Dopo 2 Aste giudiziarie utili a stabilire il nuovo acquirente.
Sansepolcro – la costituzione di due pool di Giudici Liquidatori utili a stabilire quale fosse l’offerta migliore e più affidabile sia dal punto di vista del Piano Industriale che dell’offerta economica.
Dopo 3 rinnovi d’affidamento sotto la forma di affitto (nonostante questo fosse uno strumento utile, a detta di tutte le parti in causa, solo nella prima fase) a SAV.
Dopo che i creditori hanno rinunciato all’85% dei loro proventi per salvare questa realtà.
Dopo che i lavoratori si sono divisi tra vecchia e nuova proprietà per dare modo al salvatore di organizzarsi.
Dopo che una parte dei lavoratori ha accettato di firmare una serie di contratti di lavoro a tempo determinato (che sta scadendo di nuovo) a scapito di uno a tempo interminato; nonostante l’accordo tra azienda e parti sociali parlasse in modo chiarissimo di tempi indeterminati.
Dopo che l’altra parte ha accettato di rimanere in carico ad una società in fallimento al 70% della remunerazione lavorativa.
Dopo che la politica (non tutta ma in maniera efficace) per la prima volta di fronte a una crisi aziendale si è mossa tempestivamente per scongiurare la spaccatura dei lavoratori approvando una Mozione in Provincia che avrebbe garantito gli ammortizzatori anche alla nuova Società.
Dopo i 1000 inviti (mai recepiti) indirizzati all’amministrazione perché spingesse con tutti gli strumenti utili verso quel processo di filiera corta che avrebbe da subito scongiurato l’utilizzo degli ammortizzatori.
Dopo la pubblicizzata volontà da parte di Sav di riassumere tutti i lavoratori entro il dicembre 2012 e la volontà di acquisire da subito onde evitare sprechi di risorse economiche in un inutile affitto.
Siamo di nuovo nostro malgrado a parlare della vicenda del Molino Sociale Altotiberino.
In modo poco trasparente è stato di nuovo rinnovato il contratto d’affitto, i lavoratori sono sempre più confusi e inquieti, l’attenzione mediatica sta sciamando, tutti tacciono e le domande si moltiplicano nella testa di chi questa vicenda l’ha seguita sin dalle prime battute.
Per noi comuni mortali che puntualmente dicendo la nostra passiamo per ignoranti è inspiegabile – dopo la seconda asta chiusasi con una solo offerta nel tavolo e descritta come l’ultimo passaggio prima della definitiva acquisizione – scoprire che di fatto nulla di diverso da prima sia accaduto. Non ci sembra manchi più nulla (in attesa di smentita ma, perché no, anche di un confronto pubblico).
Però volendo essere malignamente d’attualità non vorremmo che il problema fosse l’erogazione del credito utile all’acquisizione, perché in tal caso qualcuno ci dovrebbe spiegare su che base si sia deciso per una e non per le altre offerte in fase di prima asta.
Rifondazione Comunista Sansepolcro
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