Tolomeo il bastardo opinionista: Lettera aperta al Sindaco di Sansepolcro

TolomeoBastardoGentilissimo Sindaco, apro il giornale La Nazione di sabato 19 novembre e trovo una pagina intera dedicata al prestito milanese della tavola centrale del polittico della misericordia di Piero della Francesca.

Il ‘matto’ con cui vivo è un po’ occupato e mi ha chiesto di scriverle.

Il ‘matto’ è un po’ preoccupato perché dopo il suo articolo “La Madonna con la valigia” e dopo i miei due (devo purtroppo continuare) sulla riapertura della casa di Piero (sempre della Francesca) si mormora in giro che la stia avversando.

Non è così e mi prega di farglielo presente.

Lei sa benissimo che è molto simpatico al ‘matto’, sa benissimo che il ‘matto’ l’ha sostenuta durante la campagna elettorale che l’ha portata a diventare sindaco della città di Sansepolcro e sa perfettamente (ci sono gli scritti) che il ‘matto’ ha avversato e non poco la candidata (sua competitrice) prof.ssa Daniela Frullani.

Il ‘matto’ la stima molto ed era assolutamente entusiasta di quello che aveva capito essere il suo progetto per la città.

Era assolutamente favorevole al suo coinvolgimento dei ‘ragazzini’ e la definizione non è offensiva. Sono ragazzini perché il ‘matto’ andava a scuola con molti dei loro genitori e potrebbe essere il padre di molti di loro (per fortuna non lo è!).

Non ha mai compreso il ‘matto’ come mai il PD locale non li abbia inseriti (gradualmente e un po’ per volta) in ruoli di responsabilità. Chi non si occupa di inserire i ‘figli’ e di non fargli fare la necessaria esperienza secondo il ‘matto’ è egoista e non vuole bene alle nuove generazioni.

Sta di fatto (è storia) che i giovani hanno lasciato la strada dei padri e si sono decisi (molto prima della sua discesa in campo) a percorrere una strada autonoma dando vita alla formazione ‘Democratici per Cambiare’. Sembra anche vero che durante i cinque anni della passata amministrazione i burocrati del PD nulla abbiano fatto per ricucire lo strappo o forse i figli sono stati troppo permalosi?!

Lei certamente è stato capace di coinvolgerli e anche per questo il ‘matto’ la stima ed ammira.

È stato capace di trovare accordo ed unità di intenti con un politico (esponente della destra) che aveva già ricoperto l’incarico di Presidente della Comunità Montana (facendo bene ad avviso del ‘matto’) ed è perciò da considerare politico con una certa esperienza su cui poter fare affidamento.

Politico che avevo già appoggiato quando si presentò in lista con l’ingegnere Fabrizio Innocenti (purtroppo non fu eletto e fu eletta, come tutti ricordano, Daniela Frullani).

È stato capace di coinvolgere un esponente della sinistra come Guerrini (mi sfugge il nome e mi scuso) di cui non condivido l’ideologia, ma che apprezzo per le tante battaglie sul sociale su cui ha messo la faccia.

È stato capace di coinvolgere un professionista serio e capace che stimo molto e che credo di avere nel novero degli amici come il dott. Giuseppe Torrisi già PD e poi in rotta di collisione (giustamente) con i passati amministratori. Secondo il ‘matto’ lei ha lavorato benissimo signor Sindaco e lo dimostrano i consensi ricevuti.

Però ora il ‘matto’ è molto turbato e le dico subito il perché:

1) durante la sua campagna elettorale al ‘matto’ era parso di capire che non le piacesse per niente (giustamente) il cavalcavia del nuovo ponte da costruire sul Tevere e anche che, forse, il ponte sarebbe stato da fare da un’altra parte. Ora sembra che la sua scommessa sia di farlo esattamente dove voleva farlo la passata compagine amministrativa e, sostanzialmente, con le modalità con cui lo stesso ponte era stato progettato.

2) sembra che tra i ‘ragazzi’ ci sia addirittura chi sostiene che il nuovo ponte impatti ambientalmente in modo minore di un eventuale ponte costruito esattamente dove era vecchio il ponte crollato. Il ‘matto’ non ha mai fatto l’architetto e neanche l’urbanista, ma l’esame di urbanistica 2 l’ha sostenuto (quasi quaranta anni fa con Edoardo Detti il più importante urbanista italiano del Novecento già presidente dell’INU -Istituto Nazionale di Urbanistica- e direttore dell’Istituto di Urbanistica della Facoltà fiorentina). Il ‘matto’ si ricorda poco o niente di quegli studi, ma è certo che un ponte sia un manufatto atto all’attraversamento di un corso d’acqua e che serva ad unire due tratti di strada. Non c’è dubbio alcuno sul fatto che il nuovo ponte che lei caldeggia permetta di attraversare il Tevere, ma i due tratti di strada (per arrivare al ponte e per raccordare, oltre il Tevere, il percorso verso lo Scopetone sono da fare mentre i due tratti di strada che raccorderebbe un ponte sul vecchio tracciato della Libia sono già li pronti e necessitano solo di una sistemata al fondo stradale (poche centinaia di metri forse meno di trecento).

3) il Piccini (illuminato imprenditore locale che con il suo metano ha dato una mano a molti nella valle ormai da decenni) sta costruendo la sua bella rotonda proprio in prossimità del vecchio tracciato! Sembra demenziale stuprare la valle con opere viarie da fare e con la costruzione, assolutamente fuori luogo, di un ponte che porterebbe, per moltissimi anni, solo e soltanto verso campi di peperoni e tabacco.

4) I due ponti (venisse realizzato il progetto che lei sembra caldeggiare) insisterebbero sempre e comunque entrambi sul tracciato dello Scopetone. Abbiamo due strade che portano ad Arezzo da Sansepolcro le pare intelligente dimenticarsi di una delle due?

5) gli abitanti delle quattro case di Gricignano (arrivano a cento?) non hanno alcuna difficoltà percorrendo in auto il vecchio stradone dei Collacchioni o la nuova strada alternativa e ben asfaltata (lunga un km.) ad arrivare allo Scopetone e dirigersi poi verso Sansepolcro od Arezzo. Non le pare che per un collegamento più diretto con il paese sarebbe più che sufficiente una passerella ciclabile dove potrebbero transitare anche le moto in località Banchetti?

6) Il nuovo ponte oltre ad essere destinato a diventare una cattedrale nel deserto per molti anni attirerebbe inoltre nuovo traffico. Probabilmente dalle vicine San Giustino, Selci e Lama molti che oggi transitano per il percorso del Vingone andando ad inserirsi nel tracciato dello Scopetone a Ville Monterchi (inserendosi bene e velocemente in superstrada) potrebbero optare per la percorrenza del nuovo ponte andando così ad incrementare il traffico nel tratto Sansepolcro – Ville Monterchi già ora molto problematico in quanto già abbondantemente trafficato. Ripristinando il vecchio ponte sicuramente il traffico sull’arteria principale verrebbe sensibilmente diminuito… o no?

7) far funzionare le due strade: a) la Libia a vocazione turistica Anghiari, Pieve alla Sovara, Galbino, la Barbolana, un ottimo ristorante in cima al passo, la Scheggia, Montauto (dove certamente Francesco passava e dove pare non transitino i pellegrini della via di Francesco che però non passava certo lungo l’argine del Tevere che la strada l’hanno costruita molti secoli dopo i barrocciai di Santa Fiora e poi i camion che hanno portato ogni ben di Dio alle varie discariche ed anche i camion dei concessionari di cave di rena che con Francesco c’entrano il giusto), il Ponte francese (la strada costruita dal Manetti, uno dei più importanti ingegneri granducali, è di concezione napoleonica), la pieve di Santa Maria della Chiassa, tutte le ville vasariane ecc. ecc. Per non dire che durante molti mesi dell’anno i boschi di querce rosse lungo il tracciato offrono uno spettacolo paesaggistico di una bellezza più unica che rara; b) lo Scopetone più veloce per il traffico commerciale e di chi ha fretta. Far funzionare due strade porterebbe innegabili vantaggi. Le hanno fatto qualche cosa gli Anghiaresi? Lo domando perché escludendo Anghiari i nostri cugini si troverebbero con molti turisti in meno e anche con parecchi problemi in più visto che buona parte della viabilità da costruire oltre il Tevere ricadrebbe nel loro territorio.

8) che la nuova viabilità in progetto (sopraelevata) consenta il collegamento anche in caso (malaugurato) di problemi alla diga di Montedoglio è una balla grande come una casa. È crollato un muretto di contenimento e da molti anni la Diga non viene più riempita (il muretto è ancora da riparare e, forse, la diga non verrà più riempita che a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si indovina). Nel caso malaugurato di diga piena e di disastro gli abitanti (molti abitanti) della nostra valle (compreso lei che nel piano ha la sua azienda) l’ultimo problema che avrebbero sarebbe quello di raggiungere Arezzo.

9) sembra che la Regione finanzi il nuovo ponte con 3 milioni di euro circa che non sarebbero sufficienti. Il comune (i contribuenti) dovrebbe aggiungerci un 20%… 600.000 euro che non ci sono se è vero, come si mormora che il comune ha un bel passivo (forse non è vero e son solo chiacchiere!). Il poggio alla Fame sembra sia stato venduto, ma molto al di sotto di quanto previsto (lei, magari, può dirci a quanto) e così sembra sia stata ventilata una ‘Tassa di scopo’…. sembra anche, però e tuttavia, che la costruzione del ponte dove era (per vari ordini di motivi che ci impegniamo a verificare) costi poco o nulla alla gente della valle… è vero?

10) Ultimo, ma non di poco conto, vi riempite la bocca con le quattro regioni e il progetto Terre di Piero (lei come i suoi predecessori) e poi, queste terre, pensate solo di stuprarle senza ritegno alcuno che il ponte nuovo verrebbe costruito proprio su un paesaggio (terra) che Piero ha immortalato in due dipinti.

Detto a sufficienza del ponte torniamo al Polittico.

Il ‘matto’ le aveva posto tre quesiti ed al primo (per quanto avrebbe assicurato la tavola di Piero in occasione della trasferta milanese) pare abbia risposto in sede di consiglio comunale.

Il capolavoro sarebbe stato assicurato per 50 milioni di euro. Pare anche che abbia comunicato che la stessa tavola sarebbe stata assicurata per 20 milioni, dai precedenti amministratori, in occasione della trasferta in quel di Forli.

Al ‘matto’, ma lui è ‘matto’, pare siano noccioline al cospetto del reale valore dell’opera. Se è vero che la passata amministrazione l’ha assicurata per una nocciolina lei l’ha assicurata per due noccioline e mezza… il ‘matto’ non può approvare!

Il secondo quesito era: possiede il comune di Sansepolcro una cassa atta al trasporto in sicurezza della tavola?

Un uccellino in sogno avrebbe detto al ‘matto’ che lei vorrebbe rispondere che si è premurato di affidare il trasporto dell’opera alla migliore ditta in circolazione. Naturalmente gli uccellini non parlano e i sogni sono sogni, ma il ‘matto’ è preciso ed eventualmente (a volte i sogni si avverano) sappia che non gli si può rispondere fischi per fiaschi… il ‘matto’ ha chiesto, gentilmente e semplicemente, di sapere se la cassa esiste oppure no! Se la cassa esiste va da se che sia sicuramente dotata di specifiche tecniche fornite dal costruttore.

Il solito uccellino (il ‘matto’ ha sognato a lungo) avrebbe ventilato l’ipotesi che la tavola sia tornata imbarcata da quel di Forli. Il ‘matto’ è sicuro che la stessa, come quasi tutte le tavole di Piero, sia stata già leggermente imbarcata e non presta fede agli uccelli (in special modo a quelli che vengono in sogno), tuttavia, visto che lei, con la trasferta di Forli, c’entra come il cavolo a merenda, non sarebbe male poter visionare il verbale di uscita dell’opera dal Museo e quello del rientro… crede che sia possibile? Li avranno stilati? Il ‘matto’ è sicuro di si e che non esistano è una cosa certamente impossibile.

Ho letto sul giornale che in cambio della Madonna arriveranno a Sansepolcro il Ragazzo morso dal ramarro di Michelangelo Merisi detto Caravaggio e la testa di Leda di Leonardo.

Solo per dovere di cronaca il primo appartiene alla fondazione Longhi (appartiene alla Fondazione Longhi e ce lo presteranno i milanesi in cambio della Misericordia????).

Sempre per mero dovere di cronaca la professoressa Mina Gregori è certa della sua autenticità. Il professor Sgarbi sostiene invece, che si tratti di copia e che quello autentico sia alla National Gallery.

La seconda (La testa di Leda) per molti non è di Leonardo, ma di Cesare da Sesto (sempre per dovere di cronaca). Il ‘matto’ ha poi appreso dal giornale che arriverà anche un Giampietrino con dietro il disegno del dodecaedro (in occasione dell’evento ‘nel segno di Luca Pacioli’.

Del fratacchione ho già detto in abbondanza per ora e quindi mi raccomando soltanto di ricordare a quelli del museo di appendere il dipinto all’incontrario (per via del dodecaedro sul retro) che del Giampietrino di fronte non frega un ca..o  a nessuno (ops. Mi è scappato un brutto termine e il cane bastardo chiede subito scusa.)

Mi sovviene poi l’immagine dell’imbonitore che da dietro il banco urla: Signore avanti che per diecimila lire (due noccioline e mezza) ci metto anche, con la grattugia multifunzione, un ricambio di lama, lo spazzolino per pulirla e, udite udite… anche un bel kg. di patate pronte ad essere sbucciate! Naturalmente è uno scherzo, ma che arriverà anche una copia del ‘De Divina Proporzione’ scritta da Pacioli è, invece, cosa seria ed è riportato nell’articolo. A me pare di ricordare che una copia del manoscritto di Pacioli (con una splendida miniatura nel frontespizio) sia a Ginevra e un’altra sia conservata in Ambrosiana (la nostra Madonna verrà esposta in comune a Milano in sala Alessi (così mi è parso di capire)… sarà d’accordo Monsignor Buzzi (Prefetto dell’Ambrosiana) a far uscire il manoscritto dalla biblioteca? Che c’entra l’Ambrosiana con il comune?

Che razza di triangolazioni sono state poste in essere e chi ne è l’artefice sempre che sia lecito che il cittadino sappia?

Sicuramente si che sarà d’accordo il Monsignore… che razza di domande mi passano per la testa!

Di spalla all’articolo un commento del prof. Attilio Brilli il ‘raffinato ed educatissimo gentiluomo inglese avulso da qualsivoglia polemica’ che questa volta, caso più unico che raro, sembra essere indignato. Indignato o meno di certo prende posizione e non le manda a dire. Caro sindaco deve proprio averlo fatto arrabbiare il professore! Il mio padrone è ‘matto’, ma Brilli oltre a non esserlo affatto è competente e misurato in ogni occasione… non le passa neanche per l’anticamera del cervello che forse, con la Madonna, ha fatto una cosa un tantino inopportuna? Del Rosso Fiorentino e di molto altro ha già scritto il ‘matto’ nel suo articolo ‘La Madonna con la valigia’; della casa di Piero ho già detto io alcune cose e continuerò presto con le restanti, ma lei è riuscito a far indignare, oltre che Brilli, quelli del PD (per loro vale sempre… da che pulpito viene la predica), quelli del movimento 5 stelle e anche il signor Bartolomei che tutti a Sansepolcro conoscono ed apprezzano per le sue profonde conoscenze (è un esperto di ceramica di chiara fama ad esempio).  Non pensi (sbaglierebbe) che ci sia stata una pietra focaia che ha dato origine al tutto… l’indignazione, per quel che mi riguarda, è montata spontanea tra gente che non si è affatto coordinata… non la fa riflettere il fatto? Per concludere: sembra al ‘matto’ che lei con la Fondazione (casa di Piero), con le opere che viaggiano e con il ponte sia in assoluta continuità con la precedente amministrazione il ‘matto’ sbaglierà, ma non vede, per ora, miglioramenti sostanziali né chiari segni di discontinuità eppure dalla sua elezione sono ormai passati ben più di cento giorni. Per quanto sopra, per quel che conta e per quel che le può importare… le sospende, comunque, la sua personale fiducia!

-Roberto Manescalchi-Via della Torre 27, 52031 Anghiari (AR) Italia

Tel. +39 391 4764951 – www.robertomanescalchi.com

Pubblicao da Redazione