiò 20 giorni dopo, l’ordigno era presumibilmente tedesco ma la mano che l’azionò fu indubbiamente italiana. A quell’epoca non esistevano timer superiori a tre giorni quindi i conti non tornerebbero”. “Perchè l’Amministrazione non fa nulla per ricordare l’eccidio? E la sezione dei carabinieri in congedo? – tuona il giornalista amareggiato -. Fu l’ex sindaco Danilo Bianchi l’unico a interessarsi alla vicenda, facendo restaurare l’antico momumento del ’44 ed erigendo una stele con suggellati i nomi delle quindici vittime. Da allora però è calato di nuovo il silenzio”. “Fu sempre Bianchi – ricorda Dente – ad iniziare un carteggio con la Presidenza della Repubblica per avere un riconoscimento alla bandiera dell’Arma o al gonfalone del Comune, cosa però mai avvenuta con le scuse più svariate e impensabili”. “Perchè il 18 Agosto non è stato inserito nel programma estivo delle manifestazioni ufficiali in città? – si chiede Dente – E’ ingiusto che si siano dimenticati di 15 cittadini anghiaresi”.
Infine, la ciliegina sulla torta. L’antico momumento eretto nel ’44 e dedicato alle vittime verserebbe in uno stato di reale abbandono. “Intorno al monumento si vede una siepe incolta e bruciata dal sole e si trovano abbandonati anche segnali stradali in disuso: non c’è alcuna manutenzione. Ma perchè nessuno lo cura?”. C’è da dire che, anche quest’anno, il 18 Agosto prossimo, in ricordo dell’eccidio ci sarà la Messa, il suono della campana all’ora dello scoppio dell’ordigno e la deposizione di una corona commemorativa “Mi auguro che prima di quella data – conclude – si possa decidere di fare anche dell’altro per ricordare degnamente un evento criminoso così grave”. mm
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