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agosto | il Fendente

La “Memoria” del 18 agosto 1944 “non deve” essere un evento per mettersi in mostra

Cattura

Abbiamo aspettato fino all’ultimo prima di far sentire la voce di chi, di quel 18 agosto 1944 “ha” tutti i diritti di farla sentire.
Signor Sindaco, siamo a 17 agosto, il giorno prima del ricordo di quel triste evento, cosa ha fatto Lei?
Nemmeno un comunicato stampa.
Comunicati che per altri eventi “molto frivoli”, almeno noi così li consideriamo, Lei è stato molto sollecito nel farli inviare a più riprese ai media”. (altro…)

Anghiari: domani 29 agosto “torna” la Festa del cocomero

14158_508637545896125_112439040_nC’era una volta “la fiera del cocomero”, ogni   29 di agosto

Anghiari – Era un festa, di quelle vere ed anche, a suo modo ‘divertente’, sicuramente  molto bella perché era un momento di forte aggregazione tra tutti i cittadini.

Le cataste di cocomeri erano posizionate lungo la ripida e diritta discesa e se qualche frutto usciva, casualmente o meno, dalla catasta, prendeva il via e arrivava, senza freni, in fondo alla discesa

Ciò poteva capitare, e capitava, verso la fine della giornata, in tarda  serata quando i giovani, posizionati in posti strategici della discesa, apettavano “il passaggio” del ‘cocomero’. (altro…)

Anghiari, ricorda le “vittime” del 18 agosto 1944 / Irriverente silenzio dell’aministrazione comunale

DSC_0376“E carneficina fu la mattina del 18 agosto” (così scrisse il senatore Giuseppe Bartolomei nel suo libro “I sentieri della guerra).

Anghiari – Improvvisamente alle 10,30 circa un forte boato, la terra tremò, una nuvola di polvere fittissima si alzò verso il cielo: dove c’era la caserma ora appariva il vuoto ed un ammasso di macerie. La via Nova era diventata una larga e profonda voragine. (altro…)

Usl8, Ufficio Protesi, chiusura pomeridiana per tutto agosto.

thumbnailRiduzione di orario anche per la segreteria della U.O. Farmaceutica Territoriale

Arezzo – L’Azienda sanitaria comunica che da giovedi scorso, e per tutto il mese di agosto, l’Ufficio Protesi – che si trova all’interno del Parco del Pionta – non effettuerà la consueta apertura pomeridiana del martedi e giovedi, (altro…)

Quel “Cippo” in ricordo di “15 Vittime” troppo spesso dimenticato

Amo il mio Paese e ciò che mi ricorda, ma non sopporto più il silenzio di fronte al suo declino.

Anghiari –  Rivolgiamo due interrogativi ai nostri attuali amministratori anghiaresi i quali,  della Storia cittadina, che hanno l’onore di gestire, dovrebbero essere  a conoscenza di  ogni evento:

-Esiste un morto più importante di un altro?

-Perché per alcuni c’è tanta pompa magna e per altri un assordante silenzio?

La questione primaria, per non offendere nessuno,  sarebbe quella di riuscire a trovare una linea comune di comportamento in casi tragici come la “morte”, che purtroppo sono sempre dietro l’angolo.

Ma evidentemente certi morti continuano a non essere  uguali a certi altri.

Perché “si esagerano” volutamente certe notizie, per poi “dimenticarsi” di altre anche più gravi dal momento che hanno toccato direttamente la nostra comunità?

15 morti sono pochi?

Ad Anghiari sembra succeda con facilità questa dimenticanza, ma almeno un pò di rispetto sotto le sembianze di semplice attenzione, di cura del “luogo” che  dovrebbe essere monito di imperituro  ricordo affinché certi eventi non si ripetano più.

Più di una volta è stata da noi denunciata e documentata l’incuria nei confronti di quel  “Cippo” eretto in memoria delle 15 Vittime della guerra: militari e civili di  un triste e maledetto 18 agosto 1944;  un “Cippo” fatto restaurare , qualche anno fa, dall’allora sindaco Danilo Bianchi che senza fare alcuna distinzione di ceto sociale o di appartenenza politica fece incidere in ordine alfabetico il nome di tutti i morti e, con l’estensore di questo articolo, ebbe comunicazioni epistolari addirittura con il Presidente della Repubblica Italiana in merito al fatto.

Forse qualcuno penserà che la mia sia indignazione stupida, o polemica sterile sui morti.
Io non polemizzo sui morti.

Io polemizzo su chi fa anche nella  morte una suddivisione in classi, creando morti di serie A e morti di serie B;  polemizzo con

chi non tiene nella dovuta cura quel “Cippo” che ora non è più nemmeno illuminato dal faretto posto ai suoi piedi.

Ecco la prova osservando le foto che dimostrano, nuovamente: incuria del luogo ed offesa per chi in quel luogo ha perso un familiare.

Foto 1 – Il Cippo in evidente stato di incuria

 

 

 

 

Foto 2 – Il faretto non funzionante e nel cui interno è nata l’erba

 

 

 

 

Foto 3 -Cippo “non” più illuminato

 

 

 

 

-Redazione-