Il “patto” tra Philip Morris Italia ed i tabacchicoltori umbri e veneti
Il commento pubblicato su facebook da una lettrice il 18 gennaio 2018, alle ore 22.39 che di seguito riproduciamo, ci ha indotto a ripubblicare un articolo che anch’esso riportiamo:
Il commento su facebook, regolarmente firmato :
“”Ciao a tutti,stasera eravamo ad un incontro a Città di Castello in Comune,ero insieme al mio carissimo amico Luca Nocentini che resta l’unico a mettere anima e corpo in questa battaglia, le cose non sono per niente facili, ma almeno A Città di Castello e anche a Sansepolcro, ce’ la mettono tutta per riuscire a redigere un Regolamento prima di Marzo ci sono persone in Giunta come la cara Catia Giorni che si battano per il bene di tutti.
Caro Anghiari tu non so che fine farai sicuramente rimarrai senza un Regolamento tutto morto opposizioni finite ma come si fa,???? voi avete il potere essendo all’opposizione di fare qualcosa noi no possiamo arrivare fino ad un certo punto poi dobbiamo purtroppo lasciare cose così importanti nelle mani di politici incompetenti in materia.
Ieri mattina su giornale la Nazione dell’Umbria in prima pagina c’era questa foto, penso che sia una vera presa in giro il Tabacco fa male come la droga non potrà mai essere di qualità””.
L’articolo pubblicato il: 09/12/2015 alle ore 18:37:
Bastia Umbra patto tra Philip Morris Italia e coltivatori tabacco umbri e veneti (foto a sx.)
‘Coltiviamo il futuro’. È questo il titolo dell’evento organizzato da Philip Morris Italia che si è svolto oggi a Bastia Umbra e che ha visto protagonisti i tabacchicoltori di Umbria e Veneto, le organizzazioni agricole e istituzioni nazionali e locali. Il tabacco acquistato oggi da Philip Morris in Umbria e Veneto è una quota significativa della produzione totale italiana. Un investimento di lungo termine confermato dalla firma, nello scorso mese di luglio, del memorandum di intesa con il governo in virtù del quale Philip Morris si impegna ad acquistare il tabacco italiano fino al 2020 con un investimento complessivo di circa 500 milioni.
“Pensiamo che nei prossimi cinque anni il settore del tabacco in Italia avrà un grande sviluppo – ha spiegato il presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia, Eugenio Sidoli – ed è per questo che, sulla scia dello straordinario lavoro svolto insieme negli ultimi anni, abbiamo deciso di rinnovare con Coldiretti un legame che ci legherà in maniera ancora più stretta al mondo dell’agricoltura”.
“Un accordo importante – gli ha fatto eco Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti – perché unisce la certezza della qualità del prodotto al rispetto per l’ambiente e allo slancio per l’innovazione”.
In questi anni di crisi, il “Pil del tabacco – spiega Philip Morris – è cresciuto mediamente dal 2010 del 4,5% annuo, in positiva controtendenza rispetto a tutto il resto dell’economia nazionale, fortemente provata e in quasi totale stagnazione”. “Philip Morris Italia, con il suo impegno diretto sul territorio – sottolinea – e con un’organizzazione dedicata all’assistenza tecnica, la progettazione, l’acquisto del tabacco, la trasformazione e quindi la spedizione verso le manifatture localizzate in tutti i paesi del mondo, favorisce concretamente l’export e l’economia locale”.
“Il rapporto con Philip Morris Italia – ha detto Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria – è importante perché ha dato stabilità e garanzie ben precise a un comparto, quello della coltivazione del tabacco, molto rilevante per la nostra regione”.
“Grazie a un’efficace azione di traino, Philip Morris – ha aggiunto – ha garantito la permanenza di una massa critica di produzione e la sopravvivenza di realtà industriali in Umbria a forte occupazione femminile. Con le innovazioni proposte da Philip Morris è stato rivitalizzato anche l’export di macchinari agricoli e forni, quasi tutti prodotti in Umbria, verso altre società affiliate sparse in tutto il mondo e che ormai considerano l’Umbria un eccellenza nel campo della meccanizzazione”.
Dopo gli interventi di Cesare Trippella (direttore tabacco Italia di Philip Morris Italia) e Gennaro Masiello (presidente dell’Organizzazione nazionale Tabacco), il confronto si è concentrato sui temi delle nuove regolamentazioni e sulle ricadute per il mondo della coltivazione.
Un argomento molto attuale, vista anche la direttiva 2014/40/Ue, che dal maggio 2016 imporrà una serie di norme restrittive che avranno un profondo impatto per tutto il comparto italiano, dai produttori di tabacco greggio all’intera filiera.
Il dibattito, che ha visto un fitto scambio di opinioni tra Fernanda Cecchini (assessore all’Agricoltura della Regione Umbria), Walter Verini (deputato Pd), Andrea E. Goldstein (consigliere delegato di Nomisma), Emilietto Mirandola (sindaco di Bovolone) e Pietro Pellegrini (segretario nazionale Uil Agricoltura), ha messo in rassegna le principali direttrici su cui si muovono i più recenti indirizzi normativi, dalla stretta sull’uso degli ingredienti nei prodotti del tabacco alle immagini scioccanti sul pacchetto.
Per Moncalvo, “il pacchetto anonimo rischia di vanificare l’impegno delle aziende produttrici di tabacco per la tutela della qualità e per una crescente sicurezza”.
-tratto da Adnkronos-
Pubblicato da Redazione
Questo articolo del Fendente racchiude tutto quello che cari cittadini sta succedendo, siamo schiavi di poteri forti che piantano una coltura che significa, inquinamento dell’ambiente, dell’aria dell’acqua che si ripercuote nella salute di tutti noi nessuno escluso.
Non penso che potrete continuare ancora per molto di questo né sono sicura cari tabacchicoltori Umbri e Veneti e vi auguro di cuore, di sopravvivere a tutto questo.
Ricordatevi che i primi a essere esposti siete voi, e torno ancora a ripeterlo non c’è ricchezza più grande della SALUTE sia nostra che dei nostri figli e nipoti che pagheranno, purtroppo, il prezzo più alto.
Grazie Direttore Gino Dente
Ndr. – Dovere giornalistico che, purtroppo in molti “non” usano.
Più volte intervenuto sulla coltivazione del tabacco in Valtiberina Umbo-Toscana e, denunciando i pericoli che le popolazioni corrono a causa dei fitofarmaci usati per produrre questa coltura, per quanto poco contino le ragioni d’un semplice cittadino, voglio ancora una volta sottolineare quanto appresso.
Considerato che di fatto la coltivazione del tabacco è l’unica fonte che da un guadagno agli agricoltori, preso atto che altre colture ,non possono essere messe in atto perché non danno nessun risultato economico, a causa dei prezzi bassissimi ( cereali in genere), possiamo capire che il tabacco venga prodotto, in attesa e nello studio di nuove e più salubri coltivazioni.
Cosa si chiede agli agricoltori da tempo?
Si chiede di attuare e rispettate quelle tiepide norme che sono state emanate dal Consiglio europeo, dalle regioni, e dallo stato italiano.
Invece sì fa finta di niente, anzi si fa di tutto per non attuare nulla.
Bastoni fra le ruote a chi propone regolamenti, norme di rispetto, divieti ecc.
-E’ mai possibile che le amministrazioni comunali siano sorde ai richiami e agli appelli di associazioni che vogliono tutelare la salute dei cittadini? Ma mi domando, cosa ci stanno a fare i nostri amministratori?
-I sindaci sono anche responsabili della salute pubblica, allora dovrebbero preoccuparsi e attuare immediatamente i regolamenti dovuti e farli rispettare. Invece si preferisce tacere e far finta di nulla.
V e r g o g n a!
-Ecco perché sempre più cittadini disertano le urne.
-Ecco perché nelle nostre realtà, dove una sinistra aveva accumulato in tant’anni stima e rispetto, adesso sta perdendo tanti comuni a cominciare dal capoluogo provinciale.
-Sveglia, amministratori e politici, non vi fate impressionare se qualcuno vi negherà il voto ma, essenziale è che gli atti che prenderete vadino nella giusta direzione che è solamente quella del “ BENE COMUNE”.
Rispettare l’ambiente, conservare al meglio il territorio è un dovere assoluto che lo dobbiamo ai nostri figli e nipoti e alle generazioni future.